Era sabato mattina ad Hogwarts, non c’era lezione e i tre amici stavano facendo colazione, discutendo animatamente su un tema che a James stava molto a cuore.
-Mancano solo due settimane alla prima lezione di volo!- diceva concitato il ragazzino, sporgendosi oltre il tavolo per rivolgersi ad un Sirius intento a rimpinzarsi come se non mangiasse da giorni.
Non stava più nella pelle James. Da quando era iniziata la scuola aspettava quel momento con trepidazione.
-Devo allenarmi! Devo essere pronto! Così dimostrerò quanto sono bravo!- continuava imperterrito.
-Come pensi di fare se non puoi usare la scopa?- chiese Remus senza riuscire a scalfire minimamente l’entusiasmo dell’amico.
-Non è un problema! I migliori giocatori riescono ad allenarsi anche senza!- rispose James battendo un pugno sul tavolo.
-Come no- fece sarcastico Sirius.
-Vedrai! Sorprenderò tutti per quanto sono bravo, e Madama Bumb si sentirà obbligata a farmi entrare in squadra!-. Fece James sicuro di se.
-Ma quelli del primo anno non possono entrare nelle squadre- si intromise il timido Peter che era sempre assieme a loro ormai.
-Io invece ce la farò! Sarò il più giovane giocatore di Quiddich che Hogwarts abbia mai visto!- esclamò James fiero.
-James, allontanati, mi stai sputacchiando addosso- disse Sirius disgustato.
L’occhialuto gli rivolse una linguaccia e tornò al suo posto.
-Piuttosto, dobbiamo pensare ad un’altra cosa- proseguì Sirius.- Non voglio che Gazza l’abbia vinta-.
I tre amici assieme a Peter si fecero subito attenti. James e Sirius avevano raccontato subito a Remus il loro incontro con Gazza, del quale aveva sentito anche Peter, che li seguiva ovunque. I due non facevano molto caso a lui, ma non potevano non sentirsi lusingati dall'ammirazione di Peter nei loro confronti.
James e Sirius però non avevano dimenticato la colpa di cui il custode li aveva accusati ingiustamente, ed essendo dei ragazzini un po’ vendicativi, non volevano fargliela passare liscia.
-Giusto, pensavo di fare qualcosa ad Halloween, che ne pensate?- chiese James.
Sirius annuì sorridendo malizioso, mentre Remus non era ancora sicuro che fosse una buona idea.
Tra i tre infatti era il più responsabile, ma era così grato a James e Sirius di essere suoi amici che non poteva non assecondarli. Entrambi si fecero più vicini a James che aveva iniziato a bisbigliare il piano. Mano a mano che proseguiva con la spiegazione, il volto si Sirius si apriva in un sorrisetto furbo.
-Grande! Questo si che lo lascerà di stucco!- esclamò alla fine.
-Certo! È un mio piano, ovvio che è fantastico-. Disse James guadagnandosi una gomitata di Remus.
Proprio in quel momento, un gufo planò sul tavolo di Grifondoro, davanti ai tre amici e Peter che lo fissarono sbalorditi. Tra le zampe reggeva una lettera rosa senza mittente.
-Qualcuno di voi aspettava posta?- chiese curioso Sirius, ma i due scossero la testa.
Il ragazzino allora srotolò la busta e il gufo ripartì oltre le grandi finestre della Sala Grande verso la Guferia della scuola, dove poteva riposarsi dopo il lungo viaggio.
-E’ indirizzata a me- esclamò Sirius stupito.
Ma appena si apprestò ad aprirla, quella d’un tratto scivolò dalle mani del ragazzo prendendo vita.
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The Marauders - 1971
FanfictionCome sono diventati amici i Malandrini? Come erano da piccoli, quando ancora la minaccia di Voldemort era lontana e l'unica cosa di cui si curavano era lo stare insieme e fare scherzetti? Primo anno di James, Sirius, Remus e Peter ad Hogwarts. Nasci...