5. Prima o poi lo avrebbero scoperto...

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Era sabato mattina ad Hogwarts, non c’era lezione e i tre amici stavano facendo colazione, discutendo animatamente su un tema che a James stava molto a cuore.

-Mancano solo due settimane alla prima lezione di volo!- diceva concitato il ragazzino, sporgendosi oltre il tavolo per rivolgersi ad un Sirius intento a rimpinzarsi come se non mangiasse da giorni.

Non stava più nella pelle James. Da quando era iniziata la scuola aspettava quel momento con trepidazione.

-Devo allenarmi! Devo essere pronto! Così dimostrerò quanto sono bravo!- continuava imperterrito.

-Come pensi di fare se non puoi usare la scopa?- chiese Remus senza riuscire a scalfire minimamente l’entusiasmo dell’amico.

-Non è un problema! I migliori giocatori riescono ad allenarsi anche senza!- rispose James battendo un pugno sul tavolo.

-Come no- fece sarcastico Sirius.

-Vedrai! Sorprenderò tutti per quanto sono bravo, e Madama Bumb si sentirà obbligata  a farmi entrare in squadra!-. Fece James sicuro di se.

-Ma quelli del primo anno non possono entrare nelle squadre- si intromise il timido Peter che era sempre assieme a loro ormai.

-Io invece ce la farò! Sarò il più giovane giocatore di Quiddich che Hogwarts abbia mai visto!- esclamò James fiero.

-James, allontanati, mi stai sputacchiando addosso- disse Sirius disgustato.

L’occhialuto gli rivolse una linguaccia e tornò al suo posto.

-Piuttosto, dobbiamo pensare ad un’altra cosa- proseguì Sirius.- Non voglio che Gazza l’abbia vinta-.

I tre amici assieme a Peter si fecero subito attenti. James e Sirius avevano raccontato subito a Remus il loro incontro con Gazza, del quale aveva sentito anche Peter, che li seguiva ovunque. I due non facevano molto caso a lui, ma non potevano non sentirsi lusingati dall'ammirazione di Peter nei loro confronti.

James e Sirius  però non avevano dimenticato la colpa di cui il custode li aveva accusati ingiustamente, ed essendo dei ragazzini un po’ vendicativi, non volevano fargliela passare liscia.

-Giusto, pensavo di fare qualcosa ad Halloween, che ne pensate?- chiese James.

Sirius annuì sorridendo malizioso, mentre Remus non era ancora sicuro che fosse una buona idea.

Tra i tre infatti era il più responsabile, ma era così grato a James e Sirius di essere suoi amici che non poteva non assecondarli. Entrambi si fecero più vicini a James che aveva iniziato a bisbigliare il piano. Mano a mano che proseguiva con la spiegazione, il volto si Sirius si apriva in un sorrisetto furbo.

-Grande! Questo si che lo lascerà di stucco!- esclamò alla fine.

-Certo! È un mio piano, ovvio che è fantastico-. Disse James guadagnandosi una gomitata di Remus.

Proprio in quel momento, un gufo planò sul tavolo di Grifondoro, davanti ai tre amici e Peter che lo fissarono sbalorditi. Tra  le zampe reggeva una lettera rosa senza mittente.

-Qualcuno di voi aspettava posta?- chiese curioso Sirius, ma i due scossero la testa.

Il ragazzino allora srotolò la busta e il gufo ripartì oltre le grandi finestre della Sala Grande verso la Guferia della scuola, dove poteva riposarsi dopo il lungo viaggio.

-E’ indirizzata a me- esclamò Sirius stupito.

Ma appena si apprestò ad aprirla, quella d’un tratto scivolò dalle mani del ragazzo prendendo vita.

The Marauders - 1971Where stories live. Discover now