Confessione inaspettata

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Era la notte di Natale e Alessio era bloccato a letto

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Era la notte di Natale e Alessio era bloccato a letto.

Era in ospedale, il suo cuore aveva problemi da anni e l'avevano ricoverato, da sei lunghi mesi, per tenerlo sotto controllo.

Quella sera era molto triste e osservava la neve scendere lenta dal cielo notturno.

Non si aspettava visite e non si aspettava di vedere il ragazzo che gli stava vicino, lui era un medico molto bello e si chiamava Massimo.

Si lasciò andare ad un sospiro rassegnato, ma la sua attenzione fu riportata alla realtà da qualcuno che bussava alla porta, così stancamente disse: «Avanti...» la sua voce rassegnata sorprese il ragazzo vestito da Babbo Natale: «Buon Natale Alessio» un lieve sorriso apparve sul volto del ragazzo seduto sul letto: «Buon Natale Massimo. È bello rivederti... carino il vestito da Babbo Natale» il giovane medico arrossì imbarazzato e gli si avvicinò sedendosi sul letto: «Come ti senti oggi?» gli accarezzò leggermente il volto e Alessio gli prese la mano facendo intrecciare le loro dita: «Meglio, un po' triste. Mi rallegra, però, vederti vestito di rosso. Ti sta molto bene»

«Grazie Ale, ma non devi esser triste. Sono qui solo per te» un leggero alone rosato colorò il volto di Alessio: «Va bene» lasciò che Massimo si mettesse alle sue spalle per poi appoggiarsi debolmente contro il suo petto: «Massimo, vorrei uscire da qui...» il medico lo osservò per un attimo accarezzandogli dolcemente i capelli: «Posso provare a portarti fuori, ma dovrai essere cauto. Non vorrei che ti sentissi male» il sospiro rassegnato del ragazzo lo intenerì e non potè far altro che farlo voltare verso di lui e baciarlo dolcemente: «Ti amo Ale e se ti succedesse qualcosa ne morirei»

«Max, ti amo anch'io. Se per stanotte va bene potresti almeno...» il ragazzo sorrise per un attimo imbarazzato, ma Massimo capì cosa volesse.

Senza fargli male fece scorrere la mano sul suo corpo accarezzandolo dolcemente. Si soffermò sul petto del ragazzo sfiorando quella piccola cicatrice sul petto Alessio posò la testa contro la sua spalla: «Max... scendi...» il ragazzo lo accontentò e lasciò scorrere la mano sotto la stoffa dei suoi pantaloni e dei suoi boxer lentamente gli prese in mano la virilità addormentata e l'accarezzò stando attento a non far agitare troppo il ragazzo.

Alessio si lasciò scappare dei gemiti di piacere e poco dopo sentendosi sempre più strano si lasciò andare all'orgasmo che lo travolse, stava bene. Nonostante tutto e il suo cuore non era molto agitato e questo era un bene per lui,

Massimo gli posò un bacio sul collo e dalla tasca della giacca prese una scatolina: «Ale, vorrei che indossassi quest'anello...»

«Perché?» quella domanda tanto semplice fece sorridere Massimo che gli rispose: «Perché ti amo» lo baciò dolcemente infilandogli l'anello al dito.

Quando si allontanarono Alessio rispose: «Ti amo anch'io»

Rimasero ancora un po' a farsi le coccole, ma poi il ragazzo si addormentò: «Buona notte Alessio» distese meglio il ragazzo tra le coperte e lasciò che si riposasse tranquillamente.

Il giorno dopo avrebbe dovuto affrontare l'operazione che gli avrebbe curato definitivamente il cuore e sarebbe stato proprio come se non avesse mai avuto quella malattia.

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