Capitolo 54.

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"Tutti gli uomini sanno dare consigli e conforto al dolore che non provano"
W. Shakespeare.

Froy.

E di nuovo cadi nell'oblio.
Sprofondi nell'oceano di dolore che si trova in fondo al cuore.
E di nuovo piangi come un bambino staccato dal ventre materno.
E di nuovo ti arrendi al suono delle tue lacrime che cadono sul pavimento.
E di nuovo ti annulli, e piangi e muori.

Non volevo questo...
Non volevo vedere ciò che ora i miei occhi stanno guardando, ciò che non riesco a cancellare.
La corsa frenetica all'ospedale, i paramedici che con grande precisione si sono datti da fare, i medici che lo hanno subito portato in sala operatoria, visto lo stato di emergenza in cui il mio amico si trova.
I miei occhi sgranati, pieni di lacrime che gridano pietà, rabbia, rancore.. e che fissano inermi la parete bianca dell'ospedale.
I miei polmoni che sembrano aver perso tutto l'ossigeno, il mio cuore che sembra essersi spento.
La mia testa che rivede all'infinito Steve, tra le mie braccia, mentre cercavo di fare qualcosa prima dell'arrivo dell'ambulanza.
Il telefono tra le mie mani per comporre un solo messaggio all'unica persona che in questo momento voglio intorno e che allo stesso tempo non vorrei; Astrid.
"Ho bisogno di te. Steve è all'ospedale, sto aspettando notizie, ti prego ho bisogno di te!"
Ho inviato il messaggio circa mezz'ora fa.
Non so se Astrid stia arrivando, magari è così tanto arrabbiata con me che nemmeno verrà. Non potrei darle torto in fondo. Sono stato un coglione e se non fossi mai uscito dalla mia camera... se io non fossi mai corso via da lei, arrabbiato e deluso, Steve non mi avrebbe mai seguito. Steve non sarebbe qui ora, a lottare tra la vita e la morte.
<<Ehi, ragazzo...>> Mi chiama qualcuno. Alzo subito lo sguardo verso la voce e trovo una dottoressa alta e snella davanti a me, un camice verde addosso e una mascherina di protezione che ora tiene sotto il mento, e la sua espressione... La sua espressione è compassione allo stato puro, i suoi occhi gridano tristezza e un senso di impotenza che per poco non mi fa svenire.
<<Il suo amico, non...>> Sussurra abbassando lo sguardo come se non riuscisse a parlare.
Sento un nodo in gola, la mia bocca si spalanca e scuoto la testa con forza stringendo i miei capelli fra le dita.
Sto per crollare, mi sento debole, le gambe molli e il mio corpo che cede.
<<Nooooo!! No, no, no, non può essere! Steve!>> Grido come un disperato e cado per terra mentre continuo a gridare.
<<Mi dispiace, abbiamo fatto di tutto, ma ha perso molto sangue, la ferita era profonda, il proiettile ha danneggiato un polmone. Mi dispiace, mi dispiace tanto...>> Continua la donna ma io sento la sua voce ormai come un suono ovattato. Le mie orecchie sono lacerate dalle mie grida, il mio corpo scosso da brividi che non vogliono fermarsi.
Il mio amico è morto.
Steve.
Non c'è più.
Il mio migliore amico....
No, no, no.
Non di nuovo. Non di nuovo. Non ci posso credere. Non è vero. Sto sognando.
<<Froy!>> Sento un urlo di una voce familiare ma in questo momento sono perso nel mio dolore, nella mia voragine, nel mio cuore spezzato per la seconda volta. <<Froy! No, oddio, no! Froy!>> Qualcuno si inginocchia vicino a me, mi prende la testa fra le mani, mi accarezza il viso, poi mi tira verso il suo petto. Riconosco il profumo: dolce e amaro insieme. Astrid.
È qui, con me. È venuta. Ma io ormai non ho più forze. La mia bocca che continua a gridare in automatico come se ormai fosse la sola cosa che riesco a fare. Il mio stomaco che è contratto dal dolore, i miei occhi chiusi e strizzati come se avessi paura di aprirli. E ne ho. Ne ho perché se li apro scopro la realtà. Se li apro ora non riuscirei ad andar avanti.
Ho perso Steve. Ho perso anche lui.
Ho perso due persone importanti, ma questa volta mi sento colpevole. Stavolta si poteva evitare.
Steve. Steve. Steve.
<<Froy, calmati ti prego. Mi stai spaventando... Froy!>> Sussurra Astrid con una voce dolce e quasi determinata che si tradisce però alla fine quando sento il suo singhiozzo. Sta piangendo?
Con le mani mi aggrappo alle sue spalle, conficcando le unghie sulla sua carne.
<<Se n'è andato anche lui! Mi ha lasciato capisci? Mi ha lasciato! L'ho perso.>>
Sento Astrid trattenere il fiato. <<Che dici? Steve non può....>>.
<<Steve è morto! È morto! Mi ha lasciato. Ho perso Melody, ho perso Steve e perderò anche te!>> Esclamo, per poi gridare ancora per cercare di buttare via il mio dolore. Ma non c'è distanza al mondo che possa contenere quello che ho dentro.
<<Ma che dici? Froy, non mi perderai! Non mi perderai>> mi ripete lei, cullandomi come fossi un bambino.
Ma lei non sa nulla in pratica della mia vita, lei non sa ancora molte cose di me e non sa quanto si sbaglia. Prima o poi le persone che amo vengono ferite e io resto solo. Non sa nulla nemmeno del dolore che mi sta logorando il petto. Mi fa piacere sentirla vicino ora, ma lei non può sapere cosa sta significando per me tutto questo. Non conoscerà mai abbastanza la mia sofferenza, perché spiegare a parole quello che ora sento è terribile, impossibile.
<<Froy, io non vado da nessuna parte!>>
La stringo più forte a me, sento le sue mani fra i capelli, le sue braccia che mi riscaldano.
<<Non doveva andare così...non doveva succedere. Cosa farò ora senza di lui?>> Le chiedo in un bisbiglio per poi riprendere a urlare e lei, per attutire le grida, stringe la mia testa sul suo petto.
<<Ce la farai. Io sarò con te.>> Mi promette e io mi lascio cullare da lei mentre, a intervalli regolari urlo per sfogare tutto.
Melody, poi Steve, chi sarà il prossimo?
Perché il destino è così crudele con me?
È colpa della mia vita, delle cose che faccio, delle cose che ho fatto...dei miei nemici.
I miei nemici...Jimmy...
D'un tratto smetto di urlare, smetto di piangere, di tremare. Mi stacco da Astrid e quando la guardo mormoro solo una cosa: <<La pagherà cara stavolta. Potevo accettare tutto ma questo no...ha commesso un crimine che gli costerà caro e non c'è scusa, non c'è perdono, non c'è niente che io possa ascoltare. Sconterà tutto ora più che mai!>> Borbotto con un tono glaciale. Mi rialzo da terra a fatica e Astrid mi aiuta tenendomi sottobraccio.
Sento il mio cuore che batte in automatico mentre il mio cervello si concentra verso una sola cosa: la vendetta.

⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Si, lo so, qualcuna di voi ora mi odia. Ho fatto morire un personaggio divertente e importante nella vita di Froy. Lo so bene. Ma...capite anche che non è colpa mia. Scrivo solo ciò che deve succedere e che i miei personaggi mi ordinano di fare.
Si, quando scrivo non faccio quello che voglio io, ma comandano loro. Quindi....mi dispiace. Mi sono commossa scrivendo questa parte e da questo momento in poi... aspettatevi di tutto. :(

 :(

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