Braccia

2.2K 157 3
                                    

Ci metto un'attimo a capire cosa stia succedendo.

Chi si permette? Chi osa toccarmi?

-Sta calma.- sento bisbigliarmi all'orecchio

Non ho mai sentito questa voce prima d'ora, chi c'è dietro di me?

Provo a divincolarmi, ma inutilmente: le braccia muscolose che mi stanno tenendo ferma, sembrano non avere  nessun punto debole sul quale fare forza.

Mi concentro su quello che ha detto mio padre. Non appena avrà notato che l'intruso non si trova da nessuna parte, dovrebbe tornare qui e quindi vederlo.

Le braccia mi stringono verso il petto dell'estraneo.

Posso capire che si tratti di un'uomo. Che buon odore! Il suo profumo pungente di muschio selvatico e licheni mi  stordisce leggermente. No, devo rimanere concentrata sul mio nemico!

Mi viene in mente un'idea tanto stupida, quanto fattibile.

Provo a mordergli le braccia, per fargli allentare la presa. 

Per un'attimo sembrerebbe funzionare, infatti la sua stretta su di me diminuisce, ma poi aumenta di colpo.

Accidenti! Ho perso la mia occasione di fuga. Che stupida!

Il mio cervello comincia a galoppare in cerca di un modo per liberarmi del mio assalitore

E se gli rubassi l'anima? No, posso farlo solo con gli umani, e nessun umano sarebbe potuto entrare nel Limbo.

-Chi sei?- chiedo

È la domanda più stupida che io potessi fargli, ma il mio intento è quello di prendere tempo, non di avere una risposta.

-Qualcuno che d'ora in poi imparerai a conoscere.-

Rimango un'attimo intontita: non mi aspettavo una risposta.

-Che significa?- Ora sono confusa

E se usassi qualche mio potere su di lui? Sono sicura di aver sentito dire da papà almeno una volta che la morte ha altri poteri oltre a quello di uccidere le persone. Cos'erano quei poteri? Volare? No, improbabile. Allora diventare invisibile? No, non era nemmeno quello.

Cavolo, perché non ho studiato un po' di più i miei poteri?

Comunque non avrebbe senso conoscerli senza essere in grado di utilizzarli.

Le braccia mi trascinano indietro.

Quasi cado.

-Ma che fai?- urlo stizzita

-Mi sembra ovvio: ti sto rapendo, no?-

-Lasciami!-

Non ubbidisce

-Sei un demone o un angelo? Comunque sia, entrambi devono rispetto verso la morte e i suoi discendenti. Come osi tu, misero sempiterno, rapire la figlia del tuo superiore?- 

Il mio tentativo di intimorirlo è a dir poco pietoso.

-Non sono un sempiterno. E la morte non è il mio capo.-

sento uno strano rumore alle mie spalle. Sembra il rumore che fanno le foglie secche quando ci si cammina sopra d'autunno.

-Comunque sembra che io abbia fatto centro.-

Che significa che ha fatto centro?

Pian piano che indietreggiamo, il rumore si fa sempre più forte.

-Ti supplico, lasciami.- mai avrei pensato di supplicare qualcuno.

Una voce proveniente da dietro la porta, risveglia in me un briciolo di speranza.

Le catene di un demoneWhere stories live. Discover now