Dimitri Stan

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Annuivo mezza assonnata, mentre inzuppavo un biscotto al cioccolato nel latte caldo.

"Mi stai ascoltando?"chiese Jenny.

"Certo"annuii con vigore, mentendo spudoratamente.

"Non sembra"incrociò le braccia.

Jenny era magnifica, ma anche infantile sotto molti punti di vista e permalosissima, peggio di me.

"Mi hai svegliato alle otto e sottolineo otto di mattina, ora avrò le occhiaie per tutto il giorno e il mio umore sarà tetro"dissi in fretta.

"Okay"sorrise"Ora che ti sei sfogata, possiamo parlare meglio"prese un tazzina e si versò del caffè.

"Comincia da capo"mangiai un altro biscotto, avevo estremo bisogno di zuccheri.

"Allora ho incontrato Bob Hullay, mi si era fermata la macchina e ho chiamato un meccanico"cominciò a blaterare"E' arrivato tutto unto e con le braccia muscolose, è stupendo"sospirò sognante.

"Scommetto che è l'amore della tua vita"l'anticipai, ormai la conoscevo meglio delle mie tasche.

"Come fai a saperlo?"alzò un sopracciglio.

"Perché è sempre la stessa storia, ogni santissima volta"l'ammonii.

"Sei per caso mia madre e non lo sapevo?"disse severa.

"Non lo sono, ma non voglio di nuovo vederti piangere"le presi una mano"Perdi la testa troppo in fretta e fantastichi eccessivamente".

"Hai ragione"tirò su col naso"Ci vado con i piedi di piombo".

"Brava"sorrisi.

"Allora non posso rompere il cambio della macchina e chiamarlo di nuovo?"si morse il labbro.

"Assolutamente no"scossi la testa"Gli uomini devono fare la prima mossa, aspetta".

"Okay, mi fido di te"si alzò dallo sgabello.

"Ti raccomando, non fare le solite pazzie"sgranchii le braccia.

"Devi andare al corso?"chiese.

"No, devo andare a lavoro e poi al bar"cominciai a fissare la poltiglia che affondava.

"Merda, il coinquilino"squittì allegra.

"Si"dissi pensierosa.

"Non sei convinta?"chiese.

"Mi mancherà la mia solitudine"brontolai.

"Forse non cambierà molto"tentò"Colin?".

"Ho avuto un incontro ravvicinato nel suo ufficio"dissi suadente.

"Quanto ravvicinato? Tipo tu inginocchiata sotto la scrivania?".

Mi strozzai con il latte e sputacchiai ovunque.

"Sei una porca"l'accusai.

"Qualcosa di meno erotico, tipo la tua mano su qualcosa al sud?"scoppiò a ridere.

"Fai schifo Jen"presi uno straccio e pulii il tavolo.

"Scusa, racconta su"mi diede una leggera spintarella.

"Niente di eccezionale, abbiamo parlato dell'esame, anche se.."indurii lo sguardo

"Cosa ha fatto?"domandò.

"Stan"digrignai i denti.

"Sarebbe? È sexy? Me lo presenti?"chiese a raffica.

"È un ragazzo che sta preparando la tesi con lui, arrogante e saccente"sbottai.

Sotto lo stesso tettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora