Il castello apparve in tutto il suo splendore, nelle luci notturne, man mano che le carrozze procedevano per la strada. Quasi tutti i ragazzi più grandi potevano vedere i Threstal trainare le carrozze, ormai. Aver combattuto la guerra magica e aver visto tante persone morire aveva dato loro questa opportunità, anche se ne avrebbero fatto volentieri a meno.Camille, che non vedeva i Threstal, fu affascinata da tutto quello che poteva vedere. Non era mai stata a Hogwarts.
A dir la verità aveva visto poco della Gran Bretagna. Giusto la casa dei suoi genitori, e i posti dove andavano in vacanza. Per il resto aveva vissuto gran parte della sua vita in Francia. E questa volta non sarebbe tornata dopo tre mesi di vacanza.
Questa volta non sarebbe tornata più, probabilmente. Sua sorella era venuta a prenderla tre settimane prima, aveva avuto una lunga e accesa discussione con i suoi nonni, i suoi amatissimi nonni, e l'aveva portata via. Di corsa, in Inghilterra. E lei era riuscita a malapena ad avvertire i suoi amici. Aveva in tasca la lettera che le aveva scritto Justine, la sua migliore amica, e voleva risponderle al più presto.
Non voleva venire in Inghilterra, né a Hogwarts, se è per questo. Voleva rimanere in Francia. Poteva rimanere dai nonni. Loro non avrebbero detto di no. E invece.... Adesso era qui. E il posto era bello.
Merlino, se era bello. Il soffitto della sala grande sembrava un cielo. Migliaia di stelle brillavano nel buio ed era uno spettacolo favoloso. Glielo aveva detto, sua sorella, ma lei non aveva voluto crederci. Anche se tutto era bello, ce l'aveva ancora con lei.
Così, mentre sfilava per la sala in mezzo ai lunghi tavoli (erano quattro, due per lato e quattro come le case dei fondatori, le aveva detto anche questo, lei) insieme a degli studenti di undici anni, decise di non guardare nella sua direzione, per farle un dispetto, anche se aveva notato che lei cercava di attirare la sua attenzione con lo sguardo.
Guardò gli altri tavoli e, in quello vicino al muro in fondo riconobbe le ragazze che aveva visto quando era andata a comprare i libri per la scuola (e non aveva potuto comprare la puffola pigmea perché sua sorella non aveva voluto) e quando loro la videro, la ragazza rossa la chiamò per nome e tutte e due la salutarono con la mano.
Quando fu il suo turno di sedersi sullo sgabello e indossare quel lurido cappello che decideva in quale casa metterla, (aveva anche cantato una canzoncina, il lurido cappello, ma lei non aveva capito le prime frasi e così non aveva ascoltato neanche il resto) non avrebbe saputo cosa sperare. La casa delle ragazze simpatiche? Com'è che si chiamavano? Ginny e Hermione, forse? O la casa di sua sorella?
Guardò nella sua direzione, per la prima volta da quando era entrata, ma vide che guardava qualcuno e non proprio con uno sguardo amichevole.
Sembrava l'ultimo sguardo che aveva rivolto a nonno Lemaire, giusto prima di dire 'Noi ce ne andiamo', quando l'aveva vista arrivare nella stanza. Una gran brutta faccia.
Chissà se era possibile andarsene da lì per tornare in Francia... Anche di nascosto... Forse scappare era l'idea migliore, effettivamente. Come quel pensiero prese volume nella sua testa, il suo sorriso si allargò sul viso e, subito dopo il cappello gracchiò la parola 'Serpeverde'.
Lei neanche se ne rese conto, ma tutto il tavolo della casa dei Serpeverde, alla sua destra, batté le mani e si alzò, facendole spazio per invitarla a sedersi. Si alzò dallo sgabello e con pochi passi raggiunse il tavolo.
Vide sua sorella farle cenno di sedersi vicino a lei, ma Camille la ignorò e si sedette vicino a un ragazzo dai ricci castani e gli occhi azzurrissimi, che le sorrideva.
Sarà stata anche una Serpeverde come lei, ma non avrebbe dovuto far sapere a tutti che era sua sorella, no?Ginny vide Camille che avanzava nella fila dei primini verso lo sgabello su cui era appoggiato il cappello parlante e le fece un cenno con la mano, che la ragazza ricambiò.
"Com'è alta quella lì..." Ron, che non vedeva l'ora che si potesse cenare, aveva fame e iniziava a ravagliare.
Ginny si girò e gli disse: "Come sei ottuso. Mica è del primo anno. Viene da Beauxbatons".Ron sbuffò. Cosa pensava che gliene importasse a lui di quella francese?
Hermione, che stava guardando il tavolo dei Serpeverde (solo per controllare chi era tornato a scuola e chi no!!) notò che Malfoy, di cui vedeva solo la schiena, era seduto in fondo alla panca, vicino al corridoio e che nell'unico posto di fianco a lui, c'era Zabini. Vicino a quest'ultimo era seduta la Parkinson.
Forse Malfoy era ancora arrabbiato con lei e non si erano seduti vicini. Ma poi notò che Zabini portò la mano, che era appoggiata sul tavolo, sulla panca a coprire quella della ragazza. Lei sussultò come se non se l'aspettasse e si girò verso di lui.
Il ragazzo si chinò quel tanto che bastava per avvicinarsi al suo orecchio e le sussurrò qualcosa, mentre lei annuiva.
Hermione sorrise. Se anche qualcuno avesse sculacciato la Parkinson quella notte, di sicuro non sarebbe stato Malfoy. Ma a lei cosa importava? Si sforzò di portare l'attenzione sui ragazzini che venivano smistati e cercare di ricordarsi qualche nome e qualche faccia di quelli che erano stati scelti come Grifondoro. Come avrebbe fatto a essere un bravo prefetto se non sapeva neanche chi erano i suoi protetti? Doveva prestare più attenzione.
Quando finì la cena, da bravo prefetto, radunò tutti i nuovi alunni nella sala d'Ingresso e spiegò loro che dovevano seguirla per raggiungere la torre dei Grifondoro, quindi la sala comune, quindi i dormitori. Spiegò loro delle scale, che cambiavano direzione ogni volta che ne avessero avuto voglia e del quadro della signora grassa. (per fortuna era stato ritrovato. Avevano avuto paura di averli persi per sempre, il quadro e la signora grassa).
Ron, di fianco a lei, sbuffò. "Ma perché dobbiamo farlo noi? Non puoi lasciarlo fare agli altri prefetti?"
Hermione, seccata, gli rispose: "Era meglio se lo avessi chiesto a quelli del quinto anno, sono molto più volenterosi di te!"
"Perché è il primo anno che lo fanno. Nonna Weasley diceva sempre: 'Scopa nuova vola sempre bene'. Aspetta qualche mese e ne riparliamo!"
Hermione sospirò. Era stanca, voleva fare un buon lavoro e nel minor tempo possibile.

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Ritorno a Hogwarts
Fanfiction(Completa) Storia vincitrice al Wattpad Pulitzer 2018 È finita la guerra. La scuola viene ricostruita e Ginny, Harry, Hermione e Ron tornano a Hogwarts per i M.A.G.O. Ma non va tutto come ci si aspetta. Hemione e Ron non sembrano fatti per stare ins...