Capitolo 41 "Proprio lui"

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Pov Karol

Entriamo nella classe di Alba a parlare e chiudiamo la porta.

-Ok, sarò chiaro: Alba, dovresti smetterla di pubblicare questi tipi di cose, che parlano sulle persone, specialmente se sono false- dice Ruggero deciso.

-E allora cosa dovrei scrivere?-
Chiede Alba.
- Scrivi quello che hai sempre scritto ma togli i pettegolezzi e quella stupida classifica- risponde Michael.

- Voi non capite. Sono i pettegolezzi che fanno andare avanti il giornalino. Se smetto di scriverli, nessuno li compra e sarebbe inutile continuare- detto questo, Alba si siede su una sedia e appoggia la testa sul tavolo.

- Non credo sarebbe inutile continuare, per esempio molti studenti vorrebbero sapere se la scuola sta vincendo le partite di calcio al campionato delle scuole. Molti altri vorrebbero essere aggiornati sul clima per venire preparati a scuola. Alcuni vogliono sapere che attività della scuola si faranno quella settimana. Alba, c'è tanto da scrivere, non solo i pettegolezzi sono quelli che fanno soldi - dico io sedendomi vicino a lei.

Alba rimane zitta.

- Quello che hai scritto su di me, sai, mi ha fatto soffrire troppo, tutti hanno cominciato a prendermi in giro, a scrivermi brutte cose, a insultarmi. È stato orribile. - aggiungo poi abbassando lo sguardo.

Le lacrime salgono ma ce la metto tutta per non farle uscire.

- Karol, mi dispiace tanto per quello che è successo... ma... io solo...- singhiozza lei.

Rimaniamo tutti in silenzio.

-Alba... - comincia Ruggero ormai stufo ma lei lo interrompe:
- Ok, ok. Smetterò di scrivere pettegolezzi e la classifica verrà cancellata. Contenti? Lo spero. E ora me ne vado - si alzò velocemente dalla sedia e uscì dalla classe.

Quel pomeriggio all'uscita...

Stavo uscendo dalla mia classe quando vengo raggiunta da Ruggero.

-Hey!-
-Hey-
-Finalmente problema risolto no?-
-Sí, spero che Alba ora abbia capito- dico io prendendo il cellulare dalla tasca.

- Sai, oggi sei libera? Possiamo fare il lavoro questo pomeriggio in biblioteca- chiede Ruggero guardandomi.
- Eh... credo di... si - balbetto io.

Oh cavolo, mi sono scordata del lavoro che devo fare in coppia con lui.

Dal nervoso accendo il cellulare e comincio a navigare senza un motivo.

- Qualcosa mi dice che sei libera, ci vediamo alle 3 in biblioteca - detto questo sfiora con la mano il mio braccio e se ne va.

Rimango paralizzata.

Quanto è bello?

Alle 2:55

-Merda, sto facendo tardi- sussurro io allacciando le scarpe e prendendo lo zaino.

Scendo correndo le scale.

- Karol?! Dove vai così di fretta? - chiede mia mamma, quasi travolta da me che precipito alla porta.
-Vado in biblioteca con un amico per fare un lavoro, ti scrivo dopo. Bacioni a tutti voi, devo sbrigarmi, ciao!- apro la porta e la chiudo velocemente.

Una volta in biblioteca guardo l'ora: 3:12.

-Nonono...- guardo in giro alla ricerca di Ruggero ma non lo vedo.
Cammino velocemente sbirciando in tutti gli scaffali fino a che non lo trovo nel reparto "Libri di mistero".

- Ruggero, eccoti...- sospiro io raggiungendolo.
-Hey, nanetta. Sai questi libri sono così interessanti -

Lo guardo stranita per un attimo mentre lui continua a guardare la copertina di un libro.

- Dai, andiamo a fare il... - si gira e si accorge che lo stavo guardando. 
Rapidamente distolgo lo sguardo nervosa.

- Sì, sì, dobbiamo farlo ora- senza dire nient'altro mi dirigo verso un tavolo con un computer e tiro fuori alcuni quaderni.

-Ok, dobbiamo prima fare una ricerca su internet per trovare più informazioni sul tema, nel libro non c'è né così tanta... Ruggero, cosa fai?-
- Metto un pò di musica-
-Ma siamo in biblioteca, e poi così non ci concentreremo-

Prende delle cuffiette, si infila una e l'altra me la porge.
Lo guardo e dico: -non credo sia il caso-

Poi però sbuffo e me la metto  nell'orecchio.

Non ho mai chiesto niente a nessuno, mai a nessuno, no lo giuro, mai a nessuno dietro questo tran tran...

-Ancora con questa canzone? Ma non ti stufi?- dico io sentendo la strofa.
-No, non mi stufo quasi mai delle canzoni-

-Dai, accendi il computer e facciamo questo lavoro-

Pov Carolina

Esco da casa mia con gli auricolari a fare una passeggiata e quando arrivo in piazza mi siedo su una panchina.

Navigo su Instagram e mentre osservavo una foto di Agustín qualcuno mi toglie uno degli auricolari.

-Hey! Oh.. - abbasso velocemente la barra delle notifiche quando mi accorgo che proprio lui infila l'auricolare sul suo orecchio.

- Mai sentito questa canzone-
-Ahaha, non è tanto conosciuta.. che cosa ci fai qua?- chiedo io premendo il tasto stop della musica.

- Sto andando a prendere mio fratello da calcio e ti ho visto qui seduta quindi ho deciso di salutarti-
-Oh, wow.. mi hai spaventata-
-Scusa, non volevo-

Faccio un sorriso debole e guardo le mie scarpe imbarazzata.

Avrà visto la sua foto sul mio schermo?

Se ne sarà accorto che stavo studiando la sua prima foto nel suo profilo postata 8 mesi fa?

-Che ore sono? Oh! È tardi... quando ascolti la musica non senti il tempo che passa no? Devo andare- mi alzo e sorrido nervosamente.

-Sì, io invece devo andare a prendere mio fratello. Ci vediamo-

- Sì, ciao!-

Mi giro velocemente e cammino verso casa sperando che lui non abbia visto il mio cellulare.

Eh si, potete scommettere che mi sto innamorando di uno dei ragazzi più popolari e cool della scuola. Ma proprio lui doveva essere? 

Pov Karol

Dopo circa 3 ore e mezza lavorando, decidiamo fare una pausa.
Scendiamo nel reparto snack e prendiamo qualcosa da mangiare.

Intanto parliamo e ogni volta che lo conosco di più, mi sembra sempre più simpatico e bello.. ok no basta.

Torniamo ai nostri posti di lavoro e quando finiamo lui mi riporta a casa.

-Grazie Ruggero-
-Non c'è di che-

-Allora, ci vediamo a scuola..-

Rimaniamo a fissarci per parecchi secondi. Sento il cuore battere a mille, le mie gambe sono molli e non ce la faccio a reggere il suo sguardo, sento la mia faccia diventare rossa cone un pomodoro.

D'un tratto sento le sue labbra premere contro le mie...

Ruggarol Is Real?Où les histoires vivent. Découvrez maintenant