Parte 9

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Dopo aver pranzato tutto insieme mi metto a guardare la tv mangiando patatine .
"Fammi spazio" James mi butta le gambe giù dal divano e si mette lui.
"Ma come ti sei permesso" Poggio le gambe sulle sue sdraiandomi, Lui ride.
"Raccontami un po' di te" chiedo guardandolo continuando però a mangiare
"Se mi dai tutte le patatine" io guardo la ciotola e poi lui
"Non è uno scambio equo" Lui spalanca la bocca
"Preferisci le patatine a me" io sorrido annuendo
"Allora non saprai niente" io sbuffo e gli passo la ciotola
"Ti facevo più testarda"
"Non farmene pentire" Lui ride
"Che dire  di me? Ho due sorelle minori di 10 e 14 anni, i miei genitori mi hanno sbattuto fuori casa a 16 anni perché ero Gay, allora ho scoperto il mondo delle gare clandestine e subito il gruppo di Alex mi ha preso in simpatia perché vincevo spesso, in tre anni sono diventato parte del gruppo. Non vedo i miei genitori da 3 anni e neanche mia sorella minore, quella più grande delle due l'ho incontrata una volata al centro commerciale stava con le sue amiche, quando mi ha visto è corsa da me e mi ha abbracciato io avevo 18 anni e lei 13, ero strafatto ricordo che lei lo ha notato mi ha guardato con delusione e tristezza non dimenticherò mai quello sguardo, si è avvicinata al mio orecchio e mi ha sussurrato ~aspettami perché io non sono come mamma e papà e ti verrò a riprendere, ti prego non ti uccidere prima~ da quel momento non ho toccato più neanche una droga leggera. Faccio le gare per guadagnarmi da vivere. Ma mi troverò un buon lavoro e dimostrerò ai miei che il mio orientamento sessuale non è importante. E recupererò con le mie sorelle tutto il tempo perso" non pensavo che un ragazzo così vivace e sempre pronto a sorride avesse, in realtà, un così brutto passato.
"Non me lo aspettavo" affermo guardandolo Lui sorride
"Lo so. Invece tu che mi racconti di te?"
"Non c'è niente da racontare" mento, lui mi guarda storto, ha capito
"Hai fratelli o sorelle?" Annuisco
"Due fratelli maggiori Marcus e Micol. Uno lavora come consulente in una azienda importante, l'altro si sta specializzando in ingegneria astronomica all'ultimo anno"
"Hanno 24 e 25 anni" io annuisco
"Nient'altro da dire?" Io scuoto la testa
"Quando ci conosceremo di più me lo dirai?"
"Non c'è niente da dire"
"Infatti le tue sfuriate, le lacrime di Steph, lo specchio rotto, e l'odio innato verso l'alcol nonostante tu non abbia avuto problemi alcolici, o che non tocchi il pianoforte da 8 anni nonostante Steph dica che eri bravissima e il perché tu hai scelto Psicologia, o il tuo sottovalutarti in tutto. Sai forse non sembra ma io vedo e ascolto molte cose." Io abbasso lo sguardo
"E potrei metterci la mano sul fuoco che anche le urla di Notte siano niente" io lo guardo con ammirazione, nonostante tutto non ha mai fatto domande indiscrete, non ha mai chiesto perché, non è mai venuto da me a farmi la ramanzina, lui è rimasto lì ad osservare ed ora vuole solo starmi accanto.
"Dimmi la verità" supplica
"La verità è troppo dura da ascoltare per chiunque, guarda Steph, lei consce la verità e sta candendo a fondo con me, non lo permetterò con gli altri"
"Permetti agli altri di scegliere" io scuoto la testa
"Non voglio fare pena a nessuno" Lui spalanca la bocca
"È così brutto ciò c'è ti è successo?" Io mi alzo in piedi ma prima di andarmene rispondo
"No, molto peggio" sorrido e salgo in camera mia. Forse ho sottovalutato questi ragazzi, James come Kevin, ha guardato senza commentare aspettando che io mi fidi di loro abbastanza da raccontargli la mia storia, li conosco da 4 giorni ma neanche tra 4 mesi racconterò la mia storia, non la sa Dennis figuriamoci se la dico a loro. Una cosa però mi preoccupa, lo scopriranno da soli... le urla, le sfuriate, e le risposte ad Alex lasceranno intendere tutto ed io non posso permetterlo. Mi siedo sul letto infilando le mani nei capelli tirandoli leggermente
"E se non fosse così male? Ci hai mai pensato" Steph è allo stipite della porta
"Male cosa?"
"Che gli altri concessero la tua storia" io sorrido amaramente
"Cambierebbero perché gli faccio pena" lei ride
"Oh no non lo faranno" io questa volta la guardo
"Te lo ripeto da quando abbiamo conosciuto Dennis..." lei finisce la frase per me
"Il sangue attira i lupi. Ma sai se un medico non vede le ferite non sa da dove partire" io sospiro, ha ragione, forse è il momento di abbassare la guardia, non troppo. Lei guarda la stanza notando che ho rimesso la nostrana foto.
"Evita di romperla questa volta" si siede accanto a me.
"Scusami" sussurro, lei sorride
"Non c'era neanche bisogno di dirlo" mi abbraccia ed io mi stringo in lei.
"Forza a cucinare, cena e poi a letto che domani c'è scuola"

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