3.run

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《Vuoi forse prendermi per il culo?》
Fu questa la prima cosa che sentì Taehyung, una volta sveglio; una serie di grida e rumori avevano interrotto il suo sonno.
Ancora avvolto dalle braccia del migliore amico, anch'egli adesso sveglio, si stropicciò gli occhi, cercando di mettere a fuoco la figura vestita di scuro ferma all'ingresso della stanza: Jeon Jungkook. 
Taehyung si tirò su immediatamente, scostandosi bruscamente dall'amico dai capelli grigi, che preferì coprirsi semplicemente il viso con il cuscino, sbuffando.

Non ne aveva mai capito il motivo, Taehyung, ma sembrava proprio che Yoongi odiasse Jungkook.
Nonostante si fosse sempre comportato da amico nei suoi confronti, non escludendolo mai né dalla sua vita né da quella del gruppo, il castano lo conosceva fin troppo bene per non notare le smorfie che il migliore amico si lasciava scappare sempre in sua presenza.
E un giorno gliel'aveva anche chiesto, in effetti.
《Si può sapere che hai contro il mio ragazzo?》
《Non so di che stai parlando.》
Sì, come no.
Min Yoongi non sapeva mai di cosa stesse parlando, ogni volta che il giovane gli poneva domande troppo scomode.
《Credi che non abbia notato che lo guardi sempre male?》
E, ancora una volta, il grigio negò. Da lì ebbe inizio uno dei peggiori litigi tra i due, che dopo quell'episodio non si parlarono per qualche giorno.
Taehyung riusciva ancora a sentirsi addosso l'occhiataccia che il maggiore gli aveva lanciato, quando si era lasciato sfuggire una di quelle frasi capaci di zittire anche uno come Yoongi.
《Sei solo geloso perché non sei più così indispensabile per me da quando c'è lui.》
Un "vaffanculo" gridato con rabbia fu l'ultima cosa che il migliore amico disse a Taehyung per una settimana circa.
Anche se, dopo di allora, i due non parlarono mai più veramente. Era stato proprio quell'episodio a segnare l'inizio del disfacimento del loro rapporto, che da quel momento non fu più lo stesso. Questo, almeno, fino a quando Taehyung non aveva sorpreso l'ex ragazzo di Yoongi a letto con il suo di ragazzo.

《Dopo nemmeno ventiquattro ore, Tae? Sul nostro letto?!》cosa cazzo sta insinuando?《Ero solo venuto a prendere il resto della mia roba, Dio, di certo non m'immaginavo di trovarti a letto proprio con lui!》
Taehyung si alzò immediatamente, avvicinandosi all'ormai ex fidanzato intento a rovistare tra i cassetti del grande mobile in legno a lato del letto matrimoniale.
《Stai scherzando, vero? Sei tu il traditore qui!》puntò l'indice contro il petto di Jungkook, che nel frattempo si era girato verso di lui.《Yoongi è il mio migliore amico.》
《Già, beh, non vedo come questo possa impedirgli di infilare le mani nelle tue mutande.》
A quel punto, il castano rispose semplicemente con una risata, che appariva vagamente isterica.
Fa sul serio?
《Forse questo non avrà impedito a Jimin di infilare le mani nelle tue di mutande, ma Yoongi non è mica una puttana!》
Uno schiaffo. Taehyung ricevette uno schiaffo.
《Non parlare così di Jimin, cazzo.》

Non appena il ragazzo dai capelli grigi avvertì il chiaro rumore di uno schiaffo, seguito dalle parole del ragazzo più piccolo, si tolse velocemente di dosso il cuscino ancora sulla faccia, scattando poi in piedi. Racimolando la lucidità che non credeva di poter possedere appena sveglio, si ritrovò accanto ai due prima ancora che Taehyung potesse effettivamente elaborare ciò che era successo.
L'amico lo spinse con delicatezza sul materasso alle sue spalle, facendolo sedere. Si chinò su di lui e gli accarezzò la guancia arrossata dallo schiaffo, per poi sussurrargli all'orecchio un appena udibile "adesso ci penso io".
Poi, mutando completamente espressione -che passò dall'essere dolce e amorevole ad aggressiva e nera di rabbia- si voltò verso colui che si era permesso di fare del male al suo migliore amico, addirittura in sua presenza.
《Jeon.》pronunciò il suo cognome con disgusto.
Non l'avrebbe nemmeno chiamato per nome, ne aveva perso ogni diritto nell'esatto momento in cui, per l'ennesima volta, aveva calpestato il cuore già in mille pezzi di quella che era per Yoongi la persona più importante della sua vita.
《Vedi di farti i cazzi tuoi, Yoongi, mh?》
Jungkook incrociò le braccia al petto, spostando tutto il peso del corpo su una sola gamba.
Per quanto il minore lo superasse in altezza e massa muscolare, la lingua tagliente del grigio era sempre stata un'arma ben più efficace di un banale ammasso di muscoli. Non aveva bisogno di sferrare pugni per fare male, uno come Min Yoongi.
《Credi che Taehyung non faccia parte dei cazzi miei?》il maggiore lo trovò semplicemente patetico.《Pensi che non sia mio solo perché siete stati insieme? Perché l'ho concesso a te? riusciva a sentire crescere dentro di sé una rabbia distruttiva, una di quelle che ti fa sempre, inevitabilmente, commettere un passo falso. Fortunatamente, però, le sue parole stavano suscitando una reazione analoga anche nell'altro, come dimostravano le mani di Jungkook serrate in due pugni. Yoongi sorrise.《Non crederai davvero di aver avuto chissà quale importanza, vero? Lui è mio, è sempre stato mio. Mi sarebbe bastata una parola per porre fine alla vostra relazione, dovresti saperlo bene.》
《Però non l'hai mai fatto.》
Già, non l'ho fatto.

Taehyung, rimasto con la testa bassa per tutto il tempo, una mano a tenersi la guancia ancora accaldata e rossa, sollevò di scatto il capo.
《Di che stai parlando?》chiese il castano con la voce tremante.
《Già, Min, di che stai parlando?》lo canzonò il più piccolo.
Min Yoongi, come suo solito, preferì evitare il proiettile, scansandosi in tempo dalla sua traiettoria e dalle mille altre domande che Taehyung avrebbe potuto fare se fossero rimasti ancora qualche secondo in più su quell'argomento.
《Devi sparire, Jeon. Da questa casa e dalle nostre vite. Fatti bastare Jimin.》
Il tono del maggiore non ammetteva repliche, ma Jungkook aveva ormai premuto l'acceleratore, ed era pronto a schiantarsi contro l'ira di Yoongi -qualcosa che Taehyung non avrebbe mai augurato a nessuno-.
《È un vero peccato che Jimin non sia riuscito a farsi bastare te.anche in quel caso, Taehyung faticò a comprendere di cosa stessero parlando. Cosa gli stavano nascondendo?《Tieniti pure quella puttana, non m'interessa.》

Min Yoongi non aveva mai amato fare a botte.
Come detto prima, non aveva bisogno di sferrare pugni per fare male, lui. Eppure, in quel momento, sentendo il migliore amico piangere alle sue spalle, e trovandosi davanti il coglione che l'aveva ridotto in quello stato, fu quasi automatico per lui stendere il braccio e far scontrare le sue nocche contro lo zigomo destro di quell'imbecille di Jeon Jungkook.
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《Sai che è anche colpa tua.》
Aveva mormorato Jungkook, con la mano a tenersi lo zigomo ormai diventato di colore violaceo, prima di uscire una volta per tutte da quella casa in cui non sarebbe stato più il benvenuto.
《Spiegami di che cazzo parlava.》in quel momento, Taehyung era come un turbine di emozioni diverse, ma tutte piuttosto negative. Sentiva la testa scoppiare, i polmoni gli facevano male ogni volta che respirava, e continuava a tremare a causa dei singhiozzi, nonostante avesse ormai smesso di piangere. Si sentiva ferito, usato, e -soprattutto- tremendamente confuso.《Cosa mi nascondi, Yoongi?》
Il maggiore, appena rientrato in camera dopo aver "accompagnato" Jungkook alla porta di casa -o meglio, dopo averlo buttato fuori-, si sedette accanto al castano.
Erano uno di fronte all'altro, entrambi con le gambe incrociate, le mani di Yoongi ferme sulle ginocchia di Taehyung, mentre quest'ultimo poggiava la propria fronte contro quella dell'altro. Un'altra abitudine che non era mai cambiata negli anni, quella.
Quando arrivava il momento di affrontare discorsi seri, era sempre in quel modo che si svolgevano.
《Ci sono tante cose che non sai, Tae.》il ragazzo dai capelli grigi sospirò, mantenendo lo sguardo fisso sulle sue mani posate sulle ginocchia dell'amico; di riflesso, le strinse leggermente.《Se le sapessi, adesso non mi vorresti qui con te.》
Taehyung, che da quando aveva ricevuto quello schiaffo era come rimasto passivo a tutto ciò che era accaduto dopo, probabilmente si svegliò veramente solo in quel momento. 
《Come puoi dire questo, hyung?》portò una mano sulla guancia pallida del maggiore, accarezzandola con un tocco insicuro. Da quando aveva così paura di toccarlo?《Ti vorrò sempre con me.》
Yoongi si mosse verso la mano del più piccolo, facendo sfregare la guancia contro il suo palmo freddo.
Sapeva che Taehyung non avrebbe smesso di fare domande, ma non era ancora pronto a dargli le risposte che il ragazzo pretendeva. Così, pensò che avrebbe potuto per lo meno rispondere a qualcosa che proprio la sera prima il castano gli aveva chiesto.
《Avevo una cotta per te.》prese con entrambe le mani quella del più piccolo, allontanandola dalla propria guancia e portandola sulle sue gambe ancora incrociate, iniziando poi ad accarezzarne il dorso. Taehyung non fiatò.《Prima di Jimin, intendo. Avevo una cotta per te.》
《Perch-》
《Perché non te l'ho mai detto?》Taehyung annuì, allontanando la fronte da quella dell'altro. Finalmente si guardarono negli occhi.《Che senso avrebbe avuto, Tae? Avrei solo reso le cose più strane. Sapevo già che mi avresti rifiutato, non avevo bisogno di sentirtelo dire ad alta voce.》la chiara amarezza nel tono del suo migliore amico fu come un pugno nello stomaco, per Taehyung. Lui, che aveva passato anni ad amare il più grande in silenzio. Possibile che Yoongi non avesse davvero mai capito nulla? Il castano rise, colpendosi la fronte con una mano.《Si può sapere cosa c'è da ridere?》
《Credevo sapessi leggermi meglio di così, hyung.》
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다시 Run Run Run 난 멈출 수가 없어
또 Run Run Run 난 어쩔 수가 없어
어차피 이것밖에 난 못해
너를 사랑하는 것 밖엔 못해
다시 Run Run Run 넘어져도 괜찮아
또 Run Run Run 좀 다쳐도 괜찮아
가질 수 없다 해도 난 족해
바보 같은 운명아 나를 욕해

dead leaves; taegiDonde viven las historias. Descúbrelo ahora