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Harry Potter e Ron Weasley percorsero il corridoio del castello; uno teneva stretto la Mappa del Malandrino e una certa lettera, l'altro un gufo ferito.

-La consegnerai veramente a Micheal Smith?- chiese il rosso, rompendo il silenzio.

-No- Harry sorrise, -voglio vedere che segreti ha!-

Giunsero all'Infermeria; Ron chiese all'amico se poteva accompagnarlo a parlare con Madama Chips, e, egli, rispose positivamente.

Entrarono calorosamente accolti dalle urla della donna e da un ragazzo steso su un letto che non sembrava stare bene.

-Io sono un'infermeria, non una naturalista- Madama Chips scoccò un'occhiataccia ai due, -chiedete aiuto qualcun'altro!-

-La prego, signorina Chips- Ron cercò di essere il più persuasivo possibile, -è intelligente, saprà curare un gufo!-

Ginny Weasley, che stava ascoltando attentamente tutta la conversazione dall'esterno del Salone, rise piano.

-Non curerò quella bestia!-

-È un gufo- puntualizzò Harry un po' irritato; lui aveva perso la sua civetta Edvige l'anno prima, e sentir parlare male di quella tipologia di animali lo faceva arrabbiare.

-La prego- insisté Ron prendendo la mano dell'infermiera, -lei è una bella donna, brillante, leale, e questo non è molto!-

Ginny si portò le mani alla bocca nel tentativo di non farsi sentire e rise a squarciagola; se l'avesse sentito Hermione, pensava.

-Curi questo esemplare- terminò la frase Il Ragazzo Che È Sopravvissuto.

La rossa fu sollevata dal fatto che il suo fidanzato non avesse elogiato Madama Chips come aveva fatto il fratello.

-Ooh- gemette seccata la donna, -d'accordo, accetto!

Sul volto dei due amici era stampato un sorrisino innocente, come se volessero gridare "Ce l'abbiamo fatta".

Madama Chips aveva uno sguardo come per dire, invece, "Non ho accettato perché mi avete fatto i complimenti".

-Ci faccia chiamare quando l'ha curato- le raccomandò Harry, avviandosi al portone insieme a Ron, che posò l'animale su un letto.

Ginny trattenne il respiro, tirò fuori il Mantello dell'Invisibilità del ragazzo e lo indossò, in modo da non esser vista.

Il Prescelto, durante l'estate, le aveva detto che poteva utilizzarlo quando voleva, e quindi, pensò lei, non c'era niente di sbagliato in quello che aveva fatto.

-Ora andiamo nella Sala Comune?- chiese il rosso, sorridendo.

"No, dovete prima consegnare la lettera a Micheal!" Ginny avrebbe voluto strillarlo, "Quanto sono smemorati!"

-Scopriamo che segreti ha Micheal- suggerì Harry, -sento che è lui il responsabile di tutto questo!-

Ginny si coprì la bocca con la mano sinistra; "Non è Micheal" pensò, "Harry si sbaglia, anche i migliori si possono sbagliare!"

Il Ragazzo Che È Sopravvissuto si diresse, insieme a Ron, e, anche se non ne ha aveva idea, Ginny, nella Sala Comune.

I tre si sedettero sul divano e, Harry, strappò la busta.

-Aspetta- mormorò Ron, -sei sicuro di volerlo fare?-

Il Prescelto si fermò e guardò dritto negli occhi il suo migliore amico; annuì.

Ginny aveva il fiato sospeso, come se stesse leggendo un libro pieno di colpi di scena.

-Tu hai sempre fatto la cosa giusta- notò il rosso, -ti stai rovinando la reputazione...-

-So che non è un bel gesto frugare nella posta altrui- Harry corrugò la fronte, ricordando con dispiacere quando i Dursley nascondevano le lettere in cui era scritta la sua vera natura.

Ron abbassò lo sguardo.

-Ma lo faccio per salvare le persone che amo- continuò, -a partire da Ginny!-

L'ultima si morse il labbro, come se fosse stupita, anche se in realtà non lo era.

Si alzò, e si gettò tra le braccia del suo fidanzato, per ringraziarlo; questo, capendo a perfezione cosa stava accadendo, sfilò il Mantello dell'Invisibilità dalla testa di Ginny.

-Ti amo-

-Ti amo-

La stessa frase fu pronunciata nello stesso momento da due persone diverse; esse si baciarono.

Ron si allontanò un po' dalla coppia; imbarazzato, interruppe il momento.

-Non vorrei disturbare- borbottò, -ma non dovremo scoprire i segreti di Smith?-

Harry annuì, si sedette e prese la mano della fidanzata, che lo imitò; "Non è un'azione nobile" rifletté lei, "ma se proprio Micheal fosse il colpevole?"

Si rassegnò, e, insieme a gli altri due, lesse il contenuto della lettera; nessuno dei tre, inizialmente, capì cosa intendeva il mittente.

Che sia così,
Egli sarà
Dove tutti son come lui,
curan fastidi altrui
Lo troverai laggiù,
Dove importante è di più.

-Cosa?- Il rosso si grattò la nuca, aspettando che qualcuno rispondesse alla sua domanda.

-Sbaglio- Ginny spalancò la bocca, -o è un indovinello?-

Si guardarono incerti.

-Credo di sapere chi può aiutarci- Ron s'alzò dal divano e fece un sorrisone.

-Chi?-

-Ma Hermione, naturalmente- rispose, -con la mente che si ritrova!-

-Aspettate- frenò Ginny, -e se questa lettera non fosse indirizzata a Micheal?-

-È vero, Neville non era certo che fosse il gufo di Smith- ammise Harry.

-Non importa- convenne Ron, -due persone si ritroveranno da qualche parte, e scommetto che sono persone malvage.-

-Cerchiamo Hermione!-

I tre diedero uno sguardo alla Mappa del Malandrino; la loro amica era in biblioteca.

Si avviarono frettolosamente lì, e chissà, si domandavano, se sarebbe riuscita a decifrare l'enigma.

Risolviamola cosìWhere stories live. Discover now