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Era la mattina del 31 dicembre. Hermione si svegliò a causa delle urla di sua madre.

- Hermione, hai visite! -

La ragazza si chiese chi potesse essere a quell’ora del mattino. Spettinata e in pigiama, corse al piano di sotto e vide sulla soglia della porta una ragazzina che doveva avere circa la sua età: era bassa di statura, magra, capelli biondi, occhiali a goccia, sorriso smagliante. Accanto all’ospite c’era la signora Granger.

- Tesoro! Ti ricordi di Agatha Campbell, giusto? - La giovane strega scosse la testa. - Oh, cara, eravate compagne di scuola da bambine! L’ho invitata a casa così potete un po’ chiacchierare. Avete tante cose di cui parlare! Scuola, ragazzi... -

- Mamma, ti prego di stare zitta visto che mi hai costretta a lasciare il mio. -
le ricordò Hermione, gelida. Poi si avvicinò a sua madre, la afferrò per il braccio e la portò in cucina, lasciando Agatha sola.

- Mamma, che diavolo stai facendo? -

- Hermione Jean Granger, tu invece che diavolo stai facendo? Io ho solo invitato una tua vecchia amica a casa nostra, così hai compagnia. -

- Mamma, io e quella tipa non siamo amiche! Non puoi pretendere che frequenti le stesse persone che frequentavo a sei anni! -

- Tesoro, quella Agatha è una persona così dolce! Potreste diventare amiche del cuore! -

- Te lo puoi scordare, è Ginny la mia migliore amica - ribadì la ragazza, ormai in collera. - E non rinnegherò la mia natura di strega solo perché tu non vuoi accettare che sono quel che sono! Mi dispiace, mamma, ma io faccio la valigia e torno ad Hogwarts! -

- Non ti lascerò fare questo errore! Io e tuo padre siamo la tua famiglia! -

- Ron è la mia famiglia più di quanto lo siate voi! - esclamò Hermione, col veleno in bocca. Guardò aggressivamente sua madre per poi risalire in camera sua. Dal piano di sopra sentì la signora Granger invitare Agatha a lasciare la casa, poiché “non erano in vena di ricevere visite”.

Hermione, frustata come non lo era da tempo, prese la sua valigia e ci infilò dentro quanta più roba possibile. Vestiti, la sua uniforme, la sua bacchetta, libri e quant’altro. Si fece una doccia veloce e si vestì. Poi uscì dalla finestra della sua camera e, decisa, si diresse verso la stazione dei treni.

~~~

La signora Weasley e Ginny si trovavano in una sala d’attesa a Londra.

- Ginevra Weasley, è il suo turno. Prego. -

Molly strinse la mano di sua figlia. - Tesoro, vuoi che ti accompagni? -

- No, tranquilla. - rispose Ginny, alzandosi dal suo posto, per poi sparire dietro una porta.

“Non avrei mai pensato che sarei andata da un ginecologo babbano” si disse Molly, facendo un leggero sorriso.

Mezz’ora dopo Ginny finì la sua visita e ricomparse nella sala d’attesa, in lacrime. Molly si precipitò da lei e senza pensarci due volte la abbracciò.

- Dio mio, amore, che è successo? Il bambino sta male? Dimmi che... -

- Non c’è più nessun bambino - La ragazza scoppiò a piangere più forte di prima. La signora Weasley la fece sedere.

- Come? Cosa intendi, tesoro? -

Ginny guardò Molly, il viso rigato dalle lacrime. - Ho perso il bambino, mamma. Per lo shock che ho subito la sera di Natale... Io... Ho perso mio figlio! -

La signora Weasley accarezzò il viso di sua figlia, nel tentativo di calmarla.

- Cara, ascoltami. Saresti stata un’ottima madre e quando in futuro avrai dei figli lo sarai. Non posso neanche immaginare quello che stai provando in questo momento, ma ora devi asciugarti le lacrime ed essere forte. -

La ragazza fece un sospiro.
- Grazie - mormorò, ancora con gli occhi lucidi. Poi madre e figlia si strinsero in un lungo abbraccio.

~~~

Hermione era seduta su una panchina della stazione, mentre leggeva un romanzo. Un signore si sedette accanto a lei.

La ragazza sospirò. - Scusi, sa se c’è un treno diretto per la Scozia? - domandò. L’uomo posò il giornale che stava leggendo.

- A quest’ora è poco probabile, signorina. Questa sera ce ne saranno eccome, ma per ora non credo. -

- Io avevo in programma di partire questa mattina - mormorò la giovane strega, affranta. L’anziano fece un largo sorriso.

- Io non la conosco, signorina, ma ho come l’impressione che ci sia di mezzo un ragazzo, mi sbaglio? -

Hermione ridacchiò. - Non si sbaglia. Vorrei fargli una sorpresa per Capodanno, presentarmi da lui senza alcun preavviso. -

- Sono certo che troverà una soluzione. - la incoraggiò il signore, prima di alzarsi dalla panca e prendere il treno di passaggio.

Hermione sorrise tra se e se. Uno sconosciuto era riuscito a capirla più di quanto lo avessero fatto i suoi genitori. Poi le venne in mente un’idea.

- Come sono stupida! - esclamò, ad alta voce. “Sono una strega, posso smaterializzarmi, perché non ci ho pensato prima?” rifletté.

Andò nei bagni della stazione e si materializzò ad Hogsmeade. La sera si sarebbe presentata ad Hogwarts e avrebbe sorpreso Ron e i suoi amici.

Ma non sapeva che qualcuno avrebbe sorpreso anche lei.

SPAZIO AUTRICE:
Buondìì, come va? Io sto abbastanza bene, tutto sommato.
In questo capitolo Harry e Ron non compaiono per nulla, rimedieremo nel prossimo, che uscirà moolto presto.
- cosa credete che farà la signora Granger dopo la fuga di Herm?

Risolviamola cosìOnde histórias criam vida. Descubra agora