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Ginny si svegliò nel frastuono più assoluto, mentre un cuscino, il suo cuscino, veniva costantemente scagliato contro di lei.

-Gin, svegliati,- Hermione corrugò la fronte, -c'è la partita!-

-Sono sveglia,- la rassicurò Ginny, -calmati, Hermione, per l'amor di Silente!-

-Vestiti,- le intimò Hermione, lasciando cadere il cuscino, -la partita sarebbe dovuto cominciare mezz'ora fa!-

La rossa si ricordò della partita; prese la sua divisa rosso-oro e corse negli spogliatoi con l'amica alle calcagna.

Indossò la sua tenuta da Quidditch e scese in campo; era tutto nevicato, la neve era sparsa ovunque.

Tutti i giocatori di Grifondoro furono sollevati di vedere Ginny, i Corvonero di meno. Appena un'imbacuccata Madama Bumb dette il via, la partita ebbe inizio.

-Clarke cerca di mandare la pluffa negli anelli di Grifondoro,- illustrò Alyssa Harris, la commentatrice, -e... Weasley para!-

Ginny volò verso gli anelli avversari; aveva la pluffa, non poteva sprecare quell'occasione.

-La Weasley vola verso gli anelli, lancia la pluffa e...- Ginny fissò speranzosa la palla, -...Li manca!-

La rossa abbassò il capo; non capitava spesso che mancasse gli anelli, ma con tutto quel freddo era complicato concentrarsi.

E come se non bastasse, iniziò a nevicare; Ginny spalancò gli occhi, per assicurarsi del fatto che fosse solo la sua immaginazione, ma non lo era.

-Shaw colpisce il bolide, esso vola via e...- Harris sorrise, pronta per umiliare i giocatori, -...sfiora Potter!-

Ginny notò che il suo fidanzato era poco sopra di lei; egli stava inseguendo il Boccino D'Oro.

Harry, in effetti, stava cercando di acchiapparlo da un pezzo.

D'un tratto, il Boccino D'Oro s'allontanò dal cercatore e esplose; i suoi resti erano cenere.

Harry, istintivamente, si guardò intorno; quello in cui era non era più un campo da Quidditch, ma la Stanza delle Necessità, e non c'era nessuno. Solo e unicamente lui, vestito ancora con la tenuta da Quidditch.
La sua scopa era sparita.

Harry sbatté le palpebre; appena riaprì gli occhi, s'accorse che una corda era avvolta intorno al suo collo.
Era stato impiccato; una corda che partiva dal soffitto della Stanza Va e Vieni lo stava strozzando, e aveva le mani legate dietro la schiena.

Una risata inquietante venne dall'altra parte della sala; Harry stava soffocando.

Poi però, sentì la voce di un'altra persona; una voce femminile, malinconica, in quel caso. Era la voce di Ginny.

-Harry!- strillò l'ultima; Harry intuì che stava piangendo, -Harry... Harry...-

Dov'era la sua Ginny? Il Ragazzo Che È Sopravvissuto si guardò intorno, ma non c'era traccia della sua fidanzata.

Senza neanche sapere il perché, Harry chiuse gli occhi un'altra volta e, quando li riaprì, era di nuovo nel campo da Quidditch.

Era steso per terra; Ginny era sopra di lui, che piangeva e gemeva, mentre la professoressa McGonagall cercava di strapparla via dal corpo del fidanzato.

Hermione, Ron e tutti i componenti della squadra di Quidditch di Grifondoro erano chini verso Harry.

Appena Ginny vide le palpebre del fidanzato allontanarsi l'una dall'altra, la strinse a se e lo baciò.

-Fammi respirare...- ridacchiò lui; guardò dritta negli occhi la sua incantevole fidanzata, che gli sorrise.

Ron tossì, riportando la coppia alla cruda realtà; non erano soli, erano in un campo da Quidditch in cui c'era la maggior parte degli allievi e professori di Hogwarts.

-Signor Potter,- Minerva McGonagall aiutò l'allievo ad alzarsi da terra, -che le è accaduto?-

-Io...Io ho avuto visioni- spiegò Harry, impietrito, -visioni tremende...-

-Che tipo di visioni, Harry?- domandò subito Hermione, scrollando la neve di dosso all'amico, -Legate a Voldemort?-

-No, non quel genere,- s'affrettò a dire lui, -io...-

Harry non terminò la frase, rendendosi conto che tutta la scuola era lì ad ascoltarlo.

Hermione, Ron e Ginny intuirono che si era bloccato proprio per quel motivo, così lo trascinarono via dal campo.

-Harry preferirebbe prima discuterne con noi, professoressa- mormorò Ron alla preside, che annuì, curiosa.

~

-Allora, Harry, devi spiegarci cos'hai visto e che ti è preso.- scattò Ginny, sedendosi accanto al fidanzato.

-Senza l'aresto momentum di Hermione,- Ron sorrise all'ultima, -avresti tutte le ossa rotte!-

-Non c'entra nulla, Ron,- Hermione arrossì, poi si ricompose, -Harry, dicci perché hai mollato la scopa, ora.-

-L'ho fatto?- chiese incredulo lui. Hermione annuì. -Be', immagino sia stato il momento in cui ho iniziato a vedere quelle cose.-

-Cos'hai visto? È questo il punto!- precisò la strega per la millesima volta, da quando erano entrati nella Sala Comune.

-Allora...- cominciò Harry, -mi sono voltato, d'improvviso, ed ero nella Stanza delle Necessità.-

-Interessante- commentarono tutti, -continua, su'.-

-Be', a quel punto mi sono accorto che una corda era stretta alla mia gola.- Ginny gemette improvvisamente, -Quella corda pendeva dal soffitto.-

-Poi?- domandò Ron, incuriosito.

-Ho sentito Ginny...- narrò Harry, impietrito, -urlava il mio nome, e piangeva.-

L'ultima prese la mano del fidanzato e si strinse a lui; si scambiarono un sorriso felicemente malinconico.

-E... E ho sentito anche una risata,- aggiunse lui, -una risata agghiacciante.-

Nella Sala calò il silenzio; poca luce filtrava dalla finestra e il fuoco scoppiettava.

-Ho sbattuto le palpebre, infine,- Harry le sbatté in quell'attimo, -e mi sono, in un certo senso, risvegliato.-

Hermione s'alzo dal divanetto della Sala Comune e guardò uno per uno i suoi amici; sospirò rumorosamente.

-Perfetto- commentò, infine, -abbiamo un altro mistero da risolvere.-

A questo ci erano arrivati da soli, gli altri. Perché sapevano, e questo l'avevano sempre saputo, che la faccenda si sarebbe complicata sempre di più, nel tempo.

Risolviamola cosìDove le storie prendono vita. Scoprilo ora