8-ALEX

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«Cosa diavolo ci fai qui?», chiese con gli occhi sgranati.

«Come specializzazione seguo anche il corso di storia», ammisi . Corrucciai la fronte. «Non te lo avevo detto?»

«No, per niente, altrimenti me ne sarei ricordata!», disse fissandomi come se mi fosse spuntata un'altra testa.

Alzai le spalle. «Beh, non importa, ora lo sai», risposi fissando davanti a me.

Eva si guardò intorno e poi si avvicinò a me. Era ancora più bella oggi e quelle collant le stavano divinamente.

«Perché ti sei seduto proprio qui, con tutti i posti che ci sono liberi?», mi domandò seria.

Stava scherzando vero? «Perché è il posto più bello. È perfettamente al centro, né troppo davanti né troppo indietro ed inoltre...», dissi lasciando la frase a metà.

«Inoltre?»

Aggrottai la fronte. «Ma come sei curiosa! Inoltre niente, cosa ti aspettavi?», domandai incrociando le braccia.

Indossavo dei jeans, Converse e una maglia a maniche lunghe con lo scollo a V bianca.

«Come mai sei vestito... normale?», chiese scarabocchiando sull'angolo della pagina.

«Come sarebbe "normale"? Io mi vesto sempre normale», ammisi fingendomi offeso.

Eva alzò le mani come per difesa. «Scusami, è solo che di solito sei più... non so, il tipo "cattivo ragazzo"?», disse facendo le virgolette con le dita.

Sorrisi mostrando la fossetta. «E dimmi un po', ti piace?»

Alzò le spalle e continuò a disegnare. «Non saprei. Di solito non giudico un libro solo dalla copertina, ma soprattutto dal suo contenuto», mormorò lanciandomi uno sguardo.

«Davvero?»

«Già», ammise.

In quel momento entrò il professore di ruolo. Mi abbassai sulla sedia, incrociando le braccia.

«Benvenuti. Io sono il Professor Ronci. Sappiate che il programma sarà molto duro e io sono molto esigente.»

Eva mi lanciò un'occhiata e io finsi di seguire la lezione. Sembravo addirittura interessato.

Eva si avvicinò a me. «Comunque non hai risposto alla domanda», mi sussurrò.

«Ssh, sto seguendo la lezione!», dissi e lei tirò indietro la testa come se avesse ricevuto una spinta.

Sembrava sorpresa dal mio atteggiamento e io ne andai fiero. Il fatto che stesse pensando a me in un qualche modo era molto gratificante. Durante la lezione picchiettai con la penna sul libro mentre Eva prendeva appunti meticolosamente. Ad un certo punto crebbi che avesse scritto del colpo di tosse del nostro mentore. Le lanciai un'occhiata e la osservai in tutta la sua bellezza. Del contenuto non potevo ancora dire molto, anche se ciò che avevo visto per il momento mi piaceva, tuttavia la copertina era qualcosa di eccezionale. Il fatto di averla accanto mi faceva sentire bene. Ero felice, lo ero dalla serata in discoteca. Quando la lezione finì, mi alzai e afferrai la tracolla. Eva fece lo stesso.

«Comunque per rispondere alla tua domanda quando vengo a lezione mi vesto in modo più classico, ma non del tutto», dissi afferrando la catena.

«Capisco», rise stringendosi i libri al petto.

Davanti alla porta la superai per tenergliela aperta. «Grazie», mormorò e io le sorrisi.

I corridoi erano stracolmi di persone e molti ragazzi si fermavano a fissarla. Non potevo certo dargli torto per questo.

«La prossima lezione?», chiesi prendendole il programma.

«Ehi, Alex, ridammi il programma!», strillò e io lo alzai per fare in modo che non riuscisse a prenderlo.

«Allora, vediamo un po'... ah Filosofia, interessante!», dissi quando, praticamente abbracciandomi, riuscì a riprendersi il foglio.

Posai una mano sulla base della sua schiena e la premetti forte a me. I suoi seni toccarono il mio addome e io mi eccitai. Posò le mani sul mio petto e mi spinse via. «Già, molto interessante vero?», disse seria.

«Credo che lo sia se è una cosa che ti piace», ammisi. «Cosa stai facendo?»

«A dire il vero Kant, ma la lezione di oggi è incentrata su Platone.»

«Non sei un po' fuori programma?», domandai curioso.

Perché al posto di andare avanti, questa ragazza tornava indietro?

«Mi sono iscritta al corso di Astronomia, sai per scoprire meglio il cielo, le stelle, i pianeti. Secondo Platone quando il corpo muore, l'anima vola in cielo e poi si reincarna. Volevo solo approfondire meglio.»

«Questo si che è molto interessante. Se non fosse perché ho lezione ti avrei accompagnata», dissi fissando i suoi occhi scuri.

«Grazie, ma non serve, davvero.»

  Mi avvicinai di più a lei. «Oh, fidati lo so, ma forse sei tu che non hai ancora capito che sono io a volerlo fare.»

«Beh, allora... grazie e basta», sorrise. Spostò lo sguardo verso il basso e si fissò la punta delle scarpe.

«Senti, ti va se dopo lezione ci vediamo?», domandai.

Eva alzò lo sguardo sul mio. «In che senso?»

«Ti aspetto fuori dalla porta della tua aula», risposi semplicemente.

«Va bene.»

«Magari poi usciamo insieme», azzardai.

«Ehm... Alex io...», disse fissando da un'altra parte, «...io non posso uscire con te, mi dispiace», ammise e poi sparì in aula.

Che cazzo era successo?

A lunghi passi raggiunsi l'aula di diritto commerciale e mi ci fiondai dentro. Non riuscii a seguire nulla di quello che mi veniva detto e a metà lezione, mi resi conto di aver mandato tutto a puttane.


ASPETTAVO SOLO TE ( 3-The Lovers Series)Место, где живут истории. Откройте их для себя