𝟐𝟒. 𝐃𝐨𝐯𝐞𝐯𝐢 𝐫𝐢𝐝𝐞𝐫𝐞, 𝐭𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐯𝐚.

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"Hey mocciosetta" sento una voce lontana che si impossessa del mio sogno.
"Uhm" mi raggomitolo in me stessa.
"Svegliati mocciosetta" sussurra Travis vicino la mio orecchio facendomi venire i brividi.
"Ho sonno" sussurro nell'incavo del suo collo.
"Vuoi che ti porti dentro?" chiede dolcemente. Annuisco impercettibilmente e lui mi stende suo letto,mi lascia un bacio umido sulla fronte e quando è in procinto di andarsene e chiedere la porta, lo fermo.
"Travis, rimani, avrai sonno" apro un occhio e lo vedo sorride.
"Ma posso andare anche nel mio letto" ribatte lui.
"Lo so che vuoi rimanere con me,stai zitto e vieni qui di fianco a dormire" lo ammonisco.
"Okay okay!" si stende di fianco a me e mi tira a sé.
"Vedo che non mi volevi neh!" sorrido io.
"Zitta e dormi mocciosetta" sorrido con gli occhi chiusi e mi riaddormento attaccata a lui.

"Travis, mi dovresti fare un favore!" urlo dalla mia camera.
Abbiamo deciso di andare al mare ma giustamente i costumi sono a lavare e me ne rimane solo uno che si deve allacciare e giustamente io non ci riesco.
"Si?" domanda dallo stipite della porta guardandomi.
"Mi allaccieresri questi?" prende i due lacci e fa un fiocco. Le sue mani sono fredde e mi causano dei brividi.
"Grazie" sussurro.
"Prego" si chiarisce la gola e dice: "Sarebbe meglio andare ora"
Annuisco e mi infilo la maglietta.
Prendo la borsa con il necessario e ci dirigiamo in spiaggia.
"Io proporrei di andare a farci un bagno prima che diventi buio"
"Si forse" fa spallucce e intanto si toglie la maglia insieme ai pantaloni. Io lo seguo e poi corro verso il mare.
"Gara a chi arriva li?"
"Tanto so che vincerò!" ribatte lui.
"Contaci" detto questo parto alla velocità della luce ma vengo subito fermata per le caviglie.
"Nono, non si fa bambina cattiva"
Incomincia a farmi il solletico e io scalcio nell'acqua.
Lo imploro di fermarsi ma non mi da ascolto.
"Mi fermo solo per pietà" dice ridendo.
"Grazie" mi aggrappo a lui e i nostro corpi sono vicinissimi come le nostre faccie.
Mi sistema una ciocca di capelli bagnati dentro l'orecchio e senza che io capisca cosa ha intenzione e di fare, le sue labbra sono sulle mie,fredde come l'acqua del mare e morbide come un cuscino.
"O-odio, s-scusa. Non volevo" si stacca da me con gli occhi sbarrati che guardano ancora le mie labbra bagnate.
"Non-non fa niente" dico distogliendo lo sguardo da quegli occhi blu mare.
"Meglio andare" dico più a me stessa che a lui.
Rientriamo in casa e ognuno va nel proprio bagno a lavarsi come se fossimo due sconosciuti.

È più o meno una settimana che sono assente all'università e insieme a Travis ho deciso che è il momento di ritornarci.
Lui non sa ancora il perché della mia 'fuga' e non penso che glielo dirò mai.
In questa settimana mi sono divertita molto, ho riso come non ridevo da tanto tempo, Travis mi ha fatto dimenticare,anche se per pochi attimi, quello che è successo tra me e James e di questo posso ritenermi felice. Pero non appena arriverò al campus tutti i problemi mi travolgeranno.

"Preso tutto?"  mi chiede per la centesima volta Travis.
"Si Travis, quante altre volte me lo devi chiedere?" dico annoiata.
"Chiedo per sicurezza, non penso ci ritorneremo molto presto" detto questo parte.
'Non penso ci ritorneremo', mi soffermo su quest'affermazione. Io e lui ci ritorneremo o io, lui e tutti gli altri?

Ti stai fissando troppo sul noi.

Nono! Io ho fatto solo una supposizione.

Faccio finta di crederci.

"Hai dimenticato qualcosa?" chiede preoccupato Travis.
"Nono, stavo...mh pensando. Si pensando" rispondo incerta.
"Mmh, okay" risponde dubbioso.
Appoggio la testa al finestrino e in un batter d'occhio mi addormento con la melodia di Friends di Anne-Marie e Marshmello.

"Se solo tu non mi avessi svegliato in quel modo brusco io non ti avrei dato un pugno alla mascella!" rimprovero Travis. In pratica quando siamo arrivati mi ha preso a 'mo di sposa e io per difesa,pensando mi stessero rapendo, gli ho tirato un pugno.
"Cazzo se fa male" si massaggia la mascella.
"Colpa tua! Ora porta giù il borsone" gli ordino.
"Certo mia signora!"dice ironico.
"Ahia" dice appena lo colpisco sul retro della testa.
"Ne vuoi altre?"
"Sinceramente desidererei avere un grazie o un bacio piúttosto che uno scappellotto" borbotta.
"Zitto" lo fulmino con lo sguardo.
"Dove devo lasciarti la borsa?"
"Cosi si ragiona, bravo troglodita che impari! Comunque sulle scale,grazie"
"A domani o a 'sta sera" sorride Travis.
"Ciao e grazie ancora. Per tutto"lo saluto anche io e mi dirigo nella mia camera.

"Quindi lui ti ha praticamente obbligato ad andare con lui. Avete passato una settimana insieme come dei fidanzatini tu non ti sei opposta?"
"Non mi sono opposta e togli 'come fidanzatini', mi fa venire il voltastomaco a chiamarlo cosi"
"Okay okay!" ridacchia Maddie.
Ho tralasciato i particolare del tipo,ci stavamo baciando e ci siamo baciati una volta per evitare che lei desse di matto.
Esco per prendere un po' d'aria, giustamente ci trovo Travis.
"Ciao" rido per i nostri diversi incontri. O sono all'università tra le diverse lezioni,o tra uscite con amici o quando usciamo sul balcone.
"James sta male" mi dice guardandomi negli occhi.
"Domani gli parlerò" dico arrabbiata stringendo i pugni.
"Calma mocciosetta" mi avvicina al mio balcone e poi con un salto lo oltrepassa.
"Via Travis" gli dico quando è in procinto di avvicinarsi.
"Non voglio farti nulla Alexa, calmati"
"Vattene via perfavore" se insiste un'altra volta non riuscirò a resistere dal piangere.
"Ascoltami, parla, siamo stati insieme una settimana e ho cercato di farti ridere il più possibile. Dovevi ridere, ti serviva, come hai detto te non ti potrò donare la felicità che avevi una volta ma almeno una piccola parte ci può essere. Quando ti ho fatto sorridere per la prima volta ero felice,di una felicità che non avevo da un anno. Sono egoista perché voglio farti sorride solo io in quel modo. Ma ti prego Alexa, ritorna a sorride come facevi due settimane fa o come hai fatto quando eri con me in questi giorni. Te ne prego, amo il tuo sorriso"

Indelebile come un tatuaggioWhere stories live. Discover now