~QUARTO CAPITOLO~

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Proverò a mettere due capitoli
-Mluccicosa

???

Stavo camminando tranquillamente verso la mia scuola prima di ritrovarmi steso a terra mentre sento qualcosa di caldo sotto il palmo della mia mano... Sangue. Provo ad alzarmi ma c'è qualcosa o meglio, qualcuno che blocca i miei movimenti.

《STUPIDO!QUANTE VOLTE DEVO DIRTI DI NON USARE I TUOI COLTELLI SUL MIO CORPO?!》Dico abbastanza arrabbiato quando riconosco la risatina della persona seduta a cavalcioni sulla mia schiena.
《Prima o poi gliela farò pagare》

《Eddai  non fare così》mi sussurra, quello stupido del mio migliore amico, a l'orecchio prima di alzarsi da sopra di me mentre dalla mia bocca esce un lamento.

《Per fortuna che non sono uno di quei piccoli animali che usi di solito o a quest'ora sarei già sotto terra》dico mentre tiro fuori qualcosa per medicarmi, ormai era diventata un'abitudine avere a che fare con ferite del genere quando passo del tempo con il mio migliore amico. Nel mentre la campanella è suonata e io sono in ritardo mentre il mio amico è magicamente scomparso.
Fantastico.

Mentre entro nei corridoi della scuola noto un bel po' di persone riunite in una mezza specie di semicerchio, come se stessero coprendo qualcuno. Curioso mi avvicino lentamente al gruppo di persone mentre cerco di concentrarmi su quello che dicono o meglio di cui parlano.
Mi faccio spazio tra la gente arrivando in prima fila e lo spettacolo che misi para davanti è orribile.
Il ragazzo che ha organizzato ieri sera la festa è appoggiato con la schiena contro gli armadietti mentre le sue gambe sono stese sul pavimento. Sbarro ancora di più gli occhi quando vedo la posizione abbastanza strana del suo polso sinistro.
Sposto lentamente lo sguardo dal corpo martoriato del ragazzo a quello del suo bullo notando che è lo stesso che ha causato problemi la sera precedente.
In men che non si dica mi ritrovo tra il ragazzo martoriato e il suo bullo per bloccare il pugno che sta per sferrare quest'ultimo.

《Provaci di nuovo e ti spezzo le ossa.》 Sibilo mentre lo fulmino con gli occhi, lui fa un piccolo ghigno prima di sussurrare:
《Ti da fastidio che tocchi il tuo fidanzatino, eh checca?》

Troppo infastidito dal suo stupido sorrisetto gli mollo un pugno all'altezza dello stomaco e una ginocchiata alle parti basse per poi lanciarlo via.
Tolto di mezzo quello stupido bullo mi carico su una spalla il povero ragazzo martoriato ma prima che riesca ad andare verso l'infermeria il preside mi si para davanti indicando con l'indice destro la strada che porta al suo ufficio mentre scuote la testa disperato.

Dylan

Stavo camminando tranquillamente verso il mio armadietto quando sento un improvviso e lancinante dolore alla schiena.

《Sfigato, di a tuo fratello che non deve più intromettersi tra noi due, chiaro?》 Sento ringhiare dietro di me da una voce che appartiene a qualcuno che conosco fin troppo bene. Mi giro e alzo lo sguardo verso l'alto confermando le mie teorie.
Matthew.

《I-io...》 Cerco di dire qualcosa ma un suo calcio mi blocca facendo cadere per terra mentre cerco di bloccare le prime lacrime che minacciano di uscire.

《Niente io frocetto.》 Ringhia di nuovo il bullo mentre con le mani nelle tasche dei pantaloni gli tira questa volta un calcio in faccia. Non si era mai spinto così oltre. Ora sapeva come incolpare Matthew anche se probabilmente anche questa volta il silenzio dei miei compagni può essere di nuovo il suo fidato complice. Di nuovo.
Di nuovo.
Di nuovo.
Nuovo.
Una cosa nuova.
Nuova.
Mi passo una mano stretta in pugno sulla bocca mentre con l'altra mano mi aiuto ad alzarmi da terra.
Nuova situazione.
Barcollando mi metto in una posizione da difesa mentre Michael mi guarda male.
Nuova atmosfera.
Mi avvicino leggermente prima di dargli un pugno con tutta la forza che ho.
Nuova emozione.
Lui risponde con una marea di pugni, calci e ginocchiate che non riesco a parare.
Finisco di nuovo a terra prima di vedere tutto nero mentre i suoni si fanno più ovattati fino a sparire.
Stessa situazione.
Stesso finale.
All'improvviso diventa tutto bianco mentre ritorno a sentire di nuovo.
Apro l'unico occhio che mi è possibile aprire ritrovandomi in una stanza del tutto bianca, fatta eccezione per delle tende color verde che molto probabilmente servono a separare i letti in questa stanza.
Provo ad alzarmi a sedere sul letto in cui mi trovo guardandomi intorno in modo curioso.
In poco tempo il mio sguardo si ferma sulle mie gambe dove sento un peso. Una zazzera castana mi si presenta davanti.

《C-chi sei?!》 Urlacchio immediatamente mentre smuovo per le spalle il ragazzo sconosciuto. Il ragazzo alza lentamente la testa dalle mie gambe sbadigliando.

《Ah. Finalmente ti sei svegliato.》 Borbotta il ragazzo guardandomi negli occhi.
《Io sono James Brown, piacere》 Dice con un sorriso fantastico mentre nella mia mente immagino questa scena con Matthew al suo posto, anche se so benissimo che non accadrà mai.

《Io sono Dylan, piacere.》 Dico evitando di dire il mio cognome, non voglio che scopra a chi sono figlio non voglio finire sotto una brutta luce anche con lui.

James

《Io sono Dylan, piacere.》 Lo sento dire con un tono di voce basso.

《So benissimo chi sei Dylan, io ora ti lascio qui, ho una cosa da fare.》 Dico alzandomi dalla sedia su cui ero seduto uscendo da quell'edificio. Appena sono fuori vado verso la mia macchina mentre mi accendo una sigaretta.

Inizio flashback

《Ragazzi, io non so più che fare con voi due》 dice il preside indicando sia me che il tizio che stava postando Dylan.

《Mi dispiace ma devo darvi l'ennesima punizione.
Da oggi in poi vi fermerete per tutto l'anno a scuola per pulire tutte le stanze presenti in questo edificio.
I vostri genitori saranno informati subito da me.》 Io e Matthew mentre il preside parla ci fulminiamo con lo sguardo.
《Potete saltare solo se avvisate come minimo uno o due giorni prima o in casi di malattia, tutto chiaro? -io e Matthew annuiamo- perfetto. Ora andate in classe somari》 Il nostro preside arancione, omonimo di Trump ci congeda mentre prende in mano il cellulare per avvisare i nostri genitori.
Si prospetta già un anno di merda, che bello.

Mi trovo nella mensa, luogo in cui io e Matthew ci siamo dati appuntamento, quando sento uno strano rumore provenire dalle cucine della mensa.
Curioso mi avvicino lentamente scorgendo poi il viso di una ragazza, o almeno credo.

《Hey? Tutto okay?》 Chiedo alla ragazza mentre lei sobbalza e rischia di sbattere la testa contro un ripiano. La sento confabulare tra se stessa quando all'improvviso si gira e con la strana smorfia che va tanto di moda ora tra le ragazze mi guarda per poi fare un verso strano.

《Emh, okay, lo devo prendere come un no?》 Chiedo guardandola con un sopracciglio alzato.

《No che non va bene stupido babbuino di sesso maschile! Pensi che i dolci che servono a pranzo si fanno da soli?! No! Dio! Io lo sapevo che dovevo prendere pasticceria al posto di arte! Stupida mamma e le sue stupide idee! Gne!》 Uralacchia la ragazza mentre io la guardo ridacchiando.

《Eh?! Che vuoi da mamma?! Perché ridi?! Eh?! Eh?!》 Uralacchia ancora la ragazza che ora noto avere i capelli rossi che sfumano verso il bianco.

《Aspetta... Quella collana, quel ciondolo! OH MIO DIO DONNA! Frank Iero! Ma io ti adoro》 urlo appena vedo la sua collana poi abbasso lo sguardo verso la sua maglia e corro subito ad abbracciarla. 《Dove sei stata per tutto questo tempo piccola donna?》 Chiedo mentre lei inizia a ridere nervosamente.

《A cercare di saltare dal balcone》 risponde lei sorridendo in modo abbastanza falso.

Fine flashback

Mi viene ancora da ridere al solo pensare alla scena.
《Forse l'anno scolastico non andrà così male》 sussurro spegnendo poi la sigaretta per poi accendere il cellulare.

<<NUOVE NOTIZIE:
TRE RAGAZZI SONO STATI PRESI IN OSTAGGIO DENTRO UNO DEI TANTI MC DONALD PRESENTI IN QUESTA CITTÀ.
I LORO NOMI:
ANDREW DRAW
ANDREAS SEPIO
LICIA BLUE>>

Andrew Draw. Andrew Draw. Andrew Draw.
MA È L'AMICO DI DYLAN!》

:::Mini Angolo Me:::
Come sempre se ci sono errori avvisatemi.

-Mluccicosa

emotions&sensations - SOSPESA Where stories live. Discover now