Hell Above

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Kellin stava tranquillamente camminando verso il suo negozio di dischi preferito quando qualcuno lo afferrò per il braccio e lo strattonò verso di sé, trascinandolo in un vicolo. Il ragazzo non poté trattenersi dall'urlare. "Ragazzina ti converrà stare zitta se non vuoi che ti faccia del male." disse una voce fin troppo familiare per il ragazzo "M-Max?" "Fratellino... Ma che piacere rivederti dopo tutto questo tempo. Non ti sono mancato?" il silenzio regnò sovrano per alcuni secondi riempiendo il vicoletto lurido per qualche secondo "Che c'è? Non lo saluti il tuo fratellone? Ti hanno tagliato la lingua? Uh?" Kellin scosse la testa tremolante "Allora ti farò parlare io." disse Max minaccioso scrocchiandosi le dita. Nessuno avrebbe voluto sentire né tanto meno vedere quello che accadde successivamente. Dopo venti minuti il maggiore era soddisfatto di ciò che aveva fatto ed aveva abbandonato per terra. Il povero Kellin era accasciato vicino un cassonetto, sanguinante, pieno di lividi e tagli. Riusciva a malapena a camminare. La Mad House era a circa mezzo miglio dal vicoletto ma il ragazzo ci mise quasi mezz'ora per arrivarci. Quando Alex gli aprì la porta il minore svenne per lo sforzo. L'inglese lo prese al volo, a mo' di sposa, e lo portò di corsa da Brendon che stava visitando Awsten. L'infermiere lo sistemò subito su un lettino. Disinfettò tutte le ferite del ragazzo che giaceva inerme, impassibile a tutto ciò che gli accadeva attorno. Se quella doveva essere la sua fine lui non avrebbe lottato contro il destino. Era passato troppo tempo dell'ultima "cosa brutta" che gli fosse accaduta, doveva di certo aspettarselo. Dopo un'ora e mezzo Kellin aveva finalmente ripreso coscienza. Non appena aprì gli occhi si ritrovò davanti le figure sfocate di Andy, il quale era in piedi e che sembrava piuttosto arrabbiato, Gerard, seduto accanto a lui e Brendon che stava cercando di calmare Andy. "M-Max." esalò Kellin, tutti lo fissarono con occhi spiritati ma più di tutti Andy "Finalmente so chi devo uccidere." esclamò più serio che mai il ragazzo "Tu non ucciderai proprio nessuno, hai capito?" gli disse Gerard "Kellin ti riferisci a tuo fratello Max?" continuò il rosso, il ragazzo annuì flebilmente "Non ti preoccupare, andrà tutto bene. Ne parlerò con un tizio che conosco. Riusciremo ad evitare che questo riaccada un'altra volta, okay?" disse Gerard con aria rassicurante "Dovevate evitare che accadesse anche oggi." disse Andy adirato. Il ragazzo si era affezionato tanto a Kellin, non riusciva a sopportare il fatto che qualcuno gli avesse fatto del male, se avesse potuto sarebbe andato lui stesso a picchiare Max e fargli capire come il suo amico si sentiva. Non ne poteva più, perciò uscì dalla stanza sbattendo la porta così forte da far tremare parte della mobilia. "Kellin te la sentiresti di raccontarci cosa è successo?" chiese Brendon cautamente. Quasi si pentì di aver fatto quella domanda quando pochi minuti dopo il ragazzo stava piangendo istericamente. Non avrebbe mai dimenticato l'accaduto. Quello sarebbe stato un giorno che lo avrebbe scalfito per sempre. Solo Alex riuscì a calmarlo, cullandolo ed accarezzandolo. L'inglese lo accompagnò in camera sua e passò tutto il giorno con lui. Kellin non era uscito nemmeno per andare in bagno, nemmeno per cena. Non voleva farsi vedere dagli altri. In realtà non riusciva a guardarsi nemmeno lui stesso allo specchio. Era davvero mal ridotto. Ma nemmeno prima era guardabile. Aveva sempre odiato il suo corpo, fin da piccolo aveva voluto cambiarlo. Odiava tutto di sé stesso. Non biasimava Max per averlo picchiato. Per averne abusato. Credeva di meritarlo. Si sbagliava di grosso.

nda: Titolo: Hell Above-Pierce The Veil


Mad House.Where stories live. Discover now