If I'm James Dean, You're Audrey Hepburn

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Alex si stava preoccupando seriamente. Era ormai una settimana che Kellin si era rinchiuso in camera e non aveva alcuna intenzione di uscirne. Alex aveva provato a farlo perlomeno camminare ma il minore non si scollava dal letto. L'inglese era sconcertato. Aveva ormai capito  quanto l'amico fosse fragile, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Se Alex aveva in qualche modo superato gli attacchi di panico quelli Kellin erano raddoppiati. E neppure Andy riusciva a calmarlo. E proprio Andy ora rifiutava di vedere il minore. Alex era convinto che fosse un atto di puro egoismo. Sapeva che ad Andy faceva male vedere Kellin in quello stato più di qualsiasi altra cosa. Era arrabbiato con tutti e con tutto. Ma l'inglese sapeva che in quel momento il ragazzo aveva solo bisogno del suo migliore amico. Perciò decise di risolvere la situazione. Cercò di intercettare Andy per ben otto volte ma alla nona il ragazzo riuscì a parlarci "Andrew! Giuro che se mi ignori un'altra volta stanotte ti butto l'eyeliner dalla finestra." disse l'inglese "Non lo faresti mai Gaskarth. Cosa vuoi?" chiese il minore con aria scocciata "Vai da Kellin." "Non se ne parla. Io con lui ho chiuso." "Ma perché?" "Non sono tenuto a darti spiegazioni Alex." "Sì invece. Soprattutto se con il tuo atteggiamento stupido fai del male all'unica persona che probabilmente ti abbia mai amato sul serio." "Ribadisco ciò  che ho detto prima ed ora se non ti dispiace vorrei andare in camera mia." "Camera tua è quella in cui da più di una settimana il tuo migliore amico si è imprigionato. E sono più che sicuro che se tu gli fossi rimasto vicino lui non avrebbe reagito così. Sta soffrendo come un cane e tu non fai niente per lui quando sai benissimo di essere l'unico che può aiutarlo. Sei solo un codardo." Andy si avvicinò pericolosamente all'inglese "E credi che io non soffra? Eh?!" disse attaccandolo ad un muro del corridoio "Allora dimostralo. Vai da Kellin. Salutalo. Fagli capire che non l'hai abbandonato del tutto." "I-io non ce la faccio, okay? Non puoi capire quanto sia difficile per me vederlo così." "Sarò sincero con te, è difficile trovarlo ridotto così. Ma sono sicuro che se tu andassi da lui riprenderebbe a sorridere. Non dico che dimenticherebbe l'accaduto ma sono sicuro che starebbe molto meglio. Andy non so quante volte l'ho detto ma ha bisogno di te in questo momento. Non puoi abbandonarlo proprio ora. Se non vuoi farlo per lui fallo per te. Sappiamo entrambi che anche tu hai bisogno di lui. Quindi ora muovi il culo e vai dal tuo migliore amico." disse infine Alex, senza dire nulla Andy lo guardò incerto sul da farsi. "Cosa aspetti? Vai!" lo incoraggiò. Il minore lo salutò e corse via. Quella sera, dopo cena, Alex sentì finalmente delle risate provenire dalla famigerata stanza numero 15. E, finalmente, Alex poteva definirsi felice. Non poteva più sopportare che i due non si parlassero o vedessero più. Era come vedere lo Ying senza lo Yang, o Fred senza Barney o Ernie senza Bert o Audrey Hepburn senza James Dean. Ma questo se lo tenne per sé.

NdA: Ecco il capitolo promesso e scusate ancora per l'attesa ma i miei mi hanno rapita per tre giorni di fila. Il nome titolo è solo uno delle tante coppie iconiche che hanno fatto la storia ed una delle mie canzoni preferite. If I'm James Dean, You're Audrey Hepburn-Sleeping With Sirens


Mad House.Where stories live. Discover now