52 - Una colazione di ambiguità

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«Di cosa avete parlato tanto a lungo?» Agata mozzò con un colpo preciso la testa di un pesce quadrato dalle scaglie giallastre. Lo infilò poi in un bastoncino per rosolarlo sul fuoco, leccandosi i baffi compiaciuta; se solo avesse avuto un po' di salsa verde a portata di mano, sarebbe stata la colazione perfetta.

«Mi ha raccontato la sua storia» rispose Tseren mentre con non poche difficoltà diliscava il pesce più grosso. Presto perse la pazienza e lo inghiotti così com'era, il fuoco che bruciava nel suo petto avrebbe fatto il resto.

«Ti ha detto chi le ha portato via la Setta?» domandò l'Ascendente afflitta.

«Sua sorella» sospirò il Drago.

L'altra annuì, ma non chiese altro. Che senso aveva farsi raccontare i dettagli di un'altra storia di separazione e morte? Nei lunghi anni di cospirazioni con i dissidenti aveva sentito di famiglie distrutte, di ragazzini scomparsi, di amanti che avevano spezzato promesse. Lo sguardo si soffermò a lungo su Harris. In quel momento l'amico stava raccogliendo della legna per ravvivare il fuoco, in compagnia di altri dissidenti. Un sorriso apparentemente spensierato gli illuminava il bel volto e la ragazza ripensò all'unica volta che aveva visto l'amico crollare sotto il peso dei ricordi che lo torturavano. C'era stata una notte, all'incirca un anno prima, una notte sola in cui non se l'era sentita di separarsi da lui dopo una delle riunioni clandestine nel vecchio teatro.

«Per quanto la persona che detesto al di sopra di tutte sia A-8Z8, credo che il vero male dei nostri tempi sia la Setta degli Audaci» osservò la ponentina. «I tre Primi Profeti sono introvabili e nessuno riesce a scardinare le logiche perverse dell'organizzazione; una volta compito l'Atto Audace per Eccellenza non si torna indietro» scosse il capo mentre condiva il pesce con un pizzico di sale marino. «Ma ormai la verità su di loro dovrebbe essersi diffusa. Come fanno a fare ancora così tanti proseliti?» sbottò esasperata.

«Fanno leva sul bisogno di appartenenza» le rispose il Drago ripensando al racconto di Shuiní. «Per questo motivo, fin dall'inizio, hanno puntato su ragazzi che potessero condizionarsi a vicenda. Ti ricordi quando quel membro della Setta che abbiamo incontrato al Porto delle Mongonfiere ci ha chiesto se avessimo fratelli o sorelle? Una domanda piuttosto strana da rivolgere a degli sconosciuti...».

Agata spalancò gli occhi neri, osservando il Drago sorpresa. «No, non mi ricordo. Mi ricordo che abbiamo incrociato un membro della Setta, ma non i dettagli della conversazione...»

«Io ovviamente ai tempi non avevo capito cosa fosse quella Setta, ma con il tempo ho messo insieme i tasselli» spiegò il levantino.

«Hai un'ottima memoria» considerò la ragazza, chiedendosi se avesse dimenticato quel tratto di lui, o se non l'avesse mai conosciuto.

Un po' alla volta gli amici si erano raccolti attorno al fuoco, chi per fare colazione chi per scambiare due chiacchiere.

«Cominciano a mancarmi le paludi. Non ne posso più di questa sabbia che si infila ovunque!» si lamentò a gran voce lo Gnomo Nyhn Tray, scuotendo irritato un cappellino sulla cui visiera erano cuciti dei gattini di stoffa. Per evitare di essere notato dai mercenari che giravano per il continente a caccia di creature semi-umane, il Goblin scorbutico andava in giro camuffato da bambino. Era un travestimento alquanto umiliante, ma l'ometto sapeva di non avere scelta, l'alternativa era rintanarsi di nuovo nelle paludi. Opzione che in quel momento gli sembrava particolarmente allettante.

«Scherzi! Tornare in quell'acquitrino puzzolente, quando possiamo vivere qui, respirando aria pulita e prendendo il sole tutti i giorni». La ragazza ad aver parlato era Lilian, l'amica di Harris che nessuno considerava particolarmente simpatica.

«Posso ricordarti che non siamo in vacanza, Lil?» la rimbrottò bonariamente il capo dei dissidenti.

Lei si finse offesa e corrugò le sopracciglia teatralmente mentre con gli occhi adoranti divorava ogni centimetro del corpo del ragazzo.

Dopo che ebbero finito di cucinare i pesci che Tseren aveva pescato quella mattina, i ragazzi più volenterosi sistemarono il tratto di spiaggia, raccogliendo i rifiuti: un'abitudine instaurata dai dissidenti ponentini.

Tseren e Agata stavano riponendo la rete da pesca quando furono raggiunti dalla voce acuta del Fauno. Ikka Jerd saltellava senza contegno tra i pini marittimi, senza curarsi di nascondere i tratti anomali della sua natura. Si era tolto gli scarponcini, probabilmente per correre più rapidamente, e li agitava in aria mentre i suoi zoccoli chiari scalpitavano sul terriccio.

«Agata! Agata! Harris!» IJ sembrava su di giri e l'Ascendente strinse i pugni, sperando con tutto il cuore che la notizia che attendeva da giorni fosse finalmente arrivata.

«Stanno tutti e quattro bene» Tseren le sussurrò quelle parole meravigliose in un orecchio e per una volta la ragazza non fece caso al fiato caldo del Drago che le solleticava il collo. Si passò il dorso della mano sugli occhi umidi e, seguita dal levantino, corse incontro ai suoi due migliori amici.

Per un momento si dimenticò che con loro c'era anche la misteriosa Ana e che si sarebbe trovata faccia a faccia con la donna per cui Tseren aveva accettato di mettere in pericolo tutte le loro vite. La donna per cui aveva messo a ferro e fuoco il quartier generale della FSI; per cui aveva letteralmente dato fuoco a decine di persone.

Voleva solo abbracciare Holly, vedere le fossette familiari sul volto di Greg, cullare il piccolo Basil. Le sembrava incredibile che i suoi amici si fossero portati dietro il figlio appena neonato; eppure la presenza di Basil era il fulcro del piano per liberare...

Quando furono sul limite della pineta, scorsero immediatamente la carrozza a forma di tulipano da cui un cocchiere grassoccio stava scaricando bauli e borse, aiutato da Gregor e da una giovane in quel momento di spalle. Holly Dee era invece alle prese con un agitato Basil, che non ne voleva sapere di essere deposto nella culla mobile.

Agata agitò la mano in direzione di Holly Dee, mentre gli occhi cercavano di nuovo Anaheera. La scienziata era risalita nel calesse per prendere probabilmente qualcosa e l'Ascendente attese, curiosa, e al tempo stesso preoccupata, di vederla riuscire dall'abitacolo. Ed entrare nelle loro vite.

***NOTA***
Aggiornamento serale random. Così, tanto per, perché avevo bisogno di distrarmi da una serie di pensieri.
Allora, vi aspettavate di conoscere Ana così presto? Come vi immaginate l'imminente incontro tra la scienziatina e il nostro Draghetto? E quello tra lei e l'agguerritissima - o forse mica tanto - Agata?
Grazie a chi si ricorda sempre di lasciarmi un segno del proprio passaggio. 🐾

Il primo degli Alicanti [completata]Where stories live. Discover now