Prologo

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«Quante cose mi nascondi Rama?» biascica, posando le sue labbra piene e bollenti nell'incavo del mio collo.

La puzza di alcool aleggia nella stanza, si unisce all'odore del fumo di sigaretta impregnato in queste pareti luride.

«Troppe» tento di rimanere impassibile al suo tocco, affondo i polpastrelli tra i palmi e guardo il vuoto dinanzi a me.

«Mi farai del male vero?» la sua voce è pacata, arrendevole, perché conosce già la risposta, ma vuole sentirselo dire, essere ferito ancora una volta.

Sospiro, percependo la sua pelle nuda incollata alla mia; il suo calore tentare di sgelare il mio corpo, ma nessuno può farlo.

E non l'ho spogliato solo fisicamente ma soprattutto mentalmente. Gli ho tolto tutto, ma non mi basta.

Affondo le dita sulla sua imponente schiena, graffiandogli la pelle che si squarcia sotto le mie unghie macchiandomi le dita col suo sangue. Il suo odore deciso tra le narici, sulla bocca umida della sua saliva, dei suoi morsi.

«Sì» biascico con il respiro che accelera sentendo la sua eccitazione premere sulla mia coscia, il suo torpore del suo fiato tra i miei capelli.

Lo voglio.
Adesso.
Dentro di me.

«Quando lo farai..» si scosta, strusciando le sue labbra lungo tutta la mia mandibola «Ricordati che ti amo» parla sulla mia bocca, inchiodando le sue iridi alle mie.

E nel buio della stanza, risaltano solo i suoi occhi: limpidi, sinceri, i più belli che io abbia mai visto.

«Quando lo farò, ricordati che non ti ho mai amato»

Raptus

Ho scritto questo prologo stanotte. 😅

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