Mai così

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Con il sole che illuminava dolcemente i loro corpi Lucy e Cris si immersero
nell'abbondante acqua calda.
Avevano deciso di dedicarsi un momento tutto per loro, perché nonostante adorassero
le ragazze, sentivano la necessità di passare del tempo insieme.
La vasca aveva delle proporzioni gigantesche per contenere la massa muscolosa di suo marito e riusciva a ospitare comodamente entrambi.
La vasca più grande che avesse mai visto, pensò Lucy.
Una risatina scosse le sue spalle quanto l'acqua bollente le sfiorò il corpo.
Beandosi della vista della sua nudità Cris non poté evitare di guardare i suoi occhi e dirle:
“Anche la prima volta che hai visto la vasca hai riso” e mentre si avvicinava a lei: “Dimmi perché.”
Una risata ancora più forte e un rossore genuino colorò le sue guance:
“Da questi rubinetti escono fiumi e fiumi di acqua calda” e facendo scorrere la mano sulla superficie della schiuma che li circondava delicatamente continuò: “nella tenuta di campagna di mio padre ci sono solo i servizi esterni.”
La smorfia di disgusto che deformò il volto di Cris fece ridere Lucy ancora più forte.
Stringendola tra le sue braccia le sussurrò all'orecchio:
“Ricordami di non andare mai a trovare tuo fratello in campagna.”
Accarezzando il corpo voglioso di suo marito rispose:
“Forse anche lui potrebbe capire gli innumerevoli benefici di una vasca” e posizionandosi sopra di lui: “Io li apprezzo. E molto.”
Un sussulto scosse il corpo di Cris.
Il corpo bagnato di sua moglie immerso nell'acqua profumata era una tentazione troppo forte per lui che allungò una mano ad accarezzarla.
Anche Lucy sussultò si avvicinò ancora di più a lui.
“Ti desidero così tanto.” le disse in un sussurro disperato.
“Anche io” fu la risposta soffocata dall'emozione di sua moglie: “Fai l'amore con me.”
Nonostante il desiderio si facesse sempre più impetuoso, Cris non poteva fare a meno di essere preoccupato.
Il loro bambino, la cosa più preziosa che avessero fatto insieme, stava crescendo dentro di lei e lui non avrebbe mai fatto niente per nuocere alla sua salute. O alla salute di Lucy.
Anche a costo di vivere mesi e mesi di castità.
“E il bambino?” le chiese con tono di voce preoccupato.
“Il bambino sta bene. Il medico mi ha assicurato che questo tipo di attività non gli nuocerà” e mentre le sue guance si arrossavano ancora di più gli disse: “Tu devi occuparti della madre.”
Una risata serena scosse il corpo di Cris e si riversò dentro quello eccitato di Lucy, le mani del marito corsero ad accarezzare le sue dolci curve e avvicinando il volto al
suo disse:
“Non vedo l'ora di occuparmi di te.” e la sua voce roca procurò dei brividi di aspettativa in lei.
Le grandi mani di Cris accarezzavano il suo corpo scivolando veloci ed esplorando tutti i suoi punti deboli.
Quando trovò un punto particolarmente ricettivo vi si soffermò senza pietà e si beò
del suono dei suoi gemiti.
Il suono più eccitante del mondo, pensò Cris, che tentava di ritardare il suo piacere per preparare al meglio la moglie.
Gocce di sudore gli imperlarono la schiena muscolosa mentre cercava di rimandare il più possibile il momento in cui l'avrebbe fatta di nuovo sua.
Tutto il suo corpo tremava per il desiderio e non sapeva quanto ancora avrebbe potuto aspettare.
Le sue dita trovarono il centro della sua femminilità.
Era calda, bagnata e i suoi muscoli pulsavano come impazziti.
Era pronta. Pronta per lui.
“Ti prego, Cris” lo implorò sua moglie con il volto trasfigurato dalla passione: “Ti prego” e continuava a contorcersi sotto di lui.
La sua voce dolce e disperata che lo implorava lo fece impazzire.
Dio, pensò, non aveva mai provato quel desiderio pazzo e irrefrenabile per nessun'altra donna.
Mai aveva sentito tutto quel bisogno di fondersi con una donna che lo dilaniava dentro.
Come un dolore.
Dolore per la lontananza da lei, dal suo corpo morbido e accogliente, dal suo cuore puro e pieno di amore.
Entrò dentro di lei piano, muovendosi delicatamente e godendosi ogni centimetro conquistato.
Lucy sotto di lui fremeva e lo implorava, pazza d'amore.
“Shh” le sue sussurrò sulle labbra spalancate: “Lascia che il piacere salga piano dentro di te, amore mio. Non correre” e mentre si spingeva ancora e ancora dentro di
lei: “Abbandonati al piacere. Abbandonati a me.”
Cris si chinò per baciare il suo volto, le sue guance arrossate, i suoi occhi chiusi per il piacere, il collo profumato e i seni dolci e alti che si propendevano verso lui, in cerca
di carezze e di attenzioni.
E lui le diede tutte le attenzioni possibili.
La pelle lattea di Lucy era così morbida e piacevole da toccare e le sue mani scure e grandi sembravano non averne mai abbastanza di lei.
La portava sull'orlo del precipizio e quando sentiva che il suo corpo iniziava a stringersi attorno ai lui, bisognoso di esplodere, rallentava di nuovo e di nuovo ancora.
Cris continuò quel gioco peccaminoso, indugiando in languide carezze e in lente e profonde spinte, mentre il corpo di lei tremava come impazzito.
Solo quando entrambi furono disperati dal desiderio e le gambe sode e lisce di Lucy corsero ad intrecciarsi dietro alla sua schiena iniziò a muoversi con tutta la passione fino a quel momento trattenuta.
“Di più” lo scongiurava lei mentre le sue labbra gli lasciavano il segno dei morsi sulle spalle.
Una risata scosse Cris quando vide che i suoi occhi blu erano completamente appannati dal desiderio.
“Di più?” le chiese con la voce roca dalla passione: “Vuoi di più?”
E quando lei gli rispose chinando ripetutamente la testa e allungandosi a baciargli le labbra, le sue spinte diventarono forti e impetuose, veloci e profonde.
L'orgasmo, a lungo agognato, salì dentro di loro con una furia implacabile, come un'esplosione luminosa, senza lasciare scampo.
Si ritrovarono tremanti l'uno tra le braccia dell'altra mentre il fiotto caldo del suo seme scorreva in mezzo a loro, tra le cosce ancora spalancate di Lucy.
“E' sempre così?” gli chiese Lucy mentre lui la stringeva forte a sé.
“Così, come?” le chiese lui che si allungava indolentemente.
Lucy lo guardò con occhi sognanti e sereni, con il corpo ancora scosso dall'orgasmo, e le membra piacevolmente stanche.
“Così bello? Così forte?” e torturandosi le labbra in preda alla titubanza: “E' sempre una voglia così disperata? Tanto disperata da sembrare di morire?”
“Non è mai così. Mai” le rispose lui con impeto mentre le accarezzava piano la lunga cascata di capelli biondi: “Mai così bello” mentre le labbra si beavano del suo sapore
dolce e passionale e la lingua danzava in profondità dentro la sua bocca: “Mai così disperato”
Un sorriso compiaciuto si fermò sulle labbra Lucy che si strinse ancora di più al marito e si godette ogni languida carezza. Non sembrava importare a nessuno dei due che l'acqua iniziasse a raffreddarsi.
Niente era più importante dello stare l'uno tra le braccia dell'altro.
Le mani di Cris si andarono a posare lievi sul suo ventre e un sospiro di felicità fuoriuscì dalle labbra dell'uomo.
La stessa felicità che stava invadendo la sua vita.
Prima Lucy e le ragazze e adesso quell'altro dono di Dio.
Un figlio. Un figlio dalla donna che amava e che a sua volta lo ricambiava.
Ogni parte di sé che si fondeva con ogni parte di Lucy per dare alla luce quel piccolo miracolo.
Non sapeva cosa avesse fatto per meritarsi tanta fortuna ma per nessuna ragione al mondo vi avrebbe rinunciato. Anzi avrebbe proprio continuato a stringerla forte.
Esattamente come stringeva sua moglie.
Un trambusto improvviso li risvegliò dallo stato di totale calma in cui erano sprofondati.
Passi svelti e piccoli e un abbaiare festoso precedettero l'entrata di Mindy e di Eureka, il bastardino che adorava seguire le sue sorelle.
“Mindy” la voce affrettata e piena di imbarazzo di Elizabeth: “Ti avevo detto di non disturbarli”
La sorellina più piccola guardò la sorella che tentava di portala con sé con sguardo supplichevole:
“Ma io voglio stare con Lucy e Cris”
“Dopo passerai del tempo con loro” le sussurrò Elizabeth prendendola in braccio e, continuando a non guardare nella loro direzione, disse forte per essere sicura che anche Cris la sentisse: “Non succederà più”
E mentre Lucy cercava di nascondersi il più possibile una risata liberatoria scosse Cris:
“Grazie, Beth” urlò di rimando soffocando le risate sulla spalla calda e arrossata di sua moglie.
Quando Lucy incrociò lo sguardo di suo marito vide che nei suoi occhi brillava l'allegria.
“Ti immagini fossero entrate anche solo cinque minuti fa?” le sussurrò all'orecchio e rise ancora più forte quando ogni parte del corpo di lei arrossì ancora di più.

Il Diavolo e la LuceWhere stories live. Discover now