Fifteen

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«É tutto un casino,  penso di essermene innamorata» lei mi osserva mentre tiene un libro nelle mani, «innamorata? É impossibile tesoro,  Demon non é proprio il tipo che riesce a farsi amare,  lui illude le persone, l'ha fatto pure con me» il suo tono si rattrista,  «Dorotea, con me é diverso,  forse lo ammorbidito un po» lei annuisce,  «lo spero, ho sempre voluto che qualcuno lo potesse cambiare, ma tutti hanno fallito, persino il collegio in cui l'avevo mandato, ma stai attenta, quando pensi che possa renderti felice e capace di pugnalati alle spalle» annuisco,  gli prendo la mano tra le mie mani,  «invece che ne dici se ti alzi da qui e andiamo in giardino a prendere dell'aria fresca?  Oppure facciamo giardinaggio insieme a Jenny,  voleva farti vedere i fiori che aveva piantato per te» lei sorride pensando alla figlia, «non riesco ad alzarmi,  mi sento senza forze,  magari più tardi» annuisco sorridendogli,  «ti lascio riposare,  a dopo» lei mi sorride,  esco dalla sua camera,  chiudo la porta e sento provenire dal corridoio più avanti sghignazzare, vado dove sento ridere,  mi nascondo non appena vedo Veronica schiacciata nel muro da lui,  gli bacia il collo e lei sghignazza,  il mio cuore si rimpicciolisce sempre di più a ogni gesto che lui compie,  un singhiozzo esce dalle mie labbra,  provo a comprimerlo tappandomi la bocca, lui alza il volto guarda verso di me,  lei gli prende il viso tra le mani e provo a baciarlo ma lui la respinge togliendogli le mani dal viso,  lei ci resta male,  «scommetto che da lei ti fai toccare il viso,  e scommetto anche che te la baci,  una ragazzina»,  «lei non é come te,  apri gli occhi,  io con te mi ci passo il tempo, con lei é diverso, non penso solo a scoparmela,  con lei ci parlo,  quello che non ho mai fatto con te, fatti quattro domande sul perché » «preferisci una bambina che una donna» lui la sbatte contro il muro e lei geme,  «qual' è il problema?  Tu ti definisci donna,  ma l'unica cosa che sai fare bene e fare la puttana, lei é bambina e ha ancora tanto da imparare,  sai già qual'è la mia preferenza, quindi» si avvicina a lei faccia a faccia,  «non metterti in mezzo a cose che non ti riguardano,  e prova a trattarla male e ti farò vedere com'è fatto l'inferno » lei annuisce frettolosamente,  io sorrido,  e corro via,  scendo le scale e vado in cucina,  Jenny é seduta in salotto a leggere, vado in cucina sedendomi nel marmo,  a proposito dovrei spolverare la cucina, Veronica scende le scale mi guarda male e se ne va uscendo da casa,  Demon entra in cucina,  mi lancia una rapida occhiata,  apre il frigo e prende una mela,  lo richiude,  si avvicina a me,  «so che prima hai visto tutto,  non c'era bisogno di spiare,  é una cosa che odio» «scusami,  io vi ho sentiti e non ho... » «non mi interessa,  non osare mai più spiarmi,  mi fa incazzare,  spero di essermi fatto capire» annuisco,  mi mordo il labbro,  scendo dal marmo andando verso le scale,  le salgo il più veloce possibile, ma non tanto dato che vengo presa per il braccio,mi giro e mi ritrovo sbattuta contro il muro, «perché scappi? » «io non stavo scappando,  volevo solo evitare di risponderti male» lui sorride divertito,  «certo» si avvicina a me baciandomi in guancia,  «devo andare a sbrigare delle cose,  vorrei che prima delle 8 fossi pronta,  stasera abbiamo una serata importante io e mia madre,  e devi accompagnarmi,  ce l'hai una vestito? » «io...ehm... no» lui annuisce, «sta tranquilla ci penso io»,  mi accarezza il viso e scende le scale andando via,  mi giro sorridendo,  «ei tu,  io e te dobbiamo parlare! » mi giro riconoscendo già quella voce...

𝑃𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora