11. Save (part 2)

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Sentii il suono del proiettile che si avvicinava velocemente a lui.
Sembrò che il tempo si stesse fermando.
Era una sensazione che avevo già provato in passato.
Lo stesso suono di quella notte.
Dovevo decidere se mettermi sulla sua traiettoria o lasciarla immutata. Dovevo decidere se lasciare che lo colpisca o fare in modo che colpisca me.

Feci il contrario di quello che feci quella notte.
Mi spostai velocemente verso sinistra e lo spinsi via dalla traiettoria del proiettile.
Ora l'unica cosa che poteva colpire era il mio corpo.
Vidi Taehyung che cadeva a terra, ma facendo questo mi prese per un braccio e mi trascinò con lui. Non appena mi mossi, sentii una pressione sul braccio destro e un forte dolore che stava cominciando a irradiarsi.
Caddi accanto a lui, sbattendo la testa.
Mi compressi la ferita con la mano sinistra e cercai di trattenermi serrando la mascella. Non era il momento di lamentarmi, il capo aveva ancora la pistola e poteva spararci. Niente lo tratteneva dal farlo.
Mi alzai sui gomiti e cominciai a strisciare verso il muro. Ero troppo stordita per potermi alzare in piedi.
Intanto vidi Taehyung prendere la mia pistola e cominciare a sparare, coprendomi. Si era nascosto dietro un bidone dei rifiuti e mi stava tendendo la mano.
Cercai di fare il più in fretta che potei e quando lo raggiunsi mi aiutò ad alzarmi. Passai il braccio destro dietro al suo collo e lui mi prese la mano, aiutandomi a stare in piedi.
Non mi importava se il braccio mi faceva male, volevo solo uscire da quella situazione.
Prima però dovevo fare una cosa.
Gli presi la pistola e mi girai: il capo stava puntando la sua contro di noi.
Feci fuoco e rimasi qualche secondo a guardarlo a terra, ferito.
-Andiamo-.

Non appena raggiungemmo un posto sicuro, Taehyung mi lasciò e io mi appoggiai al muro, rilassando il braccio.
Stava ansimando.
-Stai bene?- chiesi.
Lui si poggiò alle ginocchia: -Sì-.
Mi abbassai e cominciai a slegarmi una scarpa. O almemo ci provai.
-Cosa stai facendo?- mi chiese.
-Ho bisogno di qualcosa che mi faccia smettere di sanguinare-.
Si abbassò anche lui e spostò la mano con cui cercavo di slegarmi le scarpe, facendolo al mio posto, e non appena ci riuscì prese il laccio e me lo mise attorno al braccio.
-Pronta?-.
Annuii.
Fece un nodo e lo strinse.
Serrai la mascella e trattenni un urlo di dolore.
Mi aiutò ad alzarmi.
-Riesci a stare in piedi?-.
Mi mossi e sì ci riuscivo, la testa non mi faceva più male come prima.
-Abbiamo bisogno di un medico-.
-Facciamo di no- dissi.
-Cosa? Stai delirando, certo che hai bisogno di un medico-.
Ero già finita una volta in ospedale, non ci tenevo a finirci di nuovo.
Lui invece mi ignorò è chiamò un taxi. Aprì la portiera e mi aiutò a salire.
-Ieri non eri così- gli feci notare, non appena l'auto cominciò a muoversi.
-Ieri era diverso-.

***

Neanche a farlo apposta l'ospedale in cui ci portarono era lo stesso in cui ero stata due giorni prima.

Quando l'infermiera che aveva mollato Jungkook mi vide, cercò di nascondersi.
-No, no, non voglio avere a che fare con lei- disse, spaventata.
Taehyung continuava a chiederle perché, ma lei non gli rispondeva.
-Te lo dico io il perché: solamente due giorni fa mi ha vista entrare con il naso rotto, accompagnata da due ragazzi, uno dei quali non è riuscita nemmeno a reggere quando è svenuto. È un buon motivo per avere paura, no?- feci io, ironica. -Ma mi prende per il culo?-.
Taehyung mi trattenne dal prenderla a botte.
-Calma. Stai cominciando a delirare- disse prendendomi il viso tra le mani.
Lo guardai dritto negli occhi.
-Sei calma?- mi chiese.
Annuii.
Non era vero.
-Sicura?-.
Negai con la testa.
Sorrise e mi abbracciò.
-Grazie- mi sussurrò all'orecchio. -Saresti potuta andartene, invece sei rimasta e mi hai salvato-.
Ero arrivata ad una sola conclusione: io li abbracciavo per ringraziarli e loro mi abbracciavano per fare lo stesso... era una cosa reciproca.

Aspettammo un medico per più di un'ora. Restai distesa su quel lettino per quella che mi sembrò un'eternità. Taehyung invece si era seduto e stava in silenzio. Lo vedevo guardare un punto imprecisato del box e fare di tanto in tanto alcune smorfie, toccandosi la clavicola sinistra.
Avevo provato a vedere che cosa ci fosse, ma non ci ero riuscita: si era chiuso la maglia, impedendomelo.
-Scusatemi, ho fatto il prima possibile- si scusò una voce, non appena entrò nel box.
Il dottore si stava ancora mettendo il camice.
Vidi Taehyung alzarsi, lasciando da parte i suoi pensieri e stringergli la mano.
-Cosa è successo?- chiese il dottore. -Mi hanno mandato qui senza dirmi nulla-.
-Le hanno sparato- spiegò Taehyung. -Abbiamo cercato di fermare l'emorragia con un laccio-.
-Avete fatto bene. Ora fammi vedere-.
Prese una cassetta dal ripiano e tirò fuori le forbici, cominciando a tagliare la manica della maglia. Anche se era a maniche corte non poteva semplicemente sollevarla, ma aveva bisogno di levarla del tutto, così da poter lavorare comodo.
Mi rilassai e lo lasciai lavorare.
-Sai come funziona? Ti è già successo?- mi chiese.
-Di avere una ferita da arma da fuoco?- chiesi io. -Sì, un paio di volte-.
Il sorriso che aveva sulle labbra gli sparì all'improvviso.
-Intendevo dire se ti è successo di essere anestetizzata per un'operazione...- precisò, sconvolto.
Sorrisi.
-Sì, anche quello-.
Lo vidi sbattere le palpebre un paio di volte, quasi non credesse alle sue orecchie.
-Allora non avrai problemi- mi tranquillizzò.
Questo è più nervoso di me.
Non capisco nemmeno come fa ad essere medico... avrà sì e no venticinque anni.
Chiamò un'infermiera e le chiese di portargli un anestetico.
Gli misi una mano sulla spalla: -Guardi che non è mai stato nulla di grave. Solo ferite superficiali- precisai.
Non mi credeva, ma fingeva il contrario.
L'infermiera arrivò subito con l'anestetico e lui non perse tempo a iniettarlo nella vena del braccio.
-Non dovrebbe essere un'anestesia locale?- chiesi.
Avrebbe dovuto farmela nel braccio. Ma che diamine sta facendo?
Taehyung mi sorrise: -Non preoccuparti, andrà tutto bene-.
Quella frase: andrà tutto bene. Non mi convinceva. Qualcosa non tornava.
Cercai di alzarmi, ma lui mi bloccò, facendomi distendere di nuovo.
Lo guardai per l'ultima volta e poi non vidi più nulla.

Eighth/BTS ✔Where stories live. Discover now