EPILOGO

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«Buon anno nuovo!»
«Buon anno!»
«Auguri!»

Le urla risuonano una dopo l'altra.

Cin, cin! Cin!

I bicchieri si scontrano tra loro in un continuo augurarsi il meglio per l'anno che verrà, le coppie si baciano, mischiando il sapore dello champagne tra le reciproche bocce.

«Speriamo di trovarmi una ragazza.» L'affermazione di Derek fa scoppiare a ridere il resto dei presenti.
«Se vuoi, ti presento qualche mia vecchia fiamma.» Colton viene subito messo a tacere dal faccino geloso di Fabian, che riceve un altro bacio in segno di scuse, seguito da una risata.

«Io spero solo di passare gli esami» sospira Willis, quasi affranto.
«Non pensare all'università il primo dell'anno!» Il batterista gli mette un braccio intorno alle spalle e lo trae a sé. «Inizierai a studiare da domani, ma oggi è giorno di festa.»
«E la notte è giovane» aggiunge Danny, ammiccando.

Karol si volta verso Mic e posa la mano sulla sua. «Vieni con me?»
Mic annuisce e si alzano dal tavolo.

«Ehi, è un po' presto per rintanarsi ad amoreggiare!»
«Stai zitto, Colton.» Karol lo fulmina con gli occhi e i due si allontanano dagli altri.

Dalle casse del locale si sprigiona della musica ad altissimo volume, parte della sala si è trasformata in una discoteca e il palco è stato svuotato per lasciare posto ai giovani che vogliono buttarsi nella mischia e ballare. Mic e Karol finiscono proprio in mezzo alla folla e iniziano a muoversi a ritmo. Ballano vicini, ridono e scherzano come due bambini; le orecchie pulsano e sentono persino i piedi tremare a causa dei bassi.

Karol, a un certo punto, abbassa gli occhi pensieroso, Mic non può che preoccuparsi e gli accarezza dolcemente uno zigomo con la punta delle dita.
«Tutto bene?»
«Mi stavo solo chiedendo una cosa...» Karol sposta i ricci dalla fronte. «Qual è il tuo desiderio?»
Mic ridacchia nervoso. «Il mio desiderio?»

L'altro fa un cenno positivo con il capo e Mic si mordicchia il labbro inferiore. Ci riflette per qualche istante, prima di prendere la parola. «Se fossi in una stanza affollatissima, dove il vociare della gente è talmente alto da non distinguere niente,» gesticola con le mani, indicando intorno a sé, «vorrei che la tua voce si elevasse sopra a tutte le altre, perché, in mezzo al rumore, tu sei l'unico che il mio cuore vuole sentire.»

È evidente il rossore che coglie le guance di Karol e anche quelle di Mic.

«Sempre troppo sentimentale, come al solito» la voce di Karol è timida, sebbene debba gridare per farsi sentire. «Non imparerai mai.»
«Beh, ti piace, no?»
«Eccome» lo guarda malizioso, inclinando appena la testa e facendo ricadere un ricciolo biondo davanti agli occhi.
«E il tuo? Qual è il tuo desiderio?»

Anche Karol ci pensa per qualche secondo, poi si alza sulle punte dei piedi e si accosta all'orecchio di Mic, sostenendosi con le mani avvinghiate alle sue braccia. «Vorrei che la mia voce fosse l'unica cosa che possa raggiungerti.»
Torna con i piedi per terra e rimangono fermi per un tempo indefinito, scrutandosi negli occhi. Solo dopo minuti e minuti, Karol riprende a parlare. «Perché posso dire di essere vivo solamente se sento il rumore del tuo cuore.»

Il volto di Mic si rilassa in un sorriso e afferra Karol per la vita, stringendolo contro di sé. Si scambiano un bacio dolce, che racchiude tutto l'amore che provano l'uno nei confronti dell'altro.
Non c'è bisogno di dire nient'altro.

Boomboom. Boomboom.

Non c'è bisogno di esprimere alcun tipo di desiderio, perché la voce di Karol continua a risuonare nella testa di Mic.

Boomboom. Boomboom.

E attraverso il petto di Karol si diffonde il battere del cuore di Mic, in un armonioso rumore.

Un rumore che è sempre stato al loro fianco.

Un rumore che li ha spinti in quel vortice di sentimenti sbocciato in amore.

Un rumore complice.

Rumore CompliceWhere stories live. Discover now