ー capitolo 1

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Raven.

Poche volte si è ritrovata in un tale stato di relax, la meditazione non richiedeva neppure di ripetere il mantra.

La fresca stanza, un po' umida, era più disordinata e, a volte, più sporca di quanto i suoi compagni potessero credere: le lenzuola giacevano a penzoloni o si ritrovavano lanciate contro il pavimento, futile sfogo di un recente incubo, e i libri sparsi con nonchalance su qualsiasi comodino indicavano come la giovane maga fosse solo desiderosa di conoscenza, ma non di custodirla.

Non ancora, almeno.

Diverse volte ha rimproverato sé stessa per una superficialità ingiustificata, contorti e macabri pensieri che distorcevano ciò a che dovrebbe credere e rispettare, rendendola insolente e molto spesso cinica. Ma, nonostante le diverse punizioni datesi, non riuscì comunque a riparare quella autonoma e apatica emozione che regnava sulle altre; supponeva fosse l'età, l'adolescenza porgeva molti problemi.

Neanche quella teoria tangeva il suo interesse.

Le pallide dita massaggiarono la tempia sinistra, intente a scacciare quei pensieri che la distraevano; ovviamente non bastò quel gesto a placare i lamenti e le grida che iniziavano ad arrampicarsi nella sua mente. Si voltò verso l'orologio, che segnava con una luce a neon grigiastra le quattro di mattina.

Con una leggera controvoglia la mezzodemone levitò verso la cucina della torre, e frugò nelle diverse dispense per trovare la sua tisana preferita: biancospino.
L'effetto che riusciva a darle non era abbastanza da farla addormentare ma riusciva a risposare, in una specie di dormiveglia.

BeastBoy.

Il mutaforma si raggomitolò il più possibile sentendo il gelo graffiare sulla sua pelle, cercando un calore confortevole così tanto dall'arrivare a poggiare il mento sulle proprie ginocchia, coperte a metà dal corto pigiama.

Sentì le delicate braccia della ragazza al suo fianco stringerlo a sé, poggiando il mento sulla sua spalla nel sonno. Un candido sorriso invase le labbra del ragazzo, che si voltò verso di lei e accarezzò i biondi capelli che avevano uno strano odore, come grano, che lui adorava.

Calò le stravaganti orecchie una volta che i ricordi vacillarono e si esposero dagli abissisi, e tutto ciò che lo circondava adesso sembrava persino più freddo di prima. Fece un lieve lamento pigro prima di alzare il busto mettendosi in una posizione seduta sul suo letto, osservando le lenzuola dall'altra parte della stanza, fradice.

Uno strano mal di stomaco tuonò, nel pensiero di come la stoffa si sia ridotta in quel modo, ed iniziò a tastare la lingua e cercare di sputare chissà cosa, invano. Rotolò via dal letto, prima divenne una lucertola ed uscì dalla sua stanza, poi zampettò nella forma di un verde ed assonnato gatto verso la cucina, sperando che del tofu potesse fargli dimenticare la stupidata commessa.

Sentì dell'acqua bollire, bastò solo annusare una volta l'aria, nonostante al momento fosse un felino, a riconoscere la sua più introversa compagna di squadra. Quest'ultima non ci mise troppo a riconoscere la presenza di un secondo individuo, e si voltò di scatto, non avendo sentito passi, e sospirò nel vedere il micio avvicinarsi alla dispensa alla sua destra.

Garfield riprese la sua forma umana, voltandosi verso Rachel.

⋞Giorno, Raven.⋟

Ridacchiò, vedendo l'oscurità ancora prelevare nel cielo tramite la grande vetrata. Avrebbe voluto commentare su come sarebbe stato più adatto dire "notte", ma venne bloccato dalle parole della maga.

⋞Giorno.⋟

Si limitò a dire, mettendo l'acqua calda in una tazza.

⋞Come mai sveglia a quest'ora?⋟

Domandò, aprendo uno scaffale. Afferrò del tofu che aveva conservato, ma sembrò essere troppo marcio anche soltanto per guardarlo. Buttò via l'alimento, cercando qualcos'altro che interessasse il suo appetito.

⋞Non vedo come possa riguardarti.⋟

Sibilò la mezzodemone, desiderosa che quella conversazione finisse il prima possibile.

Raven.

Era a conoscenza di essere stata troppo severa con BeastBoy, ma il suo riguardo prevalò e rimase impassibile al capo calato del ragazzo.

⋞Non sono sicuramente l'unica con le ore piccole.⋟

Cedette, le lunghe orecchie del giovane si alzarono pimpanti, un sorriso fioco trapelò sulle sue labbra verdi.

⋞Magari tu mi dici la tua motivazione ed io la mia?⋟

Il sorriso divenne sul timido, nonostante un'espressione ebete giaceva sul suo verde viso, come se le sue parole fossero la cosa più geniale che avesse mai detto prima di allora.

⋞So benissimo la tua, Gar. Gironzola spesso per la torre. E tu insieme ad essa fate troppo rumore la notte.⋟

Tagliò corto. Non aveva nulla contro Terra, o almeno non adesso.
In precedenza riusciva a sentire qualcosa di sbagliato, fuori posto, nelle sue emozioni. L'empatica era rimasta acida nei suoi confronti, e per un certo periodo di tempo ne aveva anche una giustificazione. Ma adesso, in quel momento in cui la bionda era un vero e proprio membro dei Titans, il suo problema aveva un'altra origine.
E BeastBoy ne era perfettamente a conoscenza.

⋞Ti abbiamo dato fastidio?⋟

Si stupì dell'ingenuità che a volte il verdognolo dimostrava. Naturalmente le dava fastidio. Ma scosse la testa, lasciando il ragazzo osservarla insicuro, nel dubbio.

⋞Buonanotte, Gar.⋟

Il mutaforma sospirò.

⋞Buonanotte, Rachel.⋟

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ʟᴇᴛ ᴅᴏᴡɴWhere stories live. Discover now