I know places we won't be found

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Regola numero trentasei immagina sempre posti migliori. Regola numero trentasette non pensare troppo. Regola numero trentotto reagisci di estinto e non pentirtene...

Arriviamo al covo e Thanatos e seduto sul divano quando varchiamo la porta. Ci guarda entrare e ci fissa con un area di superiorità. A me non importa particolarmente te ma noto che Hades si sente a disagio. Elli dice:«sono con me, non hanno infranto le regole» Thanatos la guarda e lei aggiunge andando reso la cucina:« e togliti quello sguardo da idiots dalla faccia» Thanatos le sorride e replica:«ma tutta sta gentilezza da dove arriva» e Elli facendo il sorriso di sfida a sua volta gli dice:«stavo pensando lo stesso» nella stanza arriva Thalia e mi guarda poi guarda quei due che continuano a stuzzicarsi e in fine guarda Hades è dice:«ma lui è ancora n mezzo hai piedi?» Hades fa un passo e mi supera sta per dire qualcosa di molto cattivo ma io lo prevendita dicendogli:«stai ben attento a cosa dici» lui mi guarda e dice:«tu non mi comandi, e poi vai a dormire sembri stanca» io gli faccio il sorriso più dolce che posso, lui sembra quasi sorpreso e mi sorride e a quel punto gli prendo la caviglia col piede e lo faccio cadere di schiena sul pavimento e poi continuandogli a sorridere gli dico:« neppure tu mi comandi» e poi guardo Thalia e dico:«neppure tu» Elli aggiunge:«già sorprendentemente Nyx ha ragione tu non ci comandi smettila di fare la mamma apprensiva» Thalia mette la sua faccia di disapprovazione e di sorpresa ma poi cambia espressione e diventa molto seria, spaventosamente seria e con un tono ancora più spaventoso ordina:«a letto, subito» il suo tono e la sua espressione fanno così tanto paura che io e Elli corriamo per andare in camera e lo stesso fanno Thanatos e Hades ma quest'ultimo non ha una vera camera dorme sul divano, quindi pensa che la maniera più intelligente di sfuggire dalle grinte di una Thalia arrabbiata sia quella di seguirmi, ma questo innesca in Thalia una reazione ancor più da padre arrabbiato in fatti urla:«tesoro dove pensi di andare tu dormi sul divano, CAPITO?!» lui corre sul divano poi Thalia fa un sorrisetto e girandosi per andare a letto dice:«buona notte».
Io entro in camera quasi terrorizzata, quella ragazza è nata per fare un generale del esercito.
Mi sdraio sul letto e inizio a fissare il tetto che è sempre lo stesso tetto ormai fissato per troppe notti, penso che non mi addormenterò mai così mi tiro su e scrivo un messaggio a Artemisia, le chiedo se sta dormendo poi spengo il telefono e mi riscarico, lei non mi risponde ma dopo poco sento dei rumori. La porta di camera mia si apre e poi si richiude, io mi stiro su di scatto e vedo una figura scura nel buio di camera mia la riconosco solo quando parla dicendo:«e inutile se mi chiedi se sto dormendo, lo sai che io non dormo mai» lei si siede sul mio letto e poi si sdraia vicino a me e adesso il soffitto di camera mia ha l'onore di essere fissato da ben due persone. Il silenzio della stanza e straziante fino a quando lei si tira su e si mette a gambe incrociate e io faccio lo stesso poi lei mi guarda facendo un sorriso no strano e dice:«quindi Hades eh?!» io divento palesemente rossa ma per fortuna il buio della stanza lo compre, so gestire il mio tono così con un area di quella a cui non importa dico:«cosa intendi? Siamo solo conoscimenti di infanzia» Artesia si butta di schiena sul letto e dice:«ma perché hai un problema con la parola amici?» io dico:«non ho nessun problema con la parola amico semplicemente io e Hades non ci siamo visti per secoli e forse eravamo amici adesso non lo so » e lei ride io non capisco ma ci arrivò solo quando lei dice:« qualcosa di più?» io la spingo e dico:«assolutamente no è stupido e imprudente come pochi, fa sempre quel cavolo che gli va e non ascolta mai nessuno, in più penso che prima o poi si farà uccidere» lei ride ancora di più e poi dice:«già conosco qualcuno col carattere simile al suo» io capisco che si sta riferendo a me e la rispondo, ma lei perde l'equilibrio e cade giù dal letto il che mi fa ridere ancora di più. Lei si rialza per prendermi il piede e mi butta sul pavimento con lei e alla fine ci ritroviamo come prima a guardare il soffitto ma sta volta col pavimento freddo e duro sotto. Lei mi dice:« se Hades non è un tuo amico, io lo sono?» io mi alzo e dico:«la verità è che io non so esattamente cosa siano gli amici, ma stai certa che io sono tua alleata e la mia lealtà vale di più di un amicizia» Artesia mi guarda e dice:« mi ricordo della quindicenne che eri un tempo, non parlavi di Lealtà e Sacrificio non parlavi del importanza degli alleati, eri piccola e spaventata e avevi bisogno solo di amicizia e in quel momento io, te, Elli  Thalia e Hera siamo state molto unite per non parlare del bene che volevi a tuo cugino, ma poi non so cosa ti sia successa ma è come se fossi diventata pietra» io la guardo e dico:«il tempo a curato le ferite e sono rimaste solo cicatrici a ricordarmi che le persone portano solo a distruzione, mia madre credeva nelle persone credeva in Dio, credeva nel vostro governo. Ma ma Dio dov'era quando il governo bombardava l'America e quando le persone a cui mia madre aveva tento tutta la vita erano morte. Io non ho mai tenuto a nessuno e sono viva lei a riposto fiducia nelle persone e la sua più grande ferita non è stata la morte per le bombe ma perdere la speranza nelle persone» Artesia mi guarda e dice:«sei sempre così seria, se e vero che il tempo aggiusta le ferite perché dopo secoli noi ci dobbiamo ancora ricordare delle bombe?» io guardo il soffitto e dico solo:«certe cose non si dimenticano»

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