Don't say bye, u make me cry, love is a lie

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Regola numero ottantanove respira profondamente. Regola numero novanta fai del tuo meglio non vuoi deludere nessuno.
Regola numero novantuno sii una persona libera.

Nella calma della macchina mi ritrovai a pensare che ormai le persone non avessero più niente da dire. Viviamo in un mondo con anni di esperienza e le persone, non come noi, vivevano sul mondo per un periodo così breve che sembrava effimero. Le persone non avevano più niente da dire perché al mondo e già presente qualcuno che l'ha detto prima.
Pensai alle mie regole, in fondo erano regole che qualcuno precedentemente ci aveva già insegnato, era un mondo strano che si ripeteva all'infinito senza dare un valore o un senso a nessuno degli ospiti della terra meglio conosciuti come umani.
Nessuno ci ricorderà pensai, forse per anni gli immortali avevano mancato il loro compito, forse il nostro compito era quello di ricordare i morti, quello che avevano combattuto, forse per una nazione o semplicemente nel loro piccolo, ricordare le persone di cui adesso nessuno conosce il nome.
Ma presto saremo mortali anche noi pensai, sarei tornata a scuola pensai e naturalmente con le esperienze che avevo e con gli studi più approfonditi di qualsiasi altro mortale sarei passata a pieni voti senza studiare e avrei preso una borsa di studio in uno dei miglior college, e sarei cresciuta e avrei avuto figli e sarei diventata vecchia, in poco tempo. In un tempo veloce e inutile e sarei morta dopo anni, tanti per l'oro abituati a viverne solo 90 all'incirca e tanti per me che sono vissuta su questa terra da prima di ognuna delle loro nascite. Sarei morta e nessuno avrebbe ricordato il mio nome....
Neanch'io ricordavo il mio nome.
Mi chiamo Nyx,
Ho sedici anni, vivo a Chicago Illinois usa,
Ma sono nata a freedom NH usa
Mia mamma e mio papà sono morti.
Incidente d'auto. Ho frequentato solo scuole a casa, non sono su nessun social,
Thanatos e un mio amico, ninniamo imparentati. Ho i capelli corti perché me li solo tinta troppe volte e alla fine ho scelto di tagliarli, la cicatrice sul braccio emme la sono fatta da piccola, non ne voglio parlare.
A breve sarebbero state quelle le cose che avrei dovuto dire, avrei dovuto diventare una persona che non ero per la seconda volta.
Guardai Elli e mi spostai sui sedili dietro con la disapprovazione di tutti e specialmente di Hades che mi disse:«devi stare seduta» e io scherzando replicai:«perché altrimenti rischiamo di morire» lui mi guardo male ma gli altri si misero a ridere.
Notai che Elli stava tenendo la mano a Thanatos e sussurrando in modo che i due mi sentissero ma gli altri no dissi:«Elli non sei rimasta turbata troppo all'ungo» Thanatos mi diede in colpo sulla spalla e mi butto con la schiena sul sedile mentre Elli sospirava e mi disse:«che c'è?» io iniziai:«stavo pensando...» mi fermai e lei mi continuò a guardare, prosegí:«stavo pensando che presto vivremo solo altri 74 anni circa, come gli umani» Elli mi guardo sembrava di star cercando la risposta nella mia faccia e poi sospirando disse:«tu hai vissuto molteplici volte, certamente sei una spericolata, hai vissuto in diverse situazioni o in diverse situazioni hai potuto dire di essere viva: quando correvo nei vicoli notturni, quando di giorno fermavi i passanti e gli parlavi in lingue diverse fingendoti una turista solo per divertirti, quando andavi hai concerti, quando facevo le tue cazzate. Non è così» io la guardai aveva un tono strano come se stesse girando in torno a un punto ben preciso, non dissi nulla ma annuì e lei continuò:«sai io non ho vissuto tanto come te, ho passato molta della mia vita a preoccuparmi di cose inutili, ma adesso avrò un nuovo in inizio e saranno anche solo 74 anni o giù li ma credimi Nyx, credimi io vivrò» forse aveva ragione, una vita ben spesa ne aveva mille. E in fondo non avevamo sciolte, l'unica scelta che avevamo era come vivere. Lei mi guardo e io la guardai e la macchina prosegui su quella strada con la musica a palla nelle casse, a quel punto tornai sul sedile davanti, Hades mi disse:« fra un po' mi fermo a comprare del cibo, voi state in macchina per non correre rischi» annuì dolcemente per evitare che lui si preoccupasse che potessi uscire dalla macchina e seguirlo.
Accosto nel parcheggio di un ristorante cinese e poi scese dalla macchina:«torno subito» disse a tutti, e poi lo segui un po' con lo sguardo fino a vederlo scomparire all'interno del ristorante.
Passarono pochi minuti prima che una macchina grigia costeggio la nostra, di istinto ci abbassammo tutti, dalla macchina uscì una donna dai lunghi capelli biondi e gli occhi coperti da degli eleganti occhiali da sole, una "innocente" a dire la verità "l'innocente", gli innocenti sono immortali come i sopravvissuti con la differenza che sono stati resi tali di proposito, il che non glia trasformati e basta gli a resi anche brutalmente spietati, l'unica cosa che cercavano era sangue e morte.
Riconobbi subito quella donna, prima delle bombe quando la situazione al governo era complicata e si sapeva già che qualche colpo di stato sarebbe successo quella donna si vedeva spesso, il che era ancora più terrificante, lei era la moglie del presidente. I presidenti nella storia sono cambiati in modo tale da non attirare i sospetti dei cittadini ma dietro hai nuovo governo c'è un gruppo di Supremi, ovvero immortali creati che al momento delle bombe hanno avuto la fortuna di trovarsi al governo. Il capo di quel gruppo e il presidente Walter Keller, e quella è sua moglie.
I due soggetti si mossero verso il ristorante in fretta, non fecero caso alla macchina parcheggiata vicino alla loro, non fecero caso a noi, senti un respiro da parte di tutti quando furono abbastanza lontani dalla macchina ma io non respirai non ancora, nel mio viso si doveva vedere il panico perché Thanatos mi chiese:«cosa succede Nyx?se ne sono andati» io scossi la testa e con l'ultimo filo d'aria c'è mi rimanda in gola sussurrai:«stanno entrando nel ristorante» e senti nuovamente la agitazione di tutti salire.
Non lo toccheranno pensai, fa parte di una organizzazione del governo pensai, è al sicuro pensai.
E lo pensai, l'avevo pensato davvero, fino a quando si senti lo sparo.

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