Capitolo 3

2.5K 73 1
                                    

Io e Reid come ci aveva detto Hotch, dovevamo andare dal medico legale. Guidai io perché Reid non era proprio un'asso alla guida e nel tragitto ci conoscemmo meglio. Scoprii molto su di lui: le sue lauree, il suo QI e molto altro. Scendemmo dall'auto ed entrammo nello studio del medico legale, perché anche se come aveva detto Hotch in questo caso non era morto nessuno, c'erano dei casi simili avvenuti nelle zone circostanti che andavano esaminati per vedere se ci fossero delle caratteristiche in comune.

"Abbiamo trovato questi corpi e sembrano avere a che fare con il vostro caso"ci disse il dottore.
Esaminammo i corpi, sinceramente per me non c'era nulla di simile, anche perché i ragazzi che cercavamo erano ancora vivi.
Ringraziamo e tornammo in centrale.

"Avete scoperto qualcosa?" chiese Hotch
Tutti ci confrontammo e poi iniziammo a presentare il profilo dell' SI

"Chi cerchiamo è un uomo dai 35 ai 50 anni, probabilmente un letterato o insegnate. È probabilmente interessato in modo quasi maniacale  al Decameron e a Boccaccio, sta cercando di imitare qualcosa, ma nella sua versione. È di questa città e ha un grande spazio per tenere rinchiuse le vittime, è furbo e autoritario. Potrebbe essere chiunque per questo dobbiamo muoverci. Per quanto ne sappiamo le vittime dovrebbero essere ancora vive"
Una volta finito di fare il profilo chiamammo Garcia e lei confrontò i dati che le avevamo fornito per trovare il colpevole. Era da qualche ora che stavamo nell'ufficio e riflettavamo, quando ci chiamò Penelope.

"Trovato! Si chiama Jhon Lucky è un letterato di un'importante università, conosceva tutti i ragazzi. Possiede una grande proprietà dove li può tenere tutti rinchiusi."
"Grazie Garcia, ci puoi d..." dissi
"L'indirizzo?! Certo." rispose lei
"Già nei vostri tablet, passo e chiudo!"
-Un po' strana, ma fantastica- pensai sorridendo.

Ci recammo all'indirizzo e nella cantina della casa trovammo i dieci ragazzi costretti a raccontarsi storie e a pregare come nel Decameron. Li liberammo subito, JJ e Derek li portarono al sicuro. Io e Spencer invece rimanemmo a cercare Jhon. Uscimmo nel giardino, il maledetto si era nascosto e da dietro un grosso palo sparò a Reid sulla spalla. Spencer si accasciò a terra del dolore. Jhon mi venne in contro, e mi ritrovai a combattere con lui per disarmarlo (in fondo 5 anni di difesa personale a qualcosa sono serviti), dopo averlo disarmato gli sparai dritto in testa e mi precipitai ad aiutare Spencer, gli misi un panno sulla spalla e feci pressione. Dopodiché chiamai la squadra e un'ambulanza.

L'ambulanza poco dopo lo medicò e io mi sedetti vicino a lui.
"Ciao, come va?" dissi
"Meglio, grazie per quello che hai fatto per me. Grazie al cielo la ferita non è profonda" mi disse un po' sofferente

Il giorno seguente ritornammo a casa, ed io felice ma stanca per il mio primo caso mi buttai immediatamente sul divano...

Io e Te|| Spencer Reid/Criminal MindsWhere stories live. Discover now