Capitolo 37

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Ok, vi farò ridere. Sono tornata a mezzanotte e mezza a casa, all'una ho iniziato a scrivere. Mi addormento senza che me ne accorga ed ora, che mi sono svegliata, sto continuando il capitolo❤😂

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GIULIA'S POV.

Essendo testarda, non gliela feci passare molto bene. Nicolas vuole comportarsi sempre in un modo corretto, peccato per il suo istinto da "eroe della patria" .

Deve saperlo che io me la so cavare benissimo, ed essere incinta non fa altro che rinforzare tutte le mie forze e non l'opposto.

Quante volte l'ho stuzzicato in questi giorni. Mi son divertita.

La mia bocca ha utilizzato termini come: donnicciola, bambinetta ed altri che non ricordo molto bene. A differenza di, incoerente.

Sono cattiva qualche volta, ma solo qualcuna, con Nicolas. Però sono perfettamente consapevole della fortuna che ho nell'avere accanto a me un uomo così.

Questa maternità mi sta rendendo un po' dolce eh.

La vera novità, è d'aver dato ragione a Nicolas. Siamo qui da un po', non mi va di continuare a spendere soldi, più o meno le cose qui vanno bene e forse è giunto il tempo di tornare a casa.

"Secondo te, perché non me lo hanno detto. Prima o poi si sarebbe venuto a sapere. Due persone che hanno la stessa età, sono nate lo stesso anno, mese e giorno. Sono gemelli, su!"
Il mio compagno, forse è rimasto più sorpreso di me.

Onestamente, non mi sono mai realmente soffermata sul perché.
Comunque, non è una mossa sensata.
Assolutamente no!

Sollevai le spalle.

"Io, davvero, non riesco a fare qualche ragionamento con un filo di logica in questo momento"
Dissi affranta.

Adoro buttarmi nell'avventura della piccola Sherlock Holmes, quando ci si può distaccare dalla situazione e pensare come un estraneo e quindi con più lucidità.

Come potevo non sentirmi coinvolta a pieno?

Ad impatto sembrerebbe che un gemello rimase con loro e l'altro lo portarono in un orfanotrofio, in una casa famiglia.

Fino a qui tutto chiaro.
Eppure, continuo ad essere tormentata dalla motivazione di questa loro azione.

Questo lo sapranno solo loro.

Nicolas si è addormentato da poco dato che, stanotte si è sentito poco bene e non è riuscito a chiudere occhio.

Vicino all'hotel si trova un parco stupendo. Mi fa molto piacere sedermi su qualche panchina e guardare gli altri bambini giocare.
Così posso già immaginare il mio di bambino correre felice, cadere a terra, sorridere quando fa lo scivolo, sporcarsi di terra, conoscere i primi amichetti.

"Ciao"
Mi voltai a guardare mio fratello.

Colta alla sprovvista, restai in silenzio. Sono giorni che penso e si parla di lui, ora che è davanti a me, trovo difficile parlarci.

"Siediti"
Picchiettai la mano sulla superficie di legno della panchina.

Fece come gli chiesi.

"Come stai?"
Ottimo, noto che la sta prendendo Isaak l'iniziativa. È eccellente, a mio avviso.

"Bene"
Potrebbe essere una battuta di merda, ma la devo dire. Ce l'ho su un piatto d'argento.

"Sei te quello che ha litigato a bestia col mio ragazzo o sei su modalità dolcezza oggi?"
Colpito e affondato. Non notai un particolare fastidio, solo un po' di rigidità.

"Tranquilla, l'effetto dei farmaci dura un po'. Per adesso la bestia dorme"
Reagisce molto bene al mio scherzo e riesce a tenermi il gioco.

"Noto che stai bene. So che hai una moglie ed è in dolce attesa. Auguri, devi essere molto contento"
Sul suo viso spuntò un sorriso amaro.

"Beh, all'inizio non capivo e forse neanche lo volevo questo bambino. Desideravo la mia vita piena di divertimento e senza limiti, successivamente due persone mi hanno fatto un mazzo così ed ho cambiato decisamente idea"
Mentre parla, no riesco a non pensare se dovrei dirlo del nostro particolare legame.

Magari ci vogliono pensare i nostri genitori?
O c'è un motivo se oggi siamo qui, soli e tranquilli?

Un amore impossibile 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora