Capitolo 66

1.4K 72 8
                                    

I dottori neanche alla vista del superiore riuscirono ad addolcirsi e farmi vedere mio marito per poco.

Se no, avrei anche accettato di sapere le sue condizioni nel dettaglio. Chi lo sa per certo che nessun altro arto o zona del corpo fosse a rischio.

Loro ovviamente si allarmarono al sentire del suo problema alle gambe.

È naturale che sono molto preoccupata, poi non essendo un dottore posso immaginare la qualunque riguardo ciò. E non è rassicurante, rasserenante o qualcosa che auguro.

"Signora, suo marito è sveglio"
Non ascoltai nient'altro, mi bastò per avere il via libera per andare da lui. Corsi in camera sua.

"Amore"
Disse a bassa voce, precedendo quanto fossero minime le sue forze. Agitai le braccia impazienti di sentirlo vicino a me, di fondere i nostri battiti cardiaci e le nostre anime.

Arrivai sul suo letto, piangendo insieme a lui. Mi era mancato, vederlo ora così o vederlo fra non so quanto, non so cosa sia meglio.

Adesso siamo insieme, mi basta.

"Ti amo, sei bellissima, ancor di più quanto ricordassi"
Come una persona innamorata della propria donna che non vedeva da tanto, baciò ogni centimetro della mia bocca e delle mie guance. Per baciare ripetutamente le mie labbra che non aspettavano altro che il suo ritorno per essere nuovamente felici e complete.

"Si può sapere che diamine hai combinato? Giorgio ti aspetta"
Ansimavo, i suoi baci sono stati troppo per me.

Gli accarezzai il viso, liscio, pulito, morbido e bianco come ogni norvegese.

"Ho fatto ciò che credevo giusto e forse è stata una cazzata"
Avevo una quantità pari a tutta la nostra vita insieme per rimproverarlo, ora come ora avevamo altre necessità ben superiori.

"Facciamo tutti cazzate, smettila di dire così. Sei stato molto coraggioso, sono fiera di te e sicuramente lo sarà anche nostro figlio"
Mi distesi accanto a lui, le sue palpebre sono pesanti, le vedo chiudersi e successivamente dopo riaprirsi, anche il suo volto era molto stanco, stringeva la mia mano con molta delicatezza.

"Riposati, hai bisogno di essere forte per la nostra famiglia, noi ci saremo sempre, ma l'eroe qui sei tu"
Gli diedi un ultimo bacio prima che riposasse.

"Si Ingrid, per il momento riposa, era così stanco da non obbiettare una singola parola. I medici dicono di darmi la diagnosi entro due ore, voglio fare ogni accertamento ed essere quanto più precisi possibili"
La sorella di Nicolas era molto più serena così, ne fui felice.

Per poco ascoltai ciò che per me è il suono della mia vita, i lamenti di mio figlio, tra poco mia cognata lo avrebbe fatto addormentare.

Quanto lo stavamo mettendo alla prova, quanto ero inutile, sia con mio marito qui che per mio figlio con gli zii.

Un amore impossibile 4Where stories live. Discover now