Capitolo 42

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Vanessa è molto simpatica, se non fosse per quelle smorfie che le appaiono sul viso.

"Ma, sei sicura che va tutto bene?"
Le domandai, per la terza volta in poco tempo. Sono abbastanza preoccupata per lei e per il bambino. Inoltre il comportamento di Isaak mi fa pensare che sia successo qualcosa, che lui lo sappia, giustamente. Però non ce lo vogliono dire.

All'inizio mi feci da parte pensando che fosse una cosa di poco conto, poi la vidi sempre più sofferente e la cosa iniziò a non quadrarmi.

"Famiglia siamo tornati"
Disse con un tono particolarmente allegro Isaak.

Senza riflettere, mi diressi verso di lui, ignorai Nicolas che mi guardò incredulo alla mia sicurezza.

"Si può sapere cos'ha Vanessa? Ha qualcosa, sta male"
Comunicai a mio fratello che si aspettava altro dal vedermi così furiosa.

Si precipitò verso la compagna, si abbasso, piegando le gambe e reggendosi su di esse.

Gli chiese qualcosa in tedesco, dato che lei con me comunicò unicamente in Inglese.

Nicolas mi strinse il fianco per avvicinarmi a se. Ricambiai quel dolce gesto. Nonostante ho solamente voglia di mangiare e questo cibo sembra non venire mai.

"La porto in ospedale"
Stavamo attendendo silenziosi, cosa non andasse e sentire Isaak con voce ferma e dura, quella sentenza, mi sembrò affrettato e corretto alla stessa maniera.

"Perché?"
Gli chiesi, già che c'ero. Magari potevo fare una mano.

"Da ieri ha dei dolori, ma non ne vuole sapere di farsi controllare"
Ci spiegò in maniera affranta e triste.

"Sicuro che non vuoi una mano?"
Mi avvicinai e lo guardai dritta negl'occhi.

"Si, tranquilla. All'ospedale avrà tutto l'aiuto di cui necessita"
Annuì, una volta che convinse anche me, ci salutò.

Mi dimenticai di dirgli una cosa.
Tornai indietro, aprì la porta di casa e gli urlai.

"Facci sapere!"
Credo che maniere più italiane di così non esistano.

I due sposi si girarono, Isaak teneva sua moglie per un fianco, onde evitare sforzi e prima che possa cadere.

"Certo"
La risposta di mio fratello, non tardò e se ne andò agitando in aria la mano.

Rientrai, andando subito ad abbracciare il mio ragazzo.
Se mai dovessi perdere il bambino, non saprei come andare avanti.

Un amore impossibile 4Where stories live. Discover now