16.

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-Dove sei stata questa notte?-

Qui alla Tana non c'è mai stata tanta privacy, o almeno quella che basta per farti i fatti tuoi almeno per cinque minuti, e a me è sempre andata bene così.

Ma lei da dove sbuca?

-Domi... Ho lasciato la festa verso le dieci. Ero troppo stanca. E domani devo tornare in ospedale.-

Mi guarda scettica.

-Che c'è?!- sbotto.

-Anche Scorpius è sparito, più o meno per quell'ora.-

Mi alzo dal letto. La mia ventiquattrore ha un non so ché di interessante in questo momento.

-E questo che c'entra con la sottoscritta?-

-Rose. Non mentirmi. Non lo sai fare. E tanto meno con me.-

Si mette le mani sui fianchi, battendo il piede per terra istericamente.

Che palle.

-Okay. Chiudi quella porta, però.-

Fa come le dico, poi torna a guardarmi.

-Beh. Abbiamo parlato. Poi siamo saliti qui. Poi abbiamo parlato ancora. Ma in un altro modo.-

Strabuzza gli occhi e rimane a bocca aperta.

-Cosa?!-

-Quello che ho detto Domi.-

Comincia a fare avanti e indietro per tutta la stanza.

Poi mi guarda e ride.

-Cosa c'è da ridere adesso?- dico alzando gli occhi al cielo.

-Tu lo ami ancora.-

Non è una domanda.

Ed io la devo smettere di essere un libro aperto.

-Adesso basta. Piuttosto....- dico io -Dove siete andati tu e Jamie l'altro giorno, quando io e Malfoy siamo andati a Primrose?-

Diventa bianca come un cencio.

-Neanche tu puoi mentirmi...- le dico, avvicinandomi.

Le poggio una mano sul ventre.

-Quante settimane?- chiedo.

-Come... Come lo sai?- dice, sconvolta.

La faccio sedere sul letto.

-Sono un medico. Il mio istinto non sbaglia mai.-

Si copre il volto con le mani, e si lascia sfuggire un singhiozzo.

-Hei..-

Le passo un braccio attorno alle spalle.

-Avresti potuto consultare me...- le dico dolcemente -Sai che io sono sempre dalla tua parte.-

Ormai piange a dirotto.

-Io... Noi... Oh Rose! Io non so che cosa fare. James vuole tenerlo. Dice che non gli importa di ciò che diranno, che noi saremo più forti di loro. Ma io me la sto facendo sotto.-

-Domi... Mi dispiace tanto... Ma forse è meglio così. Non potevate continuare a nascondervi per sempre come ladri. Forse questo bambino è arrivato nel momento giusto.-

Mi inginocchio di fronte a lei, prendendole le mani.

-Adesso asciugati queste lacrime, che non fanno bene né a te, né al bambino. E andiamo a salutare Albus.-

Annuisce come una bambina. Poi mi segue.








Albus sembra l'uomo più felice della terra,  e Jane cammina a trenta centimetri dal pavimento.

It's... ComplicatedWhere stories live. Discover now