Capitolo 22

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Taehyung's pov

"Oh no! Non abbiamo gli alcolici!" Sentiamo Jungkook gridare, da dentro casa. Tutti ridiamo.
"Possiamo andare a comprarli io e Jimin" urlo, in risposta.
Jimin si alza dalla sedia e mi raggiunge.
Andiamo dentro casa.

"Mi serve la macchina Jungkook" dico, aprendo la mano e facendogli segno di darmele.
"Non hai capito niente. Non hai ancora la patente, andate a piedi" protesta, guardandomi male.
"Ma dai Jungkook. A piedi ci metteremo un'eternità. E poi sai che so guidare benissimo" lo imploro, congiungendo le mani e facendo il labbruccio.
Jimin, dietro di me ride.

Jungkook sospira. "D'accordo. Ma prendi quella di papà, non voglio che succeda qualcosa ad una delle mie macchine". Adesso è il mio turno, di guardarlo male.
"Grazie della fiducia" sputo e lui sorride, dandomi le chiavi della macchina, insieme alla sua carta di credito.
Li lascio un frettoloso bacio a stampo, poi trascino Jimin fino al garage.

"Porca puttana". Jimin fa un fischio, guardando le molteplici macchine lussuose.
Io rido e lo tiro per un braccio "andiamo. Non ti lascerò tutto il giorno ad ammirarle".
Ci dirigiamo verso la Mercedes di Bae.
Spingo il pulsante sulla chiave, e la sicura si sblocca.
Metto in moto e aspetto che Jimin si sistemi in macchina.
Mentre guido verso il supermercato, lo sguardo mi cade più volte sulla sua fasciatura.

Quando è arrivato, tutti l'abbiamo notata velocemente. Con altrettanta rapidità, abbiamo capito cosa fosse successo e l'abbiamo confortato. Senza però monopolizzarlo troppo.

"Lascia qui, lascia qui" mi urla Jimin, mentre cambio continuamente canzone allo stereo.
Io sorrido, riconoscendo la nostra canzone.

Cantiamo a squarciagola, finché non arriviamo a destinazione.
Siamo purtroppo costretti a scendere.
Quando entriamo nell'edificio, l'aria condizionata mi colpisce come un violento schiaffo. Quanto odio l'estate. 

Jimin, vedendo la corsia delle caramelle e dei dolci, corre verso di essa.
Afferra una confezione di orsetti gommosi e me la sventola davanti agli occhi.
"Tae, prendiamo questi. Ti prego. Voglio questi, voglio questi" mi supplica, saltellando.
Io sorrido e annuisco. Subito lui mette le caramelle nel carrello.
Saltiamo tutte le altre corsie, fermandoci sono in quella degli alcolici.

"Allora... prediamo questo, questo e questo" dice Jimin, afferrando una bottiglia di vodka, e due di liquori. Soju, per la precisione.
Mette pure quelle nel carrello.
"Anche queste. Piacciono a Jungkook" prendo diverse bottiglie di birra.

"Ahh! Questo Jungkook. Credo proprio che tu te ne stia innamorando. Mi domando solo perché ancora non vi mettiate insieme" sospira, guardandomi con un sorrisetto.
"Forse hai ragione. Ma non ci metteremo insieme tanto presto. Insomma, non abbiamo ancora avuto un appuntamento" spiego e lui mi guarda dubbioso.

Continuiamo la nostra spesa. Jimin corre, con il carrello tra le mani, nel reparto patatine. Lo perdo una volta che gira l'angolo.
Ogni volta che faccio la spesa con lui, mi sembra di avere affianco un bimbo di cinque anni.
Quando finalmente lo raggiungo, ha già riempito il carrello di schifezze.
Le bottiglie sono scomparse, coperte da grandi pacchetti di patatine, di ogni tipo.

Lo guardo male "non ti sembra di esagerare. Dovevamo comprare solo l'alcool. Adesso la spesa verrà a costare il doppio". Lui mi guarda esterrefatto.
"Sul serio Taehyung? Sai benissimo che non posso dire di no alle patatine. Poi che ti frega, paga Jungkook. Di certo a lui i soldi non mancano" rido.
A volte le cose che dice, sono davvero assurde.

Quando arriviamo alla cassa, e la spesa scorre sotto i miei occhi, vedo almeno altri cinque pacchi di caramelle e una decina di cioccolate. Come ha fatto Jimin a mettere tutto questo nel carrello? Senza che me ne accorgessi, per lo più.
Vedo che la cassiera continua a lanciare occhiate fugaci a Jimin.
Lui, troppo occupato a divorare i suoi orsetti, facendo un rumore tremendo con i denti, non se n'è accorto minimamente.

Paradise ~KookV~Where stories live. Discover now