"DIAZ"

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-In un'altra dimensione-

Narrazione affidata a Toffee

"Quel piccolo karateka! È sempre in mezzo anche se non è nemmeno sua amica!"sbuffo.
"Luna di sangue" sussurra Buff Frog bevendo il suo Milkshake.
Ho alterato anche i suoi ricordi.
"Cosa?"
"Nulla, padrone" risponde.
"Dobbiamo trovare il modo di trovare quella principessina! Voglio che passi ciò che ho passato io! Dovessi morire per farlo!"esclamo ottenendo lo sguardo di tutti i presenti.

"Voglio che andiate sulla terra e che scopriate qualcosa riguardo Star Butterfly: chi sono i suoi possibili alleati e le sue paure. Informazioni che, ahimè, non mi è stato possibile ricavare. Dovete andarci oggi stesso"

-Sulla terra-
Narrazione affidata a Star

"Oh my! Feels just like I don't try.
Looks so good I might die
All I know is everybody loves me"
La canzone "Everybody loves me" degli One Republic, una band di terrestri, risuona nella mia stanza.
Ciò significa che sono le 7:30 e devo alzarmi se voglio arrivare a scuola in orario.
Mi vesto velocemente e corro a fare colazione.
L'atmosfera in cucina è molto tesa: Marco non parla con i suoi genitori e viceversa.

"Quindi...che farete oggi?" Tento di rompere il ghiaccio
"Andremo entrambi a lavorare" risponde felice il signor Diaz per la moglie che intento sta cucinando.
"Ah...che lavoro fate voi terrestri?" Chiedo curiosa.
"Ci sono vari tipi di lavoro sulla terra. Ad esempio Angie fa l'insegnante di poesie e io sono un artista. Tu che vorresti fare da grande, Star?"

Questa risposta ha trovato risposta alla mia nascita, purtroppo. Sono destinata a diventare una regina e non ci sono vie di scampo per questo, ma non voglio far preoccupare i Diaz quindi mi limito a rispondere:"non lo so ancora".

"Sarà meglio che andiate se non volete fare tardi!" Dice la signora Diaz indicandoci l'orologio che segna le 7:55

Mi alzo di scatto, afferro lo zaino ed esco dalla porta in tutta fretta, probabilmente lasciando i Diaz completamente interdetti, quindi busso alla porta e aspetto che mi aprano.

"Scusate, buona giornata signori Diaz" dico schioccando a entrambi un bacio sulla guancia. Questi ultimi mi lanciano Marco contro.
"Andate!" E ci chiudono la porta alle spalle.
È un'abitudine dei terresti cacciare i più giovani dalla porta?
Controllo l'orologio. 7:58.
"Ahhhhhh" inizio a correre tornado Marco per un braccio. Quest'ultimo, a differenza di ciò che mi aspettavo, non proferisce parola.
Sono le 8:05 e, con non so quale magia (sicuramente non la mia), siamo arrivati a scuola.
Cammino fino alla classe con Marco più silenzioso che mai e proprio quando sto' per entrare, questo cambia strada invece di entrare in classe.

"Dove stai andando, Diaz?" Chiedo
"Non ti riguarda, Butterfly" risponde
"Invece mi riguarda. Perchè prendi in giro i tuoi genitori in questo modo?"
"Te lo ripeto: Non. Ti. Riguarda"
"Smettila. Di. Dire. Che. Non. Mi. Riguarda."
"Possiamo. Smettere. Di. Parlare. Così?"
"Hai. Iniziato. Tu. Diaz." E scoppiamo a ridere per poi coprirci la bocca con le mani, come se fosse qualcosa di proibito.
Dopo attimi di silenzio decido di proferire parola.
"Perchè pretendi di odiarmi? Che ti ho fatto di male? Perchè non puoi essere mio amico?"
Questa domanda mette Marco in difficoltà, resta a guardarmi in silenzio con gli occhi che gridano.

"Capisco, non c'è una ragione. A dopo, Marco" dico per poi entrare in classe e passare altre noiose ore di scuola.

Narrazione affidata a (al momento dumbass) Marco

Il fatto è che non vorrei odiarla e non so nemmeno perchè lo faccio, è come se mi venisse naturale ignorarla e risponderle male.
Da quando è arrivata qui, anche se in poco tempo e in modo poco drastico, ha aggiunto un po' di colore a ogni cosa.
Il bello è che non ha fatto assolutamente niente, eppure ha fatto così tanto.
Dal tradimento di Jackie nessuno ha mai solo provato ad essere mio amico, mi hanno evitato tutti, come se la colpa fosse mia.
Forse lo è davvero, forse è colpa mia se è andata via, se si è trasferita, se non voleva più vedere nessuno dei suoi vecchi amici perché le ricordavano me, se è morta.

Perché è così difficile?
Invece di migliorare le cose ho iniziato a frequentare Clark e Janna, che non si possono certo chiamare santi, dato che con loro ho iniziato a fumare e ad uscire di notte fonda per infiltrarci a qualche festa. Almeno mi tengono compagnia. In qualche modo.
Apro le porte della palestra e svolto verso gli spogliatoi maschili; è sempre lì che ci ritroviamo a fumare.

"Salve Diaz, svegliato tardi sta' mattina?"domanda Clark tra un tiro e un altro.
"'Giorno anche a te, Clay"
"Il buongiorno si vede dal mattino, giusto? Che hai?" Chiede Janna, con un'insolita cortesia.
"Niente, sono solo un po' stanco, Jan; sono due notti che non chiudo occhio"
"Capito" non fa altre domande.
Sanno benissimo che quando non dormo è per un'unica ragione: Jackie.
Anche se non ho mai raccontato loro di lei, hanno sempre rispettato il mio desiderio di non parlarne e hanno sempre cercato- sebbene a modo loro- di tirarmi sù il morale.
Non sono davvero cattivi, è solo una maschera che portano perchè nessuno si interessa di loro.
La madre di Clark non è una donna fedele e, purtroppo, la sua famiglia è finita allo sbando con il risultato di due genitori che non si preoccupano minimamente per il figlio.
La storia di Janna, invece, è molto più complicata di così: la sua famiglia era molto unita, ma la madre di Janna morì per un infarto quando lei aveva solo otto anni. Fu pianta molto dalla sua famiglia, ma anche dagli altri abitanti della città, era una donna di buon cuore.
Il padre si risposò anni dopo per ridare alla figlia la madre che aveva perso, ma la donna era mentalmente instabile e, dopo una brutta litigata con il marito, lo ammazzó con un coltello, proprio davanti agli occhi della piccola Janna che si era nascosta sotto al letto.
Da lì in poi Janna si ritrovò da uno psicologo a un altro e smise di usare i coltelli.
Rimase sola, in balia dei servizi sociali.

"Vuoi un tiro?" Chiede Clark.
"Sì, per favore" rispondo afferrando la sigaretta.

I hate you ||StarcoWhere stories live. Discover now