Forty Three

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Tutte le sensazioni si prosciugano nel mio corpo, mentre rimango completamente intontita.

Faccio cadere la mia forchetta, il metallo tintinna contro il piatto di porcellana. La mia gola è secca e mi sento come se fossi stata appena schiaffeggiata.

“Cosa?” soffoco.

“Ultimamente abbiamo litigato spesso,” mia madre dice lievemente. “Pensiamo di non essere giusti l’uno per l’altra. Non più, almeno.”

“Come potete fare questo?” chiedo. “Da quando lo sapete?”

“Circa…” mio padre sospira. “Un mese e mezzo.”

“E non pensate che avreste dovuto chiamarmi e farmelo sapere?” chiedo con voce stridula.

“Stavamo per farlo, Rosie, te lo giuro, ma io…”

“Questa è la ragione per quale volevate che venissi a New York questo fine settimana, vero? Così avreste potuto dirmelo?”

I miei genitori evitano il mio sguardo.

“Questo è incredibile!” grido. “Avete fatto tutto questo dietro alle mie spalle!”

“Fa male, non è vero?” Gli occhi di Elizabeth sono meschini.

Il mio sangue diventa freddo. “Io non…”

Elizabeth mi deride, alzando gli occhi al cielo. Si alza dal tavolo e pulisce il suo piatto, sparendo nella cucina.

“Non posso crederci.” Farfuglio, lanciando il mio fazzoletto sul tavolo e alzandomi.

“Dove stai andando?” mia madre mi chiede quando mi volto per andare via.

“Nella mia stanza, e chiuderò la porta chiave!” le gridò. Mi sento come un’adolescente di nuovo, non una donna di ventitré anni. Sento di avere il diritto di comportarmi in questo modo, comunque. Come hanno potuto i miei genitori fare ciò?

Sbatto la porta della mia vecchia stanza e faccio correre una mano tra i miei capelli. Questo è ingiusto, ecco cos’è. Completamente e assolutamente ingiusto.

Affondo sul mio letto, respirando il familiare odore del piumino. Improvvisamente scorgo la mia mano.

Il numero di Harry è ancora sul mio palmo, ordinatamente scritto con una penna blu.

Senza pensare, afferro il mio cellulare e digito il suo numero.

Lui risponde al secondo squillo.

“Pronto?”

“Ciao, sono Rose.” La mia voce esce fuori sforzata.

“Rosalie.” Dice. “Sembri sconvolta.”

Ignoro l’uso del mio nome completo. “Io…” sospiro. “I miei genitori stanno divorziando.”

C’è una pausa, mi immagino Harry alzare un sopracciglio per lo shock. “Divorziando?”

“Sì.” Dico. “E lo sanno da un intero messe e non me l’hanno detto. Questo è il motivo per cui mi hanno invitata a casa, comunque.” La mia voce si incrina verso la fine e stringo gli occhi.

“Rose.” La voce roca di Harry si trasmette attraverso l’alto parlante e mi calma un po’.

“Mi fa incazzare, capisci?” dico, calde lacrime incominciano a correre lungo il mio viso. “Poi Elizabeth…” scuoto la testa.

Harry ascolta pazientemente. In questo momento, sono così grata di essere sua amica e che non ci odiamo più come abbiamo fatto quando ci siamo incontrati la prima volta.

“Quando…” Harry si schiarisce la gola. “Quando mia madre è morta, non l’ho saputo per sei giorni.”

Sto in silenzio, il mio cuore accelera. Ci sono stati pochi casi in cui Harry ha parlato del suo passato, e la mia sete di informazioni mi zittisce immediatamente.

Harry fa una pausa prima di continuare. “Ero a pezzi.” Dice lievemente. “Non ho mangiato per giorni, per non parlare del dormire.”

Un nodo mi sale in gola. “Harry,” respiro. “Io…”

“Va bene così.” Dice. “Sono passati quattro anni.” Tira su con il naso leggermente. “Il punto è che lo supererai, andrai avanti.”  

“Perché non l’hai saputo per sei giorni?” mi azzardo a chiedere.

Harry rimane in silenzio così a lungo che penso che possa aver riattaccato. Alla fine risponde. “Mia sorella.”

Riesco a tenere la bocca chiusa e non chiedergli altro. “Oh.” Dico semplicemente.

“Già.”

Il silenzio scende tra di noi di nuovo, e prendo in considerazione l’idea di salutare Harry. Ma non riesco a farlo, voglio parlare con lui il più a lungo possibile.

“Non immaginerai mai chi era seduto di fianco a me in aereo.”

Per le due ore successive, io e Harry parliamo al telefono. In alcuni punti litighiamo, in altri ridiamo solo al cellulare, ma l’argomento dei miei genitori e di sua madre riescono a stare nascosti. Quando alla fine riattacchiamo, mi sento più leggera, e non riesco a capirne il motivo. Ma non mi importa.

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Buona giornate a tutte le mie dolcissime lettrici, come state? Spero che vi stiate godendo questi mesi di vacanza ;) Io cerco di rendere ancora migliori le vostre giornate aggiornando ogni giorno. In queste due settimane non farò doppi aggiornamenti, ma nelle prossime è possibile che ne faccia alcuni, quindi tenetevi pronte ;) 

Vi voglio molto bene e non vi ripeterò mai abbastanza quanto siate meravigliose e quanto mi rendiate felice. Grazie per tutto ciò che fate per me. 

Se volete passate a leggere 'Phantom', l'altra mia traduzione della stessa autrice di 'Hidden' e votate in molte questo capitolo, riempendolo anche di molti commenti. <3

- Naka. :)

Hidden (italian translation)Where stories live. Discover now