Sixty Eight

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Il resto del settimana è passato troppo in fretta per i miei gusti ed è già Sabato.

Altrimenti noto come il giorno della grande festa.

Ho a mala pena dormito ieri notte e dal modo in cui Harry ha continuato ad agitarsi e girare di fianco a me, posso dire che nemmeno lui è riuscito a dormire. Sono solo le sette del mattino passate ed io sono sveglia, gli occhi fissi sul soffitto.

Tante cose potrebbero andare per il verso sbagliato stasera e c’è così tanto in gioco. Abbiamo riguardato più volte il piano in questi ultimi giorni e sembra che dovrebbe andare tutto bene, ma i miei incubi continuano a salire in superficie nella mia mente.

Harry è sdraiato su un fianco vicino a me, rivolgendomi la schiena. Guardo le sue spalle alzarsi e scendere mentre respira costantemente, i suoi pesanti sospiri sono l’unico suono nella stanza.

Respira, mi dice la mia mente. Tutto filerà liscio come l’olio e tu sarai fuori da questo caos entro domani.

Harry si muove, sdraiandosi sulla schiena e voltando la testa verso di me per guardarmi.

“Sei sveglia anche tu, hmm?”

Annuisco, sospirando.

“Quanto sei riuscita a dormire?”

“Non molto.”

“Proprio come me.”

Mi giro su un fianco per essergli di fronte. “Che cosa pensi dei miei incubi?” gli chiedo.

Harry rimane in silenzio per un minuto mentre pensa. “Penso che mi spaventino a morte.” Dice alla fine. “Ma sono solo degli incubi, parte del tuo subconscio. Non pensarci molto.”

Annuisco, appoggiando la testa sulla sua spalla. Il suo braccio avvolge la mia vita e mi bacia la fronte.

Sentiamo un leggero bussare alla porta della camera da letto ed entrambi ci tiriamo su a sedere, mentre Gemma entra.

“Buongiorno, Gemma.” La saluto, sorridendo.

“Giorno.” Mi risponde gentilmente. Sposta il peso da un piede all’altro. “Se non ho capito male andrete ad una festa stasera?”

“Sì, allora?” Harry chiede.

“Siete in pericolo?”

“No.” Harry risponde immediatamente.

“Va bene, ora ditemi la verità.” Gemma e Harry sono così simili, non credono a nessuna stronzata e questo è ben apparente ora, mentre si fissano l’un l’altra.

“Che cosa importa?” Harry dice alla fine.

“Sono cintura nera di taekwondo, potrei essere in grado di aiutarvi.” Gemma fa un sorrisetto.

“Che diamine? Quando sei diventata cintura nera?”

“Quando ero in Korea. Pensavo che avrei dovuto imparare a difendermi.”

Guardo Harry con le sopracciglia aggrottate. “Potremo aver bisogno di aiuto nel dare dei calci in culo.”

“Gemma non è capace di tirare dei calci in culo, peserà sì e no 45 Kg.” Alza gli occhi al cielo.

“Vuoi che te lo dimostri, Harry? Perché sarei contenta di tirarti qualche calcio in culo.” Gemma dice.

“Ti prego, fallo.” Dico.

Harry mi lancia un’occhiataccia e io sogghigno.

“Bene.” Borbotta. “Puoi venire con noi.”

Hidden (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora