Chapter twelve -" Pain "-

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Consiglio l'ascolto di questo brano per facilitare l'immedesimazione del testo scritto.






Point of view of Davis

-"Cazzo"- mi presi la testa fra le mani.
Che cosa ho fatto?

Dio si diverte a complicarmi l'esistenza. Ho sbagliato, ma ho troppa paura ad espormi per ciò che sono realmente.

Mi accasciai a terra concedendomi un minuto per ripensare a tutte le volte che avrei dovuto urlare cosa sentivo, ma sono stato zitto. Avevo paura di non essere capito. Il mio passato continua a torturami.

Ci sono momenti che possono essere paragonati al rum e alla pera. Momenti forti che ti lasciano l'amaro in bocca e altri talmente belli da farti dimenticare quel retrogusto sgradevole.

Avrei potuto rivelare ciò che ero qualche anno fa, se solo avessi saputo usare la voce.

Le mani tremavano mentre cercavo di afferrare il telefonino.

-"Amore, Shane è con te vero? Voleva farti una sorpresa"- la sua risata mi spezzò.

-"Iaan"- balbettai.
-" Che cos'è successo?"-

Silenzio.

-"Davis mi stai facendo preoccupare"-
-"Ho perso il controllo"-
-"Non è possibile. Non di nuovo"-
-"Scusa io - "-
-"Aspettami, ti vengo a prendere"-

Point of view of Shane

Mi chiedevo come aveva fatto a dimenticare così velocemente tutto quello che c'è stato tra noi.

Ero in lacrime. Com'è possibile che tanto amore sia sparito così, nel nulla?

-"Ti ama, tornerà"- aveva detto Xavier.
-"Chi si pente torna, chi ama resta"- avevo risposto tra i singhiozzi.

Varcata la soglia di quella casa, calde lacrime avevano cominciato a rigare il viso. Non ho mai pianto per amore. Il dolore che si prova è inspiegabile. È come se mille aghi fossero stati inseriti a forza sulla tua pelle, anzi peggio, sul tuo cuore.

Mi ero seduto sul divano. Il più grande mi passò una coperta di lana che avvolsi attorno al mio copro ghiacciato. Avevo tanto freddo.

-"Ti preparo un tè. D'accordo?"-
-"Grazie"-

Sarò pure masochista, ma afferrai il cellulare osservando le foto che avevo fatto qualche giorno prima. Sorrideva e mi guardava.

Era la mia certezza, magari si è stancato.
Passavo il pollice sullo schermo scorrendo le fotografie.

Iniziai a ridere tra le lacrime.
Quella foto era la mia preferita.

Ricordo il giorno in cui l'abbiamo scattata.
Era il sette gennaio. Avevamo deciso di pranzare in spiaggia tutti e tre assieme. Iaan aveva preparato dei panini con la lattuga e il pomodoro. Davis aveva fatto una smorfia bellissima. Odiava la lattuga.

-"Perché con la verdura?"- aveva sbuffato.

-"Così impari a mangiare sano e non solo cibo surgelato"-

Gli aveva mostrato il dito medio ed io ero scoppiato a ridere.

-"Non ridere."-

Mi aveva attirato per i fianchi posizionandomi sopra le sue gambe. Aveva iniziato a baciarmi il collo poi a mordicchiarlo facendomi il solletico. Più mi dimenavo più i suoi denti affondavano nella mia pelle. Iaan aveva preso il telefonino e dopo essersi avvicinato a noi aveva posato le labbra sulle mia guancia paffutta per le risate, mentre la tortura dell'altro continuava. Avevo visto un bagliore provenire dalla fotocamera.

Excuse Me While I Kiss The Sky ◆ Tematica Omosessuale ◆Where stories live. Discover now