Chapter twenty four -" Dad where were you? "-

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Point of view of Xavier

-"Rispondi. Rispondi!"- la macchina sfrecciava per le vie più luminose della città.
Andy sarebbe partito tra qualche minuto.
Scesi dall'auto non chiudendo nemmeno la portiera.

Iniziai a correre per poter raggiungere la postazione aerea.
Le persone mi osservavano. Alcune sgarbatamente altre tristemente.
Spingevo chiedendo scusa.

Il gate per l'imbarco era chiuso.
-"No, no ti prego"-

-"Signore non può passare per di qua. L'aereo sta decollando"-
-"Devo salire la prego"-
-"Mi dispiace. Il prossimo aereo sarà qui tra qualche ora"-
-"Non capisce. Devo prendere questo!"-
-"Non mi faccia chiamare la sicurezza"-

Perchè sono stato così vigliacco?
La paura l'abbracciano tutti.
La paura di doverlo lasciare andare mi ha sopraffatto.
La vigliaccheria però non si capisce.
Sarei dovuto essere lì. Al momento della sua partenza. Rassicurarlo. Digli che tutto sarebbe andato bene.

Sono stato un bastardo. Un bugiardo. L'ho fatto star male.
Ci sono persone che fanno una fatica immensa ad amare.
Non sanno da dove iniziare e se si imbattono in qualcosa di grande, difficilmente la sanno gestire. Non sono stato abbastanza coraggioso da restare.
Presi tra le mani i capelli tirandoli leggermente.

Mi avviai al bagno quando vidi l'aereo alzarsi al cielo.
Mi lasciai cadere a terra sulle piastrelle freddo. Strinsi le gambe al petto cercando in qualche modo di placare il bruciore che sentivo ai polmoni.

Qualcosa di caldo ed umido scivolò sulla mia guancia.
Non avevo mai pianto. Nemmeno quando avevo visto mio fratello con la lametta in mano.

Non so quanto tempo era passato, ma decisi di alzarmi tornando alla macchina. Ormai era troppo tardi.

Sentivo le forze abbandonarmi pian piano. Presto sarei crollato.
-"Davis"- sussurrai

Era appoggiato all'auto.
Allargò le braccia.
-"Vieni qui"-
Mi strinsi a lui con quanto più forza potessi.

-"L'ho perso"-
-"L'ho perso"-

Continuai a sussurrare con voce rotta.
Posò un bacio sulla mia fronte.

-"Andiamo che inizia a fare freddo"-

Risucii solo ad annuire.
Una volta in macchina accese il riscaldamento.
-"Con cosa sei venuto?"-
-"Con l'autobus"-
-"Xavier che ne pensi se tra una settimana andiamo in Europa?"-

Spalancai gli occhi.
-"Cosa?"-
-"Hai capito. Ho comprato i biglietti per me ed i ragazzi. Vuoi accompagnarci?"-
-"Non lo so. Io- "-
-"Andremo a Parigi"-

Il silenzio regnò per alcuni minuti.
-"Va bene"-

Non lo avrei lasciato andare. Non più. Avrei lottato con le unghie ed i denti per riprendermelo.








Point of view of Shane

-"L'indirizzo dovrebbe essere giusto"-
-"Vuoi che ti accompagni?"-
-"Devo farlo da solo. Solo aspettami qui"-

Baciai Iaan sulle labbra prima di avvicinarmi al piccolo cancello.

Una villetta a schiera si estendeva davanti ai miei occhi.
Presi un respiro profondo. Lo stomaco però si strinse su sé stesso provocandomi un dolore allucinante. Chiusi brevemente gli occhi.

Alzai la mano posando l'indice sul campanello.

La porta venne aperta da un ragazzo che non superava i ventotto anni. I capelli biondi circondavano un viso dolce e sottile. La barba appena accennata. Due occhi profondi color mogano.

Excuse Me While I Kiss The Sky ◆ Tematica Omosessuale ◆Where stories live. Discover now