Capitolo 18

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Chiamavo Niall, ma mi ignorava.

Gli inviavo i messaggi, ma non rispondeva.

Non riuscivo più a contattarlo dall’ultima volta che mi aveva detto che non ce la faceva a parlarmi. Ero seriamente preoccupata per lui, non sapevo dov’era e il fatto che non mi rispondeva aggravava la situazione.

Tentai comunque di richiamarlo. Harry stava dormendo e ultimamente avevamo passato molto tempo insieme, soprattutto era venuto a casa mia quando mio padre non c’era.

Presi il cellulare e digitai il suo numero che ormai conoscevo a memoria, aspettando che partissero gli squilli. “Uno, due, tre..”, iniziai a contare, “Quattro, cinque..”

“Pronto?”

Il mio cuore si fermò. Niall mi aveva risposto, la sua voce mezza addormentata mi faceva capire solo che l’avevo appena svegliato e che probabilmente non si era reso conto che ero stata io a chiamarlo.

“Niall ti prego, non chiudere il telefono.”, risposi immediatamente.

Lo sentii sospirare, fece dei movimenti probabilmente per mettersi seduto, lo sentii mentre scostava le coperte. “Che c’è Ross?”, chiese distaccato.

“Torna Niall. Non credere alle parole di Harry, torna da me.”, risposi con voce pregante, cercando di cacciare indietro le lacrime.

“Tu stai bene?”, chiese improvvisamente, non badando alla mia preghiera.

Scossi la testa, stupita dalla domanda. “Sinceramente sto uno schifo.”, risposi alzando la manica del braccio destro e guardando furtivamente le ferite profonde.

“Harry non ti fa del male, vero?”, continuò a chiedere con voce spezzata.

Sgranai gli occhi. Harry non avrebbe mai potuto farmi del male, era ormai ossessionato da me. “Non potrebbe.”, risposi con la voce che mi tremava.

“Se stai bene con lui, io non ti servo.”, replicò schiarendosi la voce rotta.

“Sto bene con te Niall! Dannazione, vuoi ascoltarmi? Vorrei capire perché non ti fidi di me! Se non ti fidi di me allora vuol dire che non sei veramente innamorato di me, ti stai incazzando per una cosa non vera e io sono stanca di ripetertelo.”, urlai quasi facendo scorrere l’adrenalina nelle mie vene. Ero stanca, veramente stanca.

Ci fu un lungo silenzio mentre Niall sospirava in continuazione. “Io sono innamorato di te!”, urlò dall’altra parte del telefono, facendomi sobbalzare.

“E allora fidati! Beh, se non ti fidi e preferisci ascoltare quello che ti ha detto Harry in un momento di rabbia, fa’ come vuoi.”, replicai arrabbiata.

“Ross?”, chiamò il mio nome con voce agitata.

“Credevo veramente che fossi diverso.”, dissi con già le lacrime che mi rigavano le guance e la voce presa da un singhiozzo.

“Ross, non chiudere. Ti prego.”, disse lui in preda al panico.

Niall aveva tirato fin troppo la corda e questa cosa mi aveva dato sui nervi. Quando sei innamorato di una persona per davvero ti fidi di lei e non ti allontani come aveva fatto lui. Mi aveva deluso e io non avevo più niente di cui scusarmi.

Chiusi il telefono, lasciandolo cadere a terra, accasciandomi ai piedi del letto, piangendo tra le mie gambe, un pianto veramente incontrollato.

Sentii delle mani calde ormai familiari circondarmi le ginocchia, accovacciandosi addosso a me, per poi avvolgermi tra le sue braccia. Affondai la testa sul suo petto, bagnandogli la maglietta mentre mi accarezzava i capelli e mi sussurrava che era tutto okay.

Wrong || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora