Capitolo 31

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I can’t image being anywhere else, I can’t image being anywhere else but here.

“Dicono che l’amore è per sempre. Il tuo per sempre è quello di cui ho bisogno. Per favore, resta tutto il tempo di cui hai bisogno. Non posso prometterti che le cose non saranno spezzate, ma giuro che non me ne andrò mai. Per favore, rimani con me per sempre.”

Mi alzai, mettendomi in mezzo alla stanza e guardandolo piuttosto confusa. “Questa canzone non ti si addice molto.”

“Perché?”, replicò lui, scombussolato.

“Perché tu non mantieni le promesse, figuriamoci i giuramenti.”, sputai levandomi i suoi occhi color ghiaccio di dosso.

“Sarebbe diverso, non ho mai fatto un giuramento.”, rispose incrociando le braccia al petto.

“Pensi che riusciresti a mantenerlo? Io non credo.”, replicai accarezzando col pollice una fotografia di mia madre appesa al muro.

“Non ti fidi di me, è normale.”, disse con un sospiro.

“Non è che non mi fido di te, Niall”, mi girai, guardandolo nella penombra, “Non mi fido delle tue promesse.”

Il silenzio piombò nella stanza subito dopo le mie parole. Non sapevo bene perché non avevamo acceso nessuna luce, ma quel buio mi metteva quasi a mio agio. I suoi occhi illuminavano comunque la camera, sembrava tutto diverso quando teneva aperti quei cristalli.

“Hai ragione.”, replicò, “Mi fai vedere i polsi?”, chiese improvvisamente.

Deglutii. “Non c’è bisogno.”, risposi appoggiandomi sulla scrivania.

Sospirò triste. “Voglio vedere il male che ti ho fatto.”, continuò avvicinandosi a me notevolmente.

Lo ritrovai davanti a me dopo tanto tempo. Non ci baciavamo da settimane, non sentivamo i nostri respiri mischiati da troppo tempo. Ora lui era lì davanti, mi stava guardando fisso negli occhi. Le sue mani si muovevano aggraziate lungo le mie braccia, scoprendo delicatamente i polsi feriti.

Col pollice disegnò una scia, accarezzando ogni cicatrice. “Sono nuove.”, affermò quando si fermò su quella vicino la mano. La più profonda.

Respiravo in modo affannato, il cuore mi batteva fortissimo. Era come se quello fosse il nostro primo contatto, è come se quella fosse stata la prima volta che lo avevo così vicino.

Strinse le dita intorno al mio polso, avvicinandomi improvvisamente a lui con fare possessivo. “Tu sei mia, non di Harry.”, ringhiò.

Sgranai gli occhi. “Io non sono di nessuno.”, dissi dopo aver deglutito rumorosamente. Non avevo mai visto Niall in quello stato così… Imponente.

“Tu sei mia.”, disse con possessione, trascinandomi lontano dalla scrivania per poi appiccicarmi al muro. Spalmò il suo corpo sul mio, facendo aderire le sue forme contro le mie. “Harry non ti avrà mai sul serio, tu non glielo permetteresti mai.”

Aveva terribilmente ragione.

“Cosa ti fa credere che io non sia già sua?”, replicai con atto di sfida.

Ridacchiò. “Perché sei innamorata di me, perché io ormai faccio parte di te. Lotti con te stessa per potergli stare accanto in quel senso.”, rispose.

Aveva ragione su tutto. Mi conosceva talmente bene da sapere anche a cosa pensavo, era quasi incredibile se non impossibile. Dove aveva preso tutto quel coraggio? Io conoscevo un Niall insicuro, triste, spaesato. Un Niall innamorato che non riesce a dimostrare i suoi sentimenti. Ora, invece, sembrava aggressivo, era imponente, deciso, spavaldo. E questa cosa mi piaceva da matti.

Wrong || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora