Capitolo 35

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Mi lasciai andare alla musica, scandendo bene le parole di quella canzone per poterne registrare il suono e lasciarlo vivo nella mia mente ancora per un po’.

Niall, Harry e Liam erano nel salone che parlavano da ore, mentre io avevo voluto isolarmi un po’, lasciando che loro si occupassero di quella faccenda che continuava a tormentarmi ormai da mesi.

Avevo sempre subito atti di bullismo abbastanza gravi, ma niente era mai stato come quello che mi aveva fatto passare Louis.

“Chiudi la porta, spegni la luce, voglio stare con te, voglio sentire il tuo amore, voglio vivere accanto a te, non posso nasconderlo, anche se ci provo.”

Quelle parole continuavano a colpirle mentre le sentivo, la voce di Niall rimbombava nelle mie orecchie. Chiusi gli occhi per lasciare che andassi in un mondo diverso da quello che stavo vivendo e che mi stava soffocando.

“Non me ne frega un cazzo che mi denuncia, Liam! L’ha stuprata, ha continuato a farle del male, stanotte è venuto in questa casa per provarci di nuovo! Denunciamolo prima che lo uccida davvero!”, urlava Harry dal salone, con tono davvero arrabbiato.

“Calmati Harry, per favore.”, lo pregava Niall mentre sospirava pesantemente.

Erano tutti e tre in piedi, la tensione che li attraversava era grande e sembravano non trovare pace.

“Allora denunciamolo, ma devi stare attento Harry.”, replicò Liam con tutta la tranquillità che avrebbero dovuto avere tutti.

“Verrai implicato anche tu, è solo colpa tua se Louis è riuscito ad averla.”, ringhiò Harry.

Mi tolsi le cuffie e decisi di entrare in quella stanza per potermi rendere partecipe delle loro discussioni.

“Non denuncerò Liam.”, dissi io prima che potessero rispondere.

Liam mi guardò sorpreso. “Dovresti.”, replicò abbassando lo sguardo e sedendosi sul divano dietro di lui.

Niall si avvicinò a me, per poi prendermi la mano e attirarmi a sé. “Faremo come ti senti.”, sussurrò al mio orecchio prima di lasciarmi un bacio sul collo.

Gli strinsi la mano. “Non voglio denunciarti Liam, anche se hai sbagliato, ora ci stai aiutando ed è questo che conta.”, gli feci un piccolo sorriso.

Harry non riuscì a contenersi, era infuriato, diede un forte pugno al muro, lasciando probabilmente che il dolore lo divorasse, poi lasciò il salone, correndo al piano di sopra e sbattendosi in una stanza.

“Vado io, voi finite di programmare quello che dovremo fare.”, dissi a Niall, dandogli un bacio sulla guancia e lasciando la sua mano.

Uscii dal salotto, salendo le scale per arrivare alla mia camera che aveva la porta chiusa. Entrai lentamente, vedendolo rannicchiato su se stesso a dondolarsi come un bambino, seduto accanto al muro. Mi misi in ginocchio davanti a lui, scostandogli i capelli ricci che gli ricadevano delicati sulla fronte, coprendo leggermente quegli smeraldi. “Va tutto bene Harry, calmati.”, gli dissi a bassa voce nonostante fossimo soli.

“Non va tutto bene Ross, voglio che la paghi cara per quello che ti ha fatto.”, disse sciogliendo le gambe per lasciarmi spazio.

Sospirai. “La pagherà, vedrai. Non preoccuparti più così tanto per me, andrà tutto bene, sul serio.”, gli diedi un bacio sulla fronte e gli feci un sorriso, “Ti sei fatto male la mano?”, chiesi avvolgendo il suo pugno tra le mie mani.

Annuì lasciando che le lacrime gli rigassero le guance, lasciando che quel fiume finalmente scorresse, lasciandogli una sensazione di libertà.

Wrong || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora