Capitolo 4:i primi ricordi.

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"Se vuoi posso fare io ciò che la tua ragazza non fa"

Caleb era confuso, di cosa stavano parlando?
Il ragazzo ardeva dalla voglia di capire come fossero andate esattamente le cose.

Shawn non era da meno. Arrivò il famoso lunedì della ricerca, alla quale lui incredibilmente non prese parte, con grande stupore di Claire e dei suoi compagni di classe.

Claire:"ma dove si è cacciato? Non ha mai perso un giorno di scuola, soprattutto quelli importanti."

Tyler:"starà ancora smaltendo la sbornia, che idiota! Ubriacarsi con un bicchierino di alcol..."

Claire:"hei, modera i termini, è pur sempre il mio ragazzo! E poi è stata colpa mia...Non avrei dovuto fargli bere quel cocktail a sua insaputa."

Jack:"ma la smetti di difenderlo? Meriti di meglio di un disagiato come lui, sempre sulle sue, il cocco dei professori, ma come fai a stare con uno del genere?"

Claire:"almeno il disagiato non è un coglione come te che non sai fare altro che parlare alle spalle delle persone, sei un fallito e in futuro se ti andrà bene andrai in qualche centro di accoglienza per i senza fissa dimora."

Tyler:"accipicchia, la ragazza sa il fatto suo!"

Jack:"contenta tu, sfigata del cazzo. Andiamo Ty."

Claire non riusciva a smettere di pensare alle parole di Jack, non tanto per l'impegno scolastico, quanto per il fatto che Shawn continuasse ad essere piuttosto riservato anche nei suoi confronti e la cosa la feriva.

Nel frattempo Caleb impazziva nella sua stanza, senza fare nulla, quando improvvisamente...
Isabelle:"Caleb scendi, c'è un tuo amico!"

Caleb:"ma cos...ehm, volevo dire... Shawn, amico mio! Perchè non andiamo su, ti faccio provare quel gioco di cui ti parlavo l'altro giorno, mamma noi andiamo!"
...
Shawn:"bella trovata, saresti un ottimo attore."

Caleb:"piuttosto, cosa ci fai qui?!"

Shawn:"ecco, non so te ma dopo quella sera non ho fatto altro che pensare a cosa ci fossimo detti e ho diversi vuoti di memoria, ricordo solo che volevi parlarmi dei tuoi problemi, tu ricordi qualcosa?"

"Non ho mai capito cosa davvero volessi, fino ad oggi."

Caleb:"ci ho pensato anch'io ma non ricordo molto, in realtà..."

Shawn:"se te la senti possiamo parlare di te da sobri, so che è una situazione davvero strana ma questa cosa di non ricordare mi fa impazzire."

Caleb era stranito dalla forte curiosità del ragazzo, che si era spinto addirittura a venire a casa sua pur di chiarire, eppure la sua presenza gli dava un senso di tranquillità che non provava da tempo, assorbito dal caos della sua vita.
Eppure i pochi stralci di conversazione che ricordava erano piuttosto sconnessi e non molto attinenti alla propria "situazione sentimentale".

Caleb:"capisco... Comunque sia, credo che pian piano ricorderemo meglio e in ogni caso non facciamone un caso di Stato! Perchè non resti qui a pranzo? Sono in carcere da 3 giorni e mia madre non ha intenzione di farmi uscire di casa prima di venerdì, mi farebbe piacere restare in compagnia."

Shawn:"ehm in realtà non saprei, forse mia madre ha già cucinato e lei ci tiene molto, da quando mio padre si è trasferito per lavoro si sente piuttosto sola..."

Caleb aveva gli occhi lucidi e persi nel vuoto.

Shawn:"cosa c'è? Ho detto qualcosa che non va? Forse non si sentirà così sola, la avviso che resto a mangiare qui..."

Caleb:"non è per questo, vedi... il fatto è che mio padre..."

Non ci volle molto affinchè Shawn realizzasse e la sua faccia era visibilmente sconvolta.

Shawn:"oh mio Dio, non volevo...Non sapevo... Mi dispiace...Cioè... Quando è successo...?"

Caleb:"non preoccuparti, non potevi saperlo, o forse ne abbiamo parlato ma come ben sai è tutto molto confuso...
Avevo 8 anni, amavo bighellonare per il quartiere, un giorno stavo giocando a football con mio padre, quando il pallone finì per strada; mi precipitai a recuperarlo quando mi resi conto che un camion stava piombando dritto verso di me, mi sentii spingere con forza verso l'altro marciapiede e svenni...
Al mio risveglio, scoprii che mio padre si era lanciato per salvarmi, ma che purtroppo non ce l'ha fatta, ha riportato troppi traumi e ferite ed è morto in ospedale poco dopo...SE SOLO AVESSI FATTO PIÙ ATTENZIONE!!"

Caleb scoppiò a piangere, sembrava inarrestabile. D'istinto Shawn, il cui punto forte non erano le parole, lo strinse forte a sè e gli disse "non è colpa tua, non potevi prevederlo...Sono certo che tuo padre sia fiero di te per il ragazzo che sei."
Le parole del ragazzo calmarono il suo pianto. In qualche modo Shawn riusciva ad allontanare i suoi tormenti, forse semplicemente perchè era l'unico che riuscisse a vedere il vero Caleb e a sentire le sue vere necessità, tra cui quella di dare voce al suo grido interiore.
Caleb:"ti ringrazio... Scusami davvero non so cosa mi è preso, in fondo ci conosciamo a stento, non dovevo..."
Shawn:" non pensarci neanche. È vero, non siamo grandi amici, eppure credo che ci sia sintonia tra noi due, se hai voluto dirmi questa cosa così importante è perchè ti sei sentito di farlo, conta solo questo per me. Detto questo, sto morendo di fame! Cosa si mangia oggi?"

Caleb:"non ne ho la più pallida idea, probabilmente uno di quei pasti che si portano ai carcerati, andiamo a chiedere..."

Shawn:"si, andiamo!"

  "Grazie, tu si che sei una persona speciale, se solo ti avessi conosciuto tempo fa."

Drunks In Love🍹❤Where stories live. Discover now