PRIMI PASSI

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La prefetta guidò le matricole lungo una serie di scalinate che li condusse verso il basso, nei sotterranei.

"Allora ragazzi" disse Zabini congiungendo le mani, rivolgendosi al gruppetto "siete contenti di essere capitati in Serpeverde?"

Dipper non avrebbe mai scommesso sull'esistenza di altri esseri umani capaci di riprodurre sorrisi così ampi oltre a Mabel.

Almeno fin quando non aveva visto quello di Eleonore Zabini.

"Io si" rispose prontamente Raz, euforico "dicono che abbiamo una brutta fama, ma solo perché alcuni tizi appartenenti a questa casa hanno sbroccato non significa che tutti siano destinati a fare lo stesso, no?"

La prefetta lo fissò intensamente per qualche secondo, poi tornò a sorridere.

"Mi piace come ragioni, piccoletto!" La ragazza rise di gusto, prima di proseguire "Gli studenti di Serpeverde sono scelti per la loro ambizione. Fanno quello che serve per arrivare dove vogliono, e alcuni intraprendono vie poco lecite. Certo, non c'è da stupirsi che questa casa abbia un afflusso più grande di maghi oscuri rispetto alle altre - ma vale lo stesso per i grandi leader e maghi di successo. Nessuno ha mai vinto tante coppe delle case quante ne abbiamo vinte noi, dopotutto" la ragazza si fermò dinnanzi all'ingresso della casa, le matricole la ascoltavano rapiti "Non permettiamo a niente e nessuno di screditarci, neanche a quei pomposi arroganti che si credono i migliori perché sono stati assegnati alla stessa casa di Harry Potter, perché sappiamo quanto valiamo! Se il cappello parlante vi ha condotti qui significa che siete destinati a grandi cose..non a diventare i prossimi mangiamorte, chiunque si attacchi a questi stereotipi a quasi vent'anni dalla disfatta del Signore oscuro non è altri che un troll senza cervello" vi era una chiara traccia di rancore nella sua voce, e gli studenti quasi non riconobbero più la ragazza spumeggiante e allegra di poco prima.

Doveva averne subite tante, Dipper poteva ben dirlo.

"Detto questo" Zabini tornò se stessa in un attimo "siete pronti ad entrare nella nostra sala comune? Preparatevi a restare a bocca aperta, gente! Le altre case non possono che invidiarci"

Proprio in quel momento, il corvo di Ciel sbucò apparentemente dal nulla, volando in picchiata sulla spalla del padroncino, che si limitò a sfiorarne appena le piume d'ebano in una distratta carezza.

La ragazza si voltò, intonando gaiamente la parola d'ordine "Abisso smeraldo"

La porta si pietra si aprì dinnanzi a loro, lasciando che passassero per poi richiudersi subito dopo.

"Ta-daaaa~" canticchiò con entusiasmo la prefetta, ampliando teatralmente le braccia per accogliere le matricole

"benvenuti nella vostra seconda casa, serpentelli!"

"Wow"

L'unico commento sfuggito dal gruppetto stupefatto provenne dalla bocca di Coraline.

La luce smeraldina che irradiava dalle grandi finestre affacciate sulle profondità del lago nero donava alla stanza un'aria di mistero che dava l'impressione di trovarsi immersi nel fondo del mare.

"Guardate che roba" commentò Dipper estasiato, passando una mano sul caminetto in marmo le cui linee intagliate in modo intricato ritraevano teschi e serpenti.

Ciel si mosse lentamente verso il centro, cogliendo ogni minimo particolare con flemma e discrezione.

Coraline si fiondò immediatamente su uno dei divani in pelle nera, saltellandoci leggermente sopra per valutare quanto fosse effettivamente comodo.

Il riscontro fu positivo a giudicare dal sorriso soddisfatto.

"Ehi, guardate!" Esclamò Dipper, attirando l'attenzione di tutti verso un calamaro gigante che lentamente si mosse tra le acque per poi scomparire nei flutti del lago.

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