Sospetti

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La luce del sole inondava l'infermieria attraverso le vetrate che mostravano un cielo limpido e azzurro.

Raz si stiracchiò con un sorriso, sentendosi rinato, le angosce della sera prima alle spalle - almeno per il momento.

Era una delle poche giornate di sole dall'inizio di quell'anno scolastico: chissà, magari una boccata d'aria non gli avrebbe fatto male più tardi.

Dipper dormiva ancora al capezzale del suo letto e Raz non ebbe il cuore di disturbarlo.

Ne aveva passate quanto lui la scorsa sera.

L'infermiera si appropinquò verso il suo letto poco dopo, cominciando la sfilza di domande sulla sua salute.

A proposito di quello... quasi si era dimenticato del polso rotto. Forse perché il dolore rappresentava ormai un lontano ricordo.

Tastò il punto una volta leso con un misto tra incredulità e meraviglia: a più di un mese a contatto con quel mondo e non smetteva mai di tirar fuori una sorpresa dopo l'altra.

A detta di Madama Abbott, suo padre si trovava ancora sotto interrogazione.
Non poté fare a meno di sentirsi in colpa se pensava alle ore di sonno che aveva perso per causa sua.
Sperava solo che sua madre lo avrebbe costretto, con le buone o con le cattive, a riposare come si deve una volta tornato al circo.

Tendeva sempre a lavorare troppo, spesso arrivando a sfiorare i limiti consentiti da una persona normale.

Anche suo fratello maggiore, Dion, aveva finito per ereditare lo stesso difetto.

Dopo un'ultima visita di controllo ed una pozione rivitalizzante si recò nella sala grande.

Aveva una fame che non ci vedeva.

In un secondo, ad una velocità quasi disumana, Mabel gli corse incontro nello stesso istante in cui lo individuò dal tavolo dei grifondoro, abbandonando il gruppetto di curiosi che le si era annidiato intorno.

Aveva ragione Rose quando gli aveva detto che le notizie correvano veloci, lì ad Hogwartz.

"Raz!! Come va? Tutto ok? Il polso non è più rotto? E Dipper?Non è con te?" domandò quasi senza respirare, col volto a pochi millimetri dal suo.

"A posto. I babbani darebbero chissà cosa per un rimedio così" ridacchiò mostrandole il braccio come per rassicurarla "quando qualcosa si rompe ci vogliono mesi per rimetterla a posto e - no. Dormiva ancora, non me la sono sentita di svegliarlo"

Raz si rese conto solo in quel momento di tutti quegli studenti col capo rivolto verso di loro.

Non poté fare a meno di sentirsi a disagio, nonostante si fosse esibito al circo praticamente dall'istante in cui era stato in grado di reggersi in piedi.

Avrebbe dovuto farci l'abitudine da un pezzo ormai.

Invece, puntualmente, finiva sempre per essere spaventato da quella miriade di occhi che spietatamente lo giudicavano in silenzio.

Certo, era diventato dannatamente bravo a nasconderlo, ma ciò non toglieva il fatto che ci fosse.

La schiena leggermente ricurva e le sopracciglia abbassate erano l'unica cosa a tradirlo in quel momento.

"Siamo lo scoop di questa giornata a quanto pare" fu la sua osservazione rassegnata.

"Eh già" rispose Mabel, allegra.
















"Accidenti che storia... beh, l'importante è che ne siate usciti vivi" Eleonore Zabini sorseggiò per un attimo dal suo succo di frutta ai mirtilli.

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