Capitolo 80

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Venni spinta da parte da una delle guardie che, di solito, riconobbi, stava a guardia della porta della mia stanza. Gli tremava la mano, segno che era agitato. Non solo la mano, ma anche gli occhi gli tremavano. Riconobbi che si trattava della guardia che aveva paura della rossa. Allora, che cosa stava facendo, davanti a quella porta? Non sapeva che, all'interno della stanza oltre la porta, c'era la rossa?
La guardia spalancó la porta, lasciando che la luce della stanza si diffondesse nel corridoio buio, illuminando sia Mike che me.
Guardai, agitata, Mike. Cosa avremmo fatto? Se la rossa avesse scoperto che stavamo origliando la sua conversazione con il Capitano, eravamo finiti.
La guardia si bloccó, vedendo la scena impensabile del Capitano e della rossa, poi, peró, come riscuotendosi, prese fiato, per poter dire quello che aveva in mente e quello per cui era venuto.

"M-Mi scusi. I-Io...credevo che...credevo che fosse nella sua stanza." balbettó, abbassando lo sguardo, imbarazzato.
Approfittai di quel momento di imbarazzo per nascondermi dalla luce, appiattendomi al muro, proprio accanto alla porta, per poter sentire cosa stava succedendo.
Non vidi l'espressione della rossa, che precedette le sue parole.

"Spero che tu sia venuto qui per qualcosa di importante." sibiló, la voce tagliente come un coltello.
Riuscí a far venire i brividi anche a me.
Riuscivo solo ad immaginare lo sguardo furioso della ragazza, mentre era ancora abbracciata al Capitano.
Chissà cosa stava facendo lui? Anche lui era arrabbiato?
La guardia guardó per terra, le mani che gli tremavano per l'agitazione. Avrei voluto avvicinarmi a consolarlo, o, perlomeno, a fargli capire che anch'io ero intimorita da quella ragazza. Tuttavia, non potei: mi sarei fatta scoprire. Inoltre, ero curiosa di sapere che cosa era venuto a fare lí lui.
"Allora...?" chiese la rossa, con un tono che avrebbe fatto tremare anche il Capitano, se lei e lui non avessero avuto quella relazione.
Era una relazione? Si erano baciati. Allora, perchè non sembravano cosí innamorati?
Il Capitano aveva detto che sarebbe stato sincero con me. Avrebbe saputo rispondere ad una semplice domanda.
La guardia chiuse gli occhi e, senza guardare i due nella stanza, parló.

"Il vampiro è scappato.".
Ci fu qualche secondo di silenzio. Qualche lungo secondo di silenzio.
Il vampiro è scappato. A chi si stava riferendo? A James? Non era possibile: non mi avrebbe mai abbandonata da sola, in quel luogo subdolo e pieno di licantropi.
Dimitri.
Il suo nome mi balenó nella mente, come un ricordo nascosto, che ricompare dopo molto tempo. Un ricordo nostalgico.
Scossi la testa energicamente. No, Dimitri non era un ricordo nostalgico: era un ricordo passato. Allora, perchè il suo nome mi faceva provare un calore che non provavo da tempo, nel petto? Dimitri non era rimasto con me, Dimitri non avrebbe saputo consolarmi, Dimitri non era James. Allora, perchè sentivo quella fitta che mi feriva?

"A chi ti stai riferendo?" domandó, dubbiosa, la rossa.
La guardia riaprí gli occhi e voltó la testa verso di lei, mantenendo, peró, lo sguardo basso.

"A-Al re." sussurró.
Fu come la calma prima della tempesta: ci furono tre secondi di assoluto silenzio, un silenzio assordante; poi, sentii i tacchi sottili della rossa colpire violentemente il pavimento di pietra. Si stava avvicinando.
Vidi la sua mano sbucare dalla stanza giusto in tempo per scappare di lí e nascondermi in una rientranza che sembrava fatta apposta per potersi nascondere, per origliare le conversazioni altrui.
Non riuscii a vedere, perció il resto della scena, ma riuscii a intuirla.
La guardia barcolló all'indietro, i suoi passi pesanti sconnessi, la rossa avanzó come una furia, lontano dalla stanza, proprio nella mia direzione. Il Capitano, quasi, non si sentiva: il suo passo era troppo leggero, anche se veloce.

"Dov'è?" urló la rossa, proprio prima di passarmi accanto.
I suoi riccioli rossi mi sfiorarono la guancia, ma lei non sembró accorgersi della mia presenza, troppo occupata da quell'emergenza.
Rallentó un attimo, dopo avermi superata, ma non si fermó. Per un attimo, temetti di essere stata scoperta. Poi, peró, riprese la rua marcia, diretta verso la mia camera. Si voleva, forse, assicurare che fossi nella mia camera, al sicuro, lontana da Dimitri? Cosa avrei fatto se avesse scoperto che non ero dove lei pensava che fossi?
Non appena la rossa si fu allontanata, sgattaiolai fuori dal mio nascondiglio, presi la direzione opposta a quella della ragazza, per finire a sbattere contro la guardia di poco prima. Caddi a terra, ma mi rialzai subito, temendo che la rossa potesse accorgersi di me. Diedi un rapido sguardo alla guardia, sperando che non urlasse alla rossa che io non mi trovavo nella mia stanza, ma lí, ma lui non aprí bocca. Guardó affianco a sè, lungo il muro ed allungó un indice, come per indicarmi qualcosa, ma di nascosto, un movimento appena percettibile. Guardai in quella direzione e mi accorsi di un piccolo corridoio, illuminato da molte finestre.
Perchè non mi ero accorta prima di quel passaggio?
Ringraziai la guardia con lo sguardo e corsi verso la mia via di fuga. La guardia passó oltre, per raggiungere la rossa e il Capitano. Di Mike nessuna traccia.
Mi voltai, per cercarlo con lo sguardo, ma fu inutile: sembrava essere scomparso.
Dall'altra parte del corridoio, la rossa, il Capitano e la guardia si stavano allontanando.
Lasciai andare un sospiro di sollievo. Ero fuori pericolo.

"Guarda un po' chi si rivede.".
Trasalii. Poi, mi bloccai. Infine, sentii la gola secca.
Dietro di me, c'era qualcuno. Ma non era solo qualcuno. Era Dimitri.

Regno ribelleWhere stories live. Discover now