Capitolo 2

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Senza pensarci svoltai lo sguardo, non avrei mai dovuto farlo, la sveglia segnava un orario indecente avevo all'incirca dieci minuti per essere pronta, altrimenti avrei dovuto camminare per all'incirca 40 minuti a passo veloce. Di solito, tutti siamo entusiasti del primo giorno di scuola, ovviamente dura all'incirca tre ore in linea generale ed  è solo la voglia di rivedere tutti e riprendere la  propria routine, cosa che non volevo. Presi una maglia nera dal mobile ed un jeans a vita alta, dove alla fine provai a nascondere una bruciatura di sigaretta, ormai il fumo invadeva la mia vita. Guardai il mio viso sconvolto e poggiai sulle mie occhiaie del correttore, un pò di mascara ed uscii di casa , ovviamente mettendo prima le scarpe. Ad aspettarmi c'era il mio migliore amico, Francesco che poi forse categorizzarlo così non è nemmeno giusto, l'amicizia spesso non è come la riteniamo, spesso è solo abitudine, altre compagnia. Eravamo cresciuti insieme,  sebbene fosse un ragazzo, con altri occhi era un adolescente in una società che molto  non avrebbe potuto capirlo, anche se adesso abbiamo bambini robot ed altre cazzate varie, la società di oggi, non accetta l'omosessualità e tanto meno la bisessualità. Ma io lo adoravo e così sarebbe stato fino alla fine. ll mondo regredisce e fa crescere adolescenti futuri suicidi, solo perchè non si sentono accettati, secondo voi quanto può essere bello, vivere in un corpo in cui non ci rispecchiamo, non si parla di peso corporeo ma di sessualità ben diverso, dove il vero ego non è in una gabbia per uccelli ma in una stanza fatta di cemento armato e filo spinato. Parcheggiò la sua moto nera al solito posto, eravamo nello stesso posto di quattro anni fa, visi nuovi, vecchie fiamme, e poi c'eravamo noi due, due ragazzi che guardavano tutto ciò che li circondava con occhi  diversi.

Noi adolescentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora