Capitolo 3

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Il cortile era invaso dagli studenti, per lo più disorientati perché non sapevano dove andare, la campanella suonò ed entrai a scuola, quanto mi mancava quell'odore di chiuso, e come al solito mi persi per quei grandi corridoi, che molto spesso non portavano da nessuna parte. Mentre mi avvicinai al mio armadietto per prendere la custodia dei miei occhiali, incrociai lo sguardo di Barbie ma conosciuta da tutti come Christine, ritenuta la ragazza più bella della scuola, in fondo non era  cosa da tutti giorni, avere una quarta taglia di seno a soli 15 anni ma soprattutto era un parametro adolescenziale semplice "non è bello ciò che è bello, è bello ciò che  piace a tutti".  C'erano così tanti studenti che in  quella scuola  avrei potuto fare una lista, dallo più svampito al più figo. Erano arrivati nuovi studenti quest'anno e si diceva che ci fosse un ragazzo paragonabile ad un gorilla, non vedevo l'ora di incontrarlo, solo per paragonare il mio metro e cinquanta, al suo due metri di muscoli.  Il mio sogno di gloria si interrompette con la voce soave della  preside paragonabile ad una trombetta da stadio che iniziò a fare raccomandazioni ma soprattutto oltre alle classiche minacce di sospensione per eventuali occupazioni , ci augurò buon anno. La calca di studenti si disperse, ed ognuno entrò nelle proprie aule. Mi sedetti all'ultimo banco in fondo a destra come sempre, non per copiare solo perché mi piaceva guardare dalla finestra, la libertà che per all'incirca sei ore non avrei avuto. Il chiasso dei miei compagni di classe, fu interrotto dalla professoressa di letteratura italiana che con le sue curve spostò la porta dell'aula e con voce rauca urlò: "prendete i libri, l'estate vi ha fatto male". Miei cari analizziamo il ruolo dei professori all'interno del nostro ecosistema, in fin dei conti sono delle persone represse, che hanno buttato la loro vita percorrendo anni per entrare al concorso per l'insegnamento, insoddisfatti dei loro traguardi e i tagli ai loro stipendi, hanno deciso di sfogare la loro repressione sugli studenti. Non siete gli unici che hanno avuto ingiustizie e non sarete ne i primi ne gli ultimi, cosa mi consiglio di fare sempre in tali situazioni  è respirare ed immaginare i professori vestiti del sesso opposto, disgustoso a tratti ma funziona. Non mi ha mai affascinato studiare, se non fosse stato per Francesco che per aiutarmi a comprendere, disegnava i letterari sarei stata bocciata per il resto della mia vita.

Noi adolescentiWhere stories live. Discover now