Capitolo 57

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Cami
Il mio lavoro mi piaceva sotto diversi punti di vista, ma la cosa che adoravo di più erano sicuramente i viaggi che mi permettevano di vedere il mondo. All'inizio viaggiavo sempre con papà o Matt, poche volte con Elia perché adesso stava per diventare genitore, ma nell'ultimo periodo viaggiavo da sola.

Mi piaceva andare fuori sede e ancora di più programmare i miei appuntamenti di lavoro e i miei rientri in modo da poter aver un po' di tempo libero per andare a visitare le città che non conoscevo. Ero stata a Savannah, a Jacksonville nella meravigliosa New Orleans, dove si possono incontrare meravigliose persone. Ed è stato esattamente lì che incontrai Caden Ross. Mi aveva colpito già dal primo impatto. Era bello da togliere il fiato con gli occhi marroni e i capelli castano chiaro. Trasudava maestria da tutti i pori e nel suo vestito costoso sembrava  incredibilmente sicuro. Lo incontrai in un bar, nel quartiere francese. Anche lui mi aveva già notata, mi ha guardata tutta la sera e poi decise di venirmi a parlare. All'inizio ero un po' timida, ma in pochi minuti mi accorsi che tra noi c'era del feeling. Parlammo del più e del meno, sorseggiando drink e ridendo come non mi capitava da molto. Lui faceva l'avvocato, aveva trentacinque anni ed era a New Orleans per lavoro e, quando mi propose di vederci l'indomani, dovetti declinare l'invito perché avevo un volo che mi aspettava la mattina presto. Ma lui non perse tempo e tirò fuori dalla tasca il suo bigliettino da visita, aggiungendo il suo cellulare privato sul retro. Quando lessi di dove era, per poco non facevo i salti di gioia. Eravamo della stessa città, ma in quel momento volevo tenermelo per me perché non ero del tutto sicura del come avrei utilizzato il suo numero. Quindi ci salutammo e rividi Caden un mese dopo ad un evento organizzato dalla mia famiglia.

Sto per mettermi a lavoro e avviare il computer, quando mi squilla il cellulare. Quando vedo il nome sullo schermo, sorrido e rispondo immediatamente.

«Caden».

«Dolcezza» inizia. «Questa sera voglio portarti a casa dei miei genitori».

Caden era perfetto sotto molti punti di vista, ma correva troppo. Ci conoscevamo da cinque mesi e stavamo insieme solo da tre. In questo breve periodo avevo già conosciuto i suoi amici e sua sorella Cate. Erano persone fantastiche, ma mi sembrava che la nostra relazione stava andando troppo, troppo in fretta. Per questo, dopo l'invito rimango in silenzio.

«Cami, ci sei?» chiede.

«Ehm, sì! Scusa. Stasera... Non lo so, Caden. Non ti sembra troppo presto per farmi conoscere i tuoi  genitori? Insomma, potrei non piacergli e potrebbero pensare che sono un'arrampicatrice sociale».

«Forse potrebbe pensarlo mia madre, ma solo perché ha paura che potresti approfittare del suo bambino» afferma, scoppiando poi a ridere.

«Già, un bambino davvero cresciuto».

Lascio cadere l'argomento, ma Caden è tenace e non molla. «Allora? È solo una cena. Ci sarà Cate a farti compagnia».

Non che mi dispiacesse l'idea di Cate, ma non avevamo praticamente niente in comune. Lei aveva qualche anno in meno di me, frequentava la Columbia e mi parlava delle ex di suo fratello. Okay, immaginavo che Caden avesse avuto delle ragazze in passato, ma sentirmele nominare in continuazione era davvero fastidioso. Non ne avevo parlato con lui perché pensavo che prima o poi Cate la smettesse, ma credo che quello fosse il suo passatempo preferito.

Nonostante sia restia ad accettare l'invito, mi ritrovo a dargli la mia conferma.

Più tardi, sulla Maserati blu notte di Caden, inizio a sentire addosso la pressione e inizio a giocherellare con le mie stesse dita. Caden mette la sua mano sulla mia e mi rassicura. «Sta' tranquilla, Cami. Non hai nessun motivo per essere nervosa o pensare che non ti accetteranno. I miei sanno che sei importante per me e si accorgeranno che sei una principessa».

𝗙𝗼𝗿𝗴𝗶𝘃𝗲 𝗮𝗻𝗱 𝗙𝗼𝗿𝗴𝗲𝘁Donde viven las historias. Descúbrelo ahora