Capitolo 68

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Cami
Sto armeggiando con la macchinetta del caffè, quando un forte rumore, proveniente dalla mia camera da letto, mi distrae dal mio compito. Quando raggiungo la stanza, vedo il mio bel lume di cristallo frantumato per terra e Harry Potter nascosto sotto il mio comodino che mi guarda con quell'aria da cane bastonato. Io lo adoro, davvero, ma ha appena rotto una lampada da quattrocento dollari.

«Sei un cane cattivo, Harry» lo rimprovero.

Ho detto mille volte a Ethan di non lasciare la porta della nostra camera da letto aperta e ogni volta cade nello stesso errore.

È stata dura l'inizio della convivenza, anche se tutt'ora siamo all'inizio.

Dopo aver rotto con Caden, Ethan e io abbiamo deciso di andare a convivere e adesso stiamo ufficialmente insieme da tre mesi. È stato il periodo più bello dei miei ultimi anni e finalmente ho tutto ciò che voglio. Anche Ethan sembra entusiasta quanto me. Ha insistito lui per affrettare le cose e, nonostante la mia iniziale opposizione, non posso che essere contenta per le scelte prese. Mi sono ripromessa di non sprecare più un secondo della mia esistenza e ho deciso di godermela appieno con l'amore della mia vita e il nostro cucciolo. Anche se al momento questa piccola palla di pelo un po' cresciuta sta mettendo a dura prova la mia pazienza.

«Qualche giorno ti porto dalla zia India a tempo indeterminato» borbotto, andando nello sgabuzzino per recuperare scopa e paletta.

Inizio a togliere i cocci di cristallo da terra e nel frattempo Harry Potter inizia a correre incontro a Ethan che è appena uscito dal bagno.

«Il tuo cane è indisciplinato» inizio prima di girarmi nella sua direzione.

Quando vedo Ethan con il solo asciugamano avvolto in vita rimango senza fiato. Può sembrare esagerato, ma non mi sono ancora abituata del tutto alla bellezza del suo corpo che ogni tanto sbuca dal nulla e mi regala bellissime sorprese per i miei occhi

«Non fare così, Cami. Mi hai visto nudo, in versione integrale» puntualizza, «stanotte».

Scoppio a ridere e metto  momentaneamente i miei attrezzi da lavoro da parte per andare tra le sue braccia. Ethan è sempre pronto ad accogliermi nel suo abbraccio, così ne approfitto per baciarlo sulle labbra.

Pochi minuti dopo, raggiungo la cucina e lascio che Ethan si prepari per andare a lavoro. Dal momento che abbiamo preso un appartamento più grande vicino dove lavoro io, preparo in fretta la colazione, in modo che avrò più tempo per prepararmi dopo. Ethan divora in fretta la sua colazione e poi rimango in casa da sola per pochi minuti prima di andare a mia volta a lavoro.

Più tardi, ricevo una chiamata da parte di Drew. Oggi è il compleanno di   Emily e le ha organizzato una festa a casa dei suoi genitori.

«Non sospetta nulla e voglio che tu la tenga occupata per gran parte del pomeriggio» dice Drew.

«Questo pomeriggio Ethan e io dobbiamo portare Harry Potter dal veterinario».

«Chiedi a Emily di venire con voi. E già che ci sei, chiedi a Ethan se può venire a darmi una mano».

Dopo essermi messa d'accordo con Drew, ritorno al mio lavoro.

Nel pomeriggio, recupero Emily e portiamo Harry Potter dal Dr. Simens.  E quando vado a lasciare la mia amica a casa è un piacere vedere la sua espressione felice quando realizza che il suo ragazzo ha messo in piedi una festa fantastica solo per lei.

Al mio arrivo Ethan è già lì. Quando mi vede, mi prende tra le braccia e mi bacia appassionatamente e, quando raggiungiamo Elia, Haley e il mio dolce nipotino Ashton, Ethan riceve uno scappellotto da mio fratello.

Ci divertiamo, balliamo e mangiamo. E poi non riesco a staccarmi dal mio ragazzo. È sempre stato così negli ultimi tre mesi e posso scommettere che lo sarebbe stato anche prima, se solo non avessimo sprecato quel tempo prezioso.

«Stasera sei più bella del solito» mi sussurra Ethan all'orecchio.

«Lo dici tutti i giorni, sai? Mi porti a pensare che non dovrei più crederti» ribatto baciandolo in bocca.

Il suono del suo cellulare ci interrompe e, quando lo tira fuori dalla tasca, sbircio sullo schermo. L'espressione di Ethan si fa accigliata non appena vede il numero sconosciuto. Credo che anche la mia faccia esprima perplessità, ma lui non sembra preoccupato o incerto. Al contrario, mi sorride tranquillo e si sposta per rispondere dove c'è meno baccano.

Chi lo chiamerebbe a quest'ora? Qualche ex? Ethan mi ha detto che dopo Samantha non c'è stata nessuna. Gli credo, ma per qualche strano motivo ho un brutto presentimento, come se i nostri giorni felici non sono destinati a durare. Comunque, mi impongo di non permettere che i miei cattivi pensieri prendano il sopravvento e mi godo il resto della serata.

Qualche minuto dopo, raggiungo Ethan fuori nel giardino e posso riuscire a vedere il suo sguardo corrucciato ora più marcato.

«No, questo non è il numero del mio ufficio. Come ha fatto ad averlo?» chiede Ethan.

Poi fa una pausa per ascoltare il suo interlocutore e dopo qualche altro secondo lo sento dettare il numero del suo ufficio.

«È tutto okay?» chiedo sottovoce, avvicinandomi a lui.

Annuisce e dopo mette giù. «Strano» inizia. «Ha appena chiamato una cliente. Cioè, una nuova cliente. Ma non riesco a capire come abbia fatto ad avere il mio numero privato».

«Sicuro che fosse una cliente vera? Magari potrebbe essere, che so, una ex» butto lì.

«Sempre con le tue solite paronoie, eh? Comunque no, non avevo mai sentito questa voce prima d'ora».

«Non si spiega comunque perché qualcuno voglia prendere un appuntamento con te e chiami alle nove di sera. Era una donna, hai detto?».

Purtroppo non c'è nulla che impedisce al dubbio di insinuarsi nei miei pensieri e Ethan si trova ad essere d'accordo con me. Potrebbe essere qualche vecchia conoscenza.

«Sì».

Ecco, sapevo che ancora una volta non avremmo avuto tregua. Lo so, è presto per fare dei brutti pensieri o trarre conclusioni affrettate perché non so se questa donna abbia venti, quaranta, settant'anni, ma il mio brutto presentimento rimane e non c'è niente e nessuno che possa togliermelo dalla testa.

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𝗙𝗼𝗿𝗴𝗶𝘃𝗲 𝗮𝗻𝗱 𝗙𝗼𝗿𝗴𝗲𝘁Where stories live. Discover now