Alla ricerca dei tuoi occhi

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Merlin, rimase per terra per un tempo che sembrava essere infinito.
Le strade, erano ancora deserte e fredde e gli unici passanti erano giovani che uscivano sbronzi dai pub londinesi. Le sue gambe, erano a stretto contatto con l'asfalto bagnato dalla pioggia stagionale. Le sue mani si massaggiavano il collo, nel punto in cui il biondo aveva fatto presa. Il pomo d'Adamo, continuava a salire e scendere come un ascensore impazzito e la sua mente era annebbiata dal ricordo di un paio di occhi cerulei. Si alzò lentamente con gli occhi ancora umidi, fissando la direzione dove il biondo si era dileguato scomparendo in un vicolo adiacente la strada principale. Con insicurezza, aprì la porta e scappò velocemente nel bagno. Il moro, si concentrò sul suo riflesso nello specchio e controllò i segni sul suo collo. Era ancora spaventato, stava per crollare come se fosse stato colpito da una palla demolitrice.
Nella sua testa si ricreò un giardino. Dondolava lentamente su un'altalena. Era un ragazzo di 15 anni, con la testa bassa e la sigaretta in bocca.
''Hey, frocio! Dammi la sigaretta''
''Io...io non ne ho più''
''Dammi la tua''
''Non vedi che è finita''
''O me la dai o ti ammazzo! Non puoi farmi nulla! Mio padre è un avvocato prestigioso''
''Io devo andare...''
''Tu non vai da nessuna parte''
Le mani del giovane ragazzo, lo presero per il collo e lo fecero cascare di schiena sul terreno. Non ricorda nient' altro, solo sua madre Hunith che vegliava su di lui in una sala sterilizzata. Di lui c'era poco, il volto tumefatto, il collo pieno di lividi e una mente plasmata sulla paura.
I ricordi facevano male, così tanto che i segni violacei sul collo avevano smesso di bruciare.

Il biondo, senza essersi reso conto, era già giunto all'ingresso del suo grande grattacielo vetrato. Salì velocemente, accese le luci e si gettò sulla poltrona guardandosi le mani.
''Che cosa ho fatto? ''
Il suo pensiero continuava a ruotare vorticosamente: le lacrime che annebbiavano gli occhi del giovane commesso e le sue suppliche. Sentiva che avrebbe ricevuto una denuncia, ma non gli importava, poiché nessuna somma di denaro avrebbe potuto risanare un simile gesto insensato. La sua giornata in ufficio passò con il corpo dietro la scrivania e la mente rivolta a quel giovane ragazzo. Non pranzò, non bevve e non riusciva a capacitarsi delle sue azioni. Arthur non aveva mai picchiato nessuno. Aveva avuto un'educazione molto rigorosa da suo padre Uther. Si dice inoltre, che avesse ereditato la gentilezza di sua madre Ygraine, sebbene questo tratto fosse andato a svanire, quando la donna scomparve senza spiegazioni chiare dalla sua infanzia e dalla sua casa.

Erano trascorsi 4 giorni. Arthur non aveva ricevuto denunce e nonostante qualche sogno tormentato, continuava a fare l'amore con chiunque e a divertirsi con i suoi amici.
Merlin si licenziò. Non voleva più percorrere quelle vie, non voleva avere come ''capo supremo'' una persona come Arthur. Gwaine, Lanci e Freya, cercarono di conoscere le reali motivazioni di quel gesto, ma le risposte del moro furono fredde e non lasciavano trasparire alcuna spiegazione sensata.
Arthur stava passeggiando per le vie del centro, quando si rese conto di essere sul marciapiede del suo negozio. Si mise a guardare le vetrine con finto interesse, sperando di scorgere dei capelli corvino in giro tra camicie e gilet. Vide solo una ragazza. Prese un enorme respiro ed entrò nel negozio. Era giunto il momento di scusarsi e di sperare che quegli occhi color mare, sorretti da due zigomi taglienti, la smettessero di tormentare senza sosta, i suoi sogni e le sue scappatelle sessuali. Non appena varcò la soglia, Freya, con fare indiscreto, si avvicinò al giovane:
-''Posso aiutarla? ''
-''No, beh...si...ecco...stavo cercando un ragazzo, non so il nome...so che lavora qui...''
-''Oh! Beh, me lo descriva! ''
-''E' moro, occhi azzurri, minuto...''
-''Merlin? ''
-''Non saprei, hai una foto per vedere se stiamo parlando della stessa persona? ''
Freya sorrise, prese il telefono dalla tasca e dopo aver sfogliato la galleria immensa, mise davanti agli occhi del giovane una foto. Lo scatto ritraeva Merlin seduto su un muretto di pietra, intento a sorseggiare un drink.
Arthur fu scosso solo a rivederlo in una fotografia, poi annui.
''Si...lui...''
''Oh, lui non lavora più qua...''
Quelle parole fecero male più di una stilettata in pieno cuore. Arthur riuscì solo a pronunciare un leggero:
''Perché? ''
''Saremmo curiosi di scoprirlo anche noi...ha lasciato tutto e lavora in un pub da qualche giorno dove viene pagato scarsamente. A causa del suo fisico è anche soggetto a continue prescrizioni di medicinali per le ore prolungate a cui viene continuamente sottoposto. Ha lasciato questo lavoro senza darci spiegazioni. Che rimanga tra noi...non farne parola con alcuno, si è comportato come uno stupido''.
Arthur deglutì il boccone amaro che portava in sé, tutti i contenuti appena appresi dalle parole della giovane ragazza. Non riusciva a spiegarsi nemmeno lui il perché gli interessasse tanto sapere dove fosse Merlin, eppure era un chiodo fisso. Senza pensare chiese:
''Senti, non è che potrei avere un suo contatto o semplicemente l'indirizzo di dove posso rintracciarlo...ecco, lui mi ha prestato un libro e io devo restituirglielo''
''Oh certo, te lo scrivo su un foglio! Seguimi in cassa''
Freya prese la penna, un post-it e segnò il numero di Merlin e il nome del pub in cui lavorava per poi consegnarlo nelle mani del giovane biondo. Arthur lo lesse, sorrise e lo mise in tasca e salutando corse fuori. La speranza di rivederlo lo rendeva entusiasta. Era tutto inspiegabile.
Arthur scrisse nel gruppo dei suoi amici che quella sera avrebbe voluto cambiare aria:
A: Ragazzi! Stasera cambiamo pub...sempre il solito mi fa venire le bolle!
D: Eccolo! L'esperto dei pub! Da quando frequenti altri pub?
A: No! Un mio dipendente mi ha consigliato questo pub e leggendo le recensioni serve dell'ottima birra doppio malto!
F: Ragazzi... è diventato un sommelier frequentatore assiduo di pub per dipendenti AHAHAHAH. Apprezziamo il tuo voler scendere nei bassi fondi! Ok dai si vive una volta sola. Chi sta con me e Pendragon?
D: Ok! Arthur inviti anche Penny?
A: Certo, vuoi che nel mio letto venga scaldata solo una parte?
D: Che uomo! Senti se ha delle amiche tanto Jessica resta a casa, poverina...AHAHAHHAAH
F: Che ragazzi insensibili.
Arhur sorrise chiamò Penny per dirle che si sarebbero visti e per comunicarle l'orario e il nome del pub.

Erano le 21:00. Merlin continuava a servire drink e birre senza sosta e sapeva che la sua serata sarebbe stata ancora molto lunga. Arthur, Penny, Dan, Federick e Kyle erano giunti fuori al Queen's Pub e Arthur muoveva le dita ansiosamente nella tasca del suo cappotto Gucci.
''Devo dire che mi aspettavo di peggio'' disse Dan guardando le decorazioni dall'enorme vetrata esterna.
Penny si avvinghiò al braccio di Arthur come un koala. Arthur sembrava infastidito.
''Andiamo'' disse Arthur, percorrendo velocemente la scalinata e aprendo la porta della sala. Immediatamente, una luce soffusa entrò nelle iridi dei giovani e un odore di birra investì i ragazzi all'entrata. Furono accolti da un uomo vestito da guardia irlandese, che facendo la sua piccola recita, li fece accomodare nel tavolo.
Arthur continuava a guardarsi intorno nervosamente, sperando di trovare gli occhi blu di Merlin.
Jack si avvicinò al bancone situato in una stanza del locale, dove Merlin produceva birre in quantità industriale:
''Merlin...sono arrivati gli alti borghi nella sala...puoi servirli tu? ''
''Oh, certo! Nessun problema. ''
Si pulì le dita affusolate al grembiule, lo rimosse tirandolo nel sotto banco e corse verso il tavolo 36.
Non appena si avvicinò a testa bassa, concentrato nell'afferrare il taccuino, un odore di One Million entrò nelle sue narici. Alzò lo sguardo e tutto il mondo sparì: le voci, la musica, il rumore di pinte sbattute allegramente tra di loro. I suoi occhi mare dentro quelli cielo. La sua paura, dentro il sorriso del ragazzo biondo avvinghiato ad una mora truccata in maniera piuttosto volgare. Merlin fu invaso da una moltitudine di pensieri che vennero bruscamente interrotti da Dan.
''Ragazzo! Ti sei forse imbambolato? ''
''Scusate, cosa vi porto? ''
Merlin guardava dritto sul taccuino, nonostante si sentisse come se un mare lo osservasse costantemente
''3 birre e voi ragazze? ''
''Io un mojito'' disse Kyle.
''Tu Penny? ''
Con la voce gracchiante fece un'uscita piuttosto trionfale: '' C'è qualcosa senza carboidrati, grassi e zuccheri? ''
Merlin sorrise, non solo dalle parole della ragazza ma anche da come si potesse desiderare un'oca simile. Arthur aveva trovato ciò che si meritava dopotutto. Rispose senza ragionare.
''Vuoi un bicchiere d'acqua? Anche se... credo che ci sia una percentuale di sali che potrebbero intasarti i reni e far smettere di funzionare il drenaggio di quest'ultimi''
''E cosa accadrebbe? '' chiese Penny stizzita.
''Gonfieresti come una mongolfiera''
Gli uomini del tavolo risero, Kyle sorrise e Penny era piuttosto indignata.
''Va bene un tè grazie '' rispose la mora.
Merlin girò per il tavolo per riprendere i menù e quando giunse a prendere quello di Arthur, quest'ultimo con la sua mano, avvicinò l'orecchio irregolare del moro alla sua bocca carnosa: '' Devo ammettere che mi mancava la tua sfrontataggine'' e gli sorrise. In quel momento, Merlin voleva realmente fissarlo con gli occhi di un uomo che di fronte a se aveva il suo acerrimo nemico, ma si sciolse. Un brivido percorse la sua schiena, costringendo i lati della sua bocca ad incurvarsi. Stava per staccarsi, quando Arthur concluse quel contatto '' Scusami...Merlin''
I neuroni del moro si erano andati a farsi fottere dal profumo e dalle scuse totalmente inaspettate. Corse via a passo svelto e svoltò l'angolo sorridendo come non aveva mai fatto.
''Lo conosci? '' chiese Federick.
''Si, è il mio dipendente'' sorrise Arthur.
''Sfrontato ma simpatico''
'' Sono sorpreso che tu abbia permesso quelle affermazioni''
''Dopotutto ci ha strappato una risata! Non te la prendere Penny''
''Dovresti licenziarlo''
'' Perché mai? Ci sa fare...è anche piuttosto carino'' disse Kyle
''Molto'' rispose Arthur senza riflettere
'' Da quando sai valutare i canoni di bellezza di un uomo Arthur? Dobbiamo preoccuparci? Siamo sopresi...''
''No, beh dico solo che...ecco...non è brutto...''
''Sono sorpresa ahahahah'' rise Kyle.
'' Anche io'' disse Arthur continuando a fissare la bocca di Merlin mentre prendeva altre ordinazioni.
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Amore e Odio.Where stories live. Discover now