Epilogo

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Spazio autrice:
Questa volta ho deciso di iniziare subito con un mio commento e non alla fine. Spero che questa conclusione vi sia piaciuta e che vi sia piaciuta anche tutta la storia.
Ci ho provato con tutta me stessa ad aspettare fino a sabato, ma non ci sono riuscita. Grazie e vi amo tutte!

Marta

Così come tutto era iniziato, era anche finito o almeno era quanto si sperava per il lieto fine della famiglia de Greye. Erano passati già sette anni dal matrimonio tra il duca Thomas de Greye e lady Ariel, la giovane figlia della famiglia Montagu, giunta in America dalle lontane terre irlandesi e divenuta una duchessa. Molte erano le voci che continuavano a serpeggiare tra le malelingue di Newport News in Virginia, riguardanti la duchessa Ariel de Greye e del modo in cui si era accaparrata lo scapolo più ambito di tutta la Virginia. D'altro canto però, assai più diffuse erano le voci positive riguardanti i numerosi atti, che ormai erano soliti contraddistinguere la nuova famiglia de Greye. Ogni domenica si recavano in chiesa e facevano l'elemosina ai più poveri; il duca stesso si era speso nel donare un'ingente somma di dollari all'orfanotrofio di Newport News in modo che potesse accogliere altri bambini orfani.

Come ogni pomeriggio, Ariel era distesa su una poltroncina di vimini nel porticato della casa, che si affacciava sul retro della villa. Un leggero colpo di tosse della signora Chapman, intenta a cucire, distrasse lady Ariel dal toccarsi il suo grande pancione. Non era passato molto tempo dalla sua ultima gravidanza, eppure era già al sesto mese di una nuova. Lord Thomas era gioioso e al contempo esausto per la presenza di ben tre maschietti nella sua prole: Maximilian di sei anni, William di cinque anni e Richard di due anni. Non lasciavano mai spazio alla noia e questo poteva essere sia un bene che un male. Sicuramente le giornate risultavano meno vuote e più divertenti con quei tre piccoli diavoletti, ma allo stesso tempo, il duca e la duchessa di Greyehall desideravano avere un po' di tempo per loro stessi. Ecco perché lord Thomas aveva proprio appena fatto assumere una bambinaia. Non una qualsiasi, ma una delle più qualificate di tutta la Virginia, in modo che qualche volta la duchessa potesse concedere le sue attenzioni solo al marito.

Lady Ariel sperava che quella volta la fortuna potesse essere dalla sua parte e che Dio potesse donarle finalmente una femminuccia. Lo sperava così tanto che ogni sera, prima di coricarsi pregava affinché Dio le donasse una bambina sana e dalla lunga vita, stessi desideri che aveva anche fatto per i figli precedenti. Così come aveva fatto sua sorella Loreen. Crescere tre gemelli in una sola volta era decisamente estenuante e difficile, soprattutto se si doveva crescere due femmine contemporaneamente! Il maschietto invece, si era dimostrato affabile e pacato, esattamente come la madre. Inutile dire che le femmine avevano ereditato il carattere di lord Boomer, spavalde e fiere.

«Madre, madre!» La voce del piccolo William di cinque anni, la fece rinsavire all'istante. Il mondo dei sogni e degli idilliaci pensieri era sempre stato amato da Ariel.
«Dimmi William.» Ariel accarezzò i capelli biondicci del bambino e si piegò verso di lui con il busto, quel tanto che la pancia le permetteva. Senza contare l'impedimento creato dal vestito voluminoso.
«Maximilian è scappato con il mio cavallo nella boscaglia.» La duchessa per poco non ebbe un mancamento. Santo cielo, cosa diamine gli diceva il cervello a quella peste?

Tra tutti i figli che aveva, Maximilian era il più grande e il più brillante, ma anche il più irriverente, il più scostante verso le regole e le persone. Ascoltava solo ed esclusivamente suo padre, ovvero il duca stesso. Ogni tanto, quando la luna era favorevole, degnava di attenzione anche la duchessa, ma questo accadeva solo di rado.
«Grazie William, avvisa Alfred per cortesia. Poi torna pure da Bettany, al resto ci penso io.» Sorridendo e incoraggiando il bambino a fare quanto gli era stato detto, la duchessa di Greyehall si incamminò a passo spedito verso lo studio del marito, dopo aver chiesto alla signora Chapman di seguire William e controllare che informasse Alfred. Possibile che quel bambino facesse sempre di testa sua? Era tale e quale a suo padre!

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